Capitolo 24

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Baylee
È l'ultimo giorno per poter trovare una tecnica adatta alla partita contro la Wild, io e Axel ci stiamo dirigendo dal capitano perché abbiamo pensato ad un modo per eseguire finalmente il trampolino inazuma.
'Mark scusa, ce l'avresti un minuto? A proposito degli appunti segreti' chiede Axel.
'Certo!' Risponde il capitano felice mentre guarda gli altri membri allenarsi.
'Secondo noi potrebbe funzionare in questo modo: un giocatore salta, un secondo giocatore lo usa come trampolino così riesce ad arrivare ancora più in alto. Quando è salito sufficientemente su, fa una rovesciata. Che ne dici?' Spiega attento disegnando sul terreno per mostrare a Mark come dovrebbe venire.
'Axel mi sa che avete ragione. Siete due geni' risponde quest'ultimo con gli occhi che quasi brillavano.
'E detto sinceramente l'unico che può fare una cosa del genere, sei tu Axel. Il primo giocatore a saltare invece, può essere solo Jack' dico rivolgendomi ad entrambi.
'Che cosa, io?' Si indica.
Non se lo aspettava.
'Chi altri porcospino, vedi qualcun altro che si chiama Axel?' Lo prendo in giro ridendo per poi scompigliargli il suo ciuffo perfetto con la mano.
'Questo non dovevi farlo...'
Ops, l'ho fatto incazzare.
'Se ti prendo...' inizio a correre inseguita dal biondo che nel frattempo se la ride. Guai a toccargli i suoi amati capelli.

Iniziamo gli allenamenti speciali, io sto aiutando insieme a Kevin e Nathan l'attaccante, mentre Silvia e Mark aiutano Jack.
Sarà dura per loro imparare in un solo giorno questo nuovo colpo, ma se vogliono, possono farcela.
'Siete pronti?' Ci urla Axel da lontano prima di prendere la rincorsa.
'Pronti!' I ragazzi si posizionano con le braccia che faranno da trampolino, io invece, ho preparato tutto il kit medico.
Prende la rincorsa, arrivato al punto salta compiendo una rovesciata ma cade di schiena.
È andato troppo basso.
'Axel' urla Kevin.
'Ce la fai, stai bene?' Chiedo invece io già pronta ad occuparmi di eventuali ferite.
'Si sto bene grazie, ma non sono arrivato abbastanza su, dovete provare a lanciarmi più in alto' risponde mentre si aggiusta la maglia.
'Si, ma sta attento' mi guarda e sorride rassicurandomi.
Siamo al campetto ormai da ore, il sole è ormai quasi del tutto calato. Axel è distrutto, il suo corpo è segnato da graffi e lividi, anche le braccia dei ragazzi sono ferite.
'Smettetela vi prego, siete distrutti' dico preoccupata per la loro salute.
'Io sto bene sono solo un po' indolenzito' risponde il biondo steso a terra per recuperare fiato.
'Anche noi siamo solo un po' indolenziti'
Che testoni.
Che forza di volontà, questo gruppo cresce ogni giorno sempre di più.

È sera, ed i ragazzi sono finalmente riusciti nel loro intento.
'Axel sei stato grande! Ora però tutti e tre, venite qua e fatevi curare quei graffi e quei lividi. Non accetto un no come risposta, già è tanto che non vi ho fermati prima!' Urlo con tono severo indicando la panchina.
Prendo il disinfettante, delle bende, cerotti e della crema e inizio il mio lavoro da infermiera.
'Siete degli sprovveduti, non accettate mai un "non si può fare" come risposta' li sgrido.
'Oh e dai tigre calmati, stiamo bene! La cosa importante è che ci siamo riusciti' solo un parte avrei voluto aggiungere.
Ora manca provarla con Jack.

Il giorno della partita è arrivato, tra poche ore disputeremo la prima del torneo, sono in ansia, ho tanta paura. Non so cosa mi aspetta ma non vedo l'ora.
Sono quasi arrivata davanti la loro scuola, sto per entrare quando sento qualcuno bloccarmi per il polso. Questa presa la riconoscerei ovunque: Jude.
'Che ci fai qua?' Sono imbarazzata, vederlo mi ha riportato alla mente il bacio che mi ha dato.
'Ora non posso neanche venire a fare il tifo?' Chiede con il solito ghigno sulle labbra.
'Io non lo voglio il tuo tifo!' E gli punto il dito contro.
'Sciocca ragazzina e secondo te io sono qui per fare il tifo per te?' E con la sua mano mi sposta la mia tenendola stretta.
'Bene, perché altrimenti te ne potevi anche andare' rispondo guardandolo male.
'Cosa ti ho detto sul non farmi incazzare?'
Oh no, che ha intenzione di fare?
Non vorrà mica baciarmi ancora?
'Mi sei venuto tu vicino!' Lo accuso difendendomi 'E poi allontanati subito!'
Mi guarda, lo guardo.
Non so neanche io cosa provo, ho il cervello spento; vorrei solo sapere a cosa sta pensando in questo momento. Mi scruta dietro quei suoi occhialini senza lasciar trapelare la minima emozione.
Mi sento ancora a disagio.
'Sei proprio buffa Baylee' Mi dice ridendo.

Sono rossissima

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Sono rossissima.
Ma poi ho sentito bene, mi ha chiamata per nome?
E perché il suono del mio nome uscito dalla sua bocca mi piace così tanto?
'Senti chi parla, colui che se ne va in giro con occhialini, mantello e rasta' lo prendo in giro anche io ridendo.
È la seconda volta che ridiamo insieme, quasi quasi mi piace.
'Cercate di non farvi battere, a presto Raimon' dice entrando nel cancello per poi posizionarsi sugli spalti.
Sapere che mi guarderà per tutto il tempo, fa crescere in me la voglia di giocare al massimo delle mie capacità.
A noi due Wild.

Amore nel pallone - Jude SharpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora