Capitolo 32

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Jude
Sono rimasto completamente di sasso, non mi aspettavo una reazione del genere da parte sua.
Ho agito d'impulso, quando l'ho vista ridere e scherzare con Swift, è come se il mio corpo si fosse mosso da solo verso di loro, la gelosia e l'invidia hanno preso il sopravvento su di me. Ho detto cose che non avrei dovuto dire, l'ho accusata di fare la gallina con tutti... questo lo ammetto è stato un colpo basso anche per me.
L'ho vista piangere, completamente delusa dalla mia persona, da quello che sono diventato. Non si era mai mostrata in questo modo, completamente disperata; avrei voluto chiederle scusa, dirle che non pensavo realmente quelle cose, che ho agito solo per gelosia perché volevo che ci fossi io al posto del turchese ma sono stato in silenzio e le parole per la vergogna e forse, anche per un pizzico di orgoglio non sono uscite. Sono uno stupido idiota, per seguire gli ideali del comandante mi sono fatto scappare da sotto al naso la mia piccola sciocca Baylee... forse non più tanto sciocca e forse, non più tanto mia.
Non lo è mai stata.
Voglio essere davvero questo?
Voglio davvero allontanare ogni forma di luce nella mia vita per seguire quei principi che fino a poco tempo fa mi sembravano indistruttibili?
E perché oggi guardando questi ragazzi giocare divertendosi, avevo voglia di scendere in campo insieme a loro?
Forse è davvero arrivato il momento di cambiare.

Baylee
'Baylee sei sicura di stare bene?' Chiede Nathan che aveva assistito a tutto quello che è successo.
'Non preoccuparti, avevo solo bisogno di dirglielo...' non so neanche io quello che sto dicendo, sono distrutta, come ha potuto arrivare a tanto?
'Non dirmi bugie, non stai affatto bene' mi ferma mettendo una mano sulla mia spalla in segno di conforto.
'Io mi sento usata... ci sono cascata Nath, per un solo momento ho creduto che lui tenesse veramente a me...' mi scende un'altra lacrima.
Ma cosa mi sta succedendo?
'Lui non merita le tue lacrime Bay, te lo prometto se si riavvicinerà a te, ci penserò io ad allontanarlo' annuisco mentre con la mano mi asciugo le guance bagnate.
'Nath?' Lo chiamo prima di raggiungere gli altri nello spogliatoio.
'Sì, dimmi?' Mi risponde.
'Potresti non dire nulla agli altri? Non voglio si preoccupino inutilmente' ci pensa un po' prima di annuire con il capo e sorridermi.
'Il tuo segreto è al sicuro con me' e ricambio il sorriso, per quanto esso vero possa essere.

È la mattina seguente e ci troviamo tutti fuori scuola a salutare Axel che non potrà giocare con noi la semifinale a causa dell'infortunio.
'Mi dispiace' dice quest'ultimo a tutti noi.
'Non lo dire neanche per scherzo, non è colpa tua porcospino. Tu pensa solo a guarire, alla semifinale ci pensiamo noi' rispondo abbracciandolo stretto come se fosse il fratello che non ho mai avuto.
'E così giocheremo la semifinale senza Axel!' Parla Nathan mentre la macchina del taxi si allontana.
'Che peccato, ci avrebbe fatto comodo il suo tiro' risponde a tono Bobby.
'Parli del primo goal dell'Inazuma?' Interviene il capitano mentre sfogliava le pagine del quaderno del nonno.
'Sarebbe?' Mi butto in mezzo anche io.
'Un tiro combinato di portiere e attaccante, anche mio nonno aveva pensato a qualcosa del genere' continua il suo discorso il capitano mentre sfoglia le pagine.
'Mio nonno era fantastico, un vero genio'
'È un peccato che dovremmo fare a meno di Axel' è giù di morale Steve.
'Su non disperatevi, ce la faremo anche senza di lui. Se avrete bisogno di me, io ci sarò' sorride a tutti.
'Si Bobby ha ragione, non abbattiamoci e andiamo ad allenarci!' Urlo cercando di sorridere come se nulla fosse.

'Allora Silvia hai qualche informazione da fornirci sulla Otaku?' Chiedo sedendomi sulla panchina nello spogliatoio.
'Da quanto ne so, tutti i giocatori hanno un elevato profitto scolastico, tuttavia, la loro squadra è considerata la più debole del torneo...' si ferma imbarazzata e poi riprende 'a quanto pare i giocatori e lo staff usano come base un caffè a tema: un Maid Cafè' chiude l'agenda ormai rossa.
Che cosa? È imbarazzante.
'Ma sei seria?' Sono rossa anche io.
'Saranno eliminati sicuramente dalla Occult' dice Tom.
'Ragazzi, ragazzi! Sono appena stati pubblicati i risultati dell'altra partita. La Otaku ha battuto la Occult uno a zero' entra dalla porta Celia.
Ma cosa sta succedendo?
'Ragazzi dobbiamo assolutamente informarci su questa squadra' dice Mark.
'A questo punto non credo ci rimanga altra scelta, dobbiamo intrufolarci all'interno del Maid Cafè' sorride sadico William.
'Ma stai bene? Io là dentro non ci vengo!' Urlo di rimando.
'Voi non capite, dobbiamo farlo per il bene della squadra. Credete davvero che siano un branco di idioti? Hanno battuto la Occult capitano! E scommetto che il segreto della loro forza si trova all'interno del Maid' spiega sempre William arrossendo.
'Ma non è che vuoi cercare di convincerci perché in realtà queste cose ti piacciono?' Chiedo mentre lui diventa rossissimo.
Ecco, come non detto.
'E va bene, ci andremo oggi stesso!' conclude il discorso Mark.
'Stai scherzando?' Urla Maxwell.

La partita sta per cominciare, alla fine l'esperienza in quel Cafè è stata fin troppo imbarazzante e non mi vedranno mai più fare una cosa del genere. Non abbiamo scoperto niente, se non che i giocatori della Otaku sono tutti dei nerd al di fuori del normale.
Mia sorella Nelly è furiosa, l'allenatore della squadra avversaria l'ha costretta ad indossare un vestito tipico di una cameriera, invece, Celia e Silvia sembrano molto contente di questa nuova esperienza. Io non le invidio proprio.
'A cosa stai pensando?' Mi chiede il mio migliore amico avvicinandosi con la stampella.
'Che c'è qualcosa in questa squadra che non mi convince e giuro scoprirò cos'è!' Rispondo sicura di me stessa sorridendo al biondo.
'Si anche a me, non dobbiamo abbassare la guardia' annuisco con il capo facendogli capire che io, come Mark, a differenza degli altri non lo avevo fatto.
'Si comincia!' E prima di entrare in campo, do uno sguardo agli spalti cercando di scorgere un ragazzo coi rasta dall'aspetto familiare.
Ma per una volta da quando è iniziato il torneo,  di lui, non ci sono tracce.

Amore nel pallone - Jude SharpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora