capitolo 53 - "un nuovo inizio"

129 16 18
                                    

canzone consigliata: him and i-g eazy, halsey

la mattina dopo mi risvegliai nel mio vecchio e scomodo letto. non so perché, ma quando aprii gli occhi sperai di risvegliarmi nel mio piccolo solito appartamento di Milano. sarà dovuto al sogno di stanotte.

sognai me e Luciano al solito parco a Milano, ed il giorno nel quale ci lasciammo perché dovevo trasferirmi. solo che non andò in quel modo. io rimasi a Milano e io e Luciano continuammo a stare insieme.

"ti stai solo deprimendo"
"buongiorno anche a te. non ti facevi sentire da un bel pezzo ormai"

scesi in cucina già vestita e truccata. mi misi dei jeans chiari a vita alta, con sopra una felpa enorme grigia. ah no aspetta, ma questa non è mia, è di Luciano.

sbuffai al pensiero ma decisi di tenerla lo stesso, perché profumava di lui. mi mancava tantissimo, ma preferivo non darglielo a vedere.

misi le mie superstar bianche e nere, con dei calzini "da tennis" alti rosa e bianchi. un po' di mascara e di correttore ed ero pronta.

quando varcai la porta della cucina, trovai mia madre e mio padre con delle carte in mano, un'altra volta, e ancora tutte le valigie fatte di fianco alla porta.

io: "ehi scusate, potrei disfare la mia valigia che dentro ho la mia spazzola ?"

mi stavo avviando verso una delle mie tante valigie quando mio padre mi bloccò:

pa: "ferma, non disfare niente"
io: "perché ?" chiesi con aria interrogativa

mio padre si alzò e venne verso di me. lo guardai storto non capendo cosa volesse fare. si mise davanti a me e chiuse la valigia con il lucchetto, cambiando poi la combinazione.

io: "scusate ma non sto capendo"
ma: "quando ci siamo trasferiti da Milano papà non te l'ha raccontata giusta. gli hanno offerto si un'altra occasione per lavoro, ma non qua. siamo passati di qua solo per prendere le ultime carte per il trasferimento"

rimasi sbigottita. trasferirci ancora ?? non ne potevo veramente più. lo avevamo già fatto un anno fa, e ora mi toccava di farlo di nuovo. mi sbattei una mano sulla fronte chiudendo pesantemente gli occhi e parlai, con tono arrabbiato:

io: "e dove ci toccherebbe andare questa volta ??"
ma: "questa volta non è un'offerta temporanea, ma definitiva, quindi non ti devi preoccupare più di molto"
io: "dove dobbiamo andare ??" chiesi alzando un po' il tono di voce, ormai arrabbiata al massimo.

pa: "a New York. partiamo oggi pomeriggio, fai le valigie. ah no scusa non puoi !! le hai già fatte" disse ridendo.

e niente, successe di nuovo. mi sentivo malissimo e sentivo il mondo sprofondarmi attorno. corsi in quella che sarebbe stata la mia vecchia camera per ancora poche ore e mi buttai sul letto, dove pochi minuti dopo mi addormentai.

~🍓~

mi svegliai dopo l'ennesimo squillo del mio telefono. qualcuno mi stava continuando a chiamare, ma ero troppo addormentata ancora per poter vedere chi era. sgranai un po' gli occhi, e lessi sullo schermo "little prince 👼🏼".

"cazzo !!"
"so che ne vorresti uno, ma aspetta un po' eh"
"ma cosa vai a pensare !!"

mi affrettai a tirarmi su e ad afferrare il telefono. feci appena in tempo a rispondere con un "pronto" mezzo pronunciato e con una voce tutta impastata, che sentii Lu dall'altro capo trasalire. a quanto pare non si aspettava che rispondessi al telefono dopo una ventina di tentativi falliti.

lu: "ehi"
io: "ciao"
lu: "stai meglio ??"
io: "per niente"
lu: "oh ..."
io: "già"

ci fu un minuto di silenzio, e l'imbarazzo cadde su di noi, fino a quando mi disse:

lu: "perché sei così dura con me ??"
io: "ehm, cosa ?" non capii.
lu: "io cosa ti ho fatto di male per essere trattato così ?? cioè ti ho fatto qualcosa ?? perché se vuoi me lo puoi ..."

non lo lasciai finire la frase che scoppiai a piangere. ultimamente mi si stavano rovesciando addosso tutte le cattiverie del mondo, ma io in fondo non avevo fatto niente. non potevo neanche essere felice, e godermi la mia vita come una normale ragazza di quindici anni. ma a quanto pare ciò era vietato.

lui, immagino in preda al panico, si affrettò a rispondere:

lu: "Giuli ti prego non piangere, lo sai che mi fa stare male sentirti così"

mi piaceva da matti quando mi chiamava Giuli. era come se per un secondo fossi sua per sempre.

io: "tu non sai come mi sento io in questo momento"
lu: "vuoi raccontarmi che succede ??"

io tirai su con il naso, poi feci un gran respiro e gli raccontai come mai ero così triste, per quale motivo gli rispondevo così male e dell'altro trasferimento definitivo, tutto per filo e per segno. gli raccontai anche che mi mancava tanto, che avevo ascoltato il suo video-messaggio e che lo amavo ancora, ancora tantissimo.

lu: "cercherò di venirti a trovare il prima possibile a New York. ti giuro che vengo, e che niente e nessuno riuscirà a separarmi dalla mia piccolina"

a quelle parole sorrisi. finalmente un sorriso sincero dopo settimane ormai. gli promisi che lo avrei aspettato e che ci saremo visti. nonostante non stessimo più insieme, però ci amavano ancora.

lu: "ciao piccola, ti amo"
io: "pure io lu"

così chiusi la chiamata e mi alzai per prepararmi. era già mezzogiorno e presto avrei avuto il volo con i miei genitori. mi preparai correggendomi il trucco e pettinandomi, e decisi di non arrabbiarmi con i miei più di tanto. oltre al fatto di essere abbastanza stufa di farlo continuamente, loro non ne avevano colpa.

~✈️~

atterrai all'aeroporto Kennedy di New York dopo otto ore di volo, che spesi a guardarmi tutta la saga di Divergent per l'ennesima volta, oltre ad aver ascoltato tutto l'album nuovo di Avicii.

nonostante il fusorario e le ore di volo, a New York erano le cinque di pomeriggio. prendemmo tutte le valigie e chiamammo il primo taxi che vedemmo. a quanto pare era giallo come si poteva vedere nei film !!

*premetto che i dialoghi dovrebbero essere in inglese, ma per facilitarvi la lettura, saranno tutti in italiano*

autista: "salve !! dove vi devo accompagnare ??" chiese il guidatore tutto euforico.
pa: "Manhattan, Fifth Avenue, palazzo 64"
aut: "perfetto, godetevi il viaggio"

e fu così che il guidatore di quella strana macchina gialla partì, accese la radio e si mise a canticchiare qualche canzone di Miley Cirus, ma a me non importava, visto che avevo le mie care cuffiette.

*spazio autrice*
ehilà !! oggi ho scritto un capitolo più lungo del solito visto che mi stavo immedesimando stra tanto nella storia come vi sembra il capitolo ?? la storia vi piace ?? 🥑 vi invito a lasciare una stellina ed un commento per farmelo sapere, e niente, noi ci vediamo al prossimo capitolo 🦋 ciauz bellissimi lettori 💕

giuliatugnoli

Il suo sorriso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora