-Lasciate una stellina e un commento al capitolo-
Jude
Non so cosa mi sia appena preso, le faccio cenno di seguirmi mentre con passo svelto mi avvio verso il parcheggio sul retro.
'Jude aspetta... dove stiamo andando?' Sento chiedermi dalla castana mentre cercava di stare al mio passo.
'Ti porto a casa mia' espongo le mie reali intenzioni.
Arriviamo al parcheggio, il tempo non è dei migliori e tra poco verrà sicuramente a fare un bel temporale, ma a me, non dispiace, mi avvicino alla mia auto, tolgo la sicura e salgo spettando anche la mia ragazzina.
Accendo subito l'aria calda per riscaldare l'autoveicolo mentre lei si siede, quasi come se avesse timore, sul lato del passeggero.
'Non ti mangio Bay' ed imito la sua posizione da seduta mentre lei scoppia a ridere e mi risponde subito a tono:
'Chi me lo assicura? Sai essere molto pericoloso Jude Sharp' mi sorride scaltra ed io ricambio mostrando il mio solito ghigno.
'Dopo mesi l'hai finalmente capito?' Le chiedo furbamente.
'Diciamo che l'ho provato sulla mia pelle...' abbassa lo sguardo arrossendo.
'Quindi ti sei arresa a me?' La provoco per vedere la sua reazione.
'Questo non succederà mai!' Urla gonfiando le guance.
'Devo parlarti di una cosa e posso solo farlo in casa, nella mia stanza, al sicuro da tutto' cambio tono mostrandomi incredibilmente serio.
'Che succede?' Cambia atteggiamento anche lei mostrandosi preoccupata.
'Voglio raccontarti una storia, la mia storia' parcheggio di fronte casa mia, slacciando sia la cintura che gli occhialini.
'Andiamo su' la prendo per la prima volta per mano trascinandola prima nel viale e poi, su per le scale dritto nella mia stanza.'Hai fratelli o sorelle?' Chiede curiosando in camera mia.
'Perché me lo chiedi? Sai già di Celia' la guardo mentre osserva il paesaggio dalla grande finestra.
'No intendevo che abitano qua con te' mi risponde.
'No, sono solo' dico mentre per un soffio, lei non lascia cadere la mia lampada a terra.
'Scusa! Quindi hai tutta questa casa solo per te? Forte!' Sorride osservando tutti i libri appoggiati sulle mensole.
'Ma questo cos'è?' Prende un vecchio giornaletto tra le mani.
'Oh questo, immagino che tu non sappia come io abbia iniziato a giocare a pallone' mi avvicino prendendo quel pezzo di carta consumata tra le mani.
'No' si gira verso di me.
'Ovviamente no, questa sarà la prima volta che ne parlo con qualcuno' sorrido triste al ricordo di mio padre.
'Ne sarò onorata Jude' mi poggia una mano sulla guancia accarezzandola.
'I miei genitori sono morti in un disastro aereo, mamma e papà andavano spesso all'estero per lavoro così io e Celia rimanevamo da soli. Fino al giorno dell'incidente, dove siamo rimasti soli davvero' inizio a spiegarle la mia storia con occhi lucidi.
'Della mia famiglia non mi è rimasta più nemmeno una foto e all'epoca, ero così piccolo che conservo un ricordo molto vago dei miei genitori. Mi resta soltanto questo giornalino, è l'unico oggetto in mio possesso che ancora mi lega a mio padre. È questo quello che mi ha spinto a giocare a pallone' mentre parlo ci sediamo sul pavimento mentre lei è lì, mi ascolta con occhi lucidi.
'Quando calcio la palla è come se sentissi mio padre corrermi accanto. È stato così che ho iniziato a giocare e all'inizio mi divertivo davvero un mondo, poi tutti hanno iniziato a pretendere che vincessi. Col tempo vincere era diventato più importante di qualsiasi altra cosa, bisognava vincere a qualunque costo e non importa quali mezzi utilizzassi, ogni mezzo era lecito. È per questo che ai miei occhi, il signor Dark era un mito. Quell'essere spregevole...' stringo tra le mani il giornaletto.
'È un giornalino davvero prezioso, lo rimetto a posto' lo prende dalle mie mani per poi alzarsi e posarlo lì dove lo aveva trovato.
'Io ho una storia molto simile, anche mio nonno giocava a calcio, una squadra italiana degna della sua fama. Morì a causa di un tumore ai polmoni, è grazie a lui e alle registrazioni delle sue partite giocate che mi sono innamorata del calcio. Pensa che si dimenticava quasi di mangiare perché doveva allenarsi' mi spiega inginocchiandosi davanti a me.
'Quindi anche tu sei innamorata del pallone' le rispondo rimettendomi gli occhialini, per non far vedere i miei occhi ancora lucidi.
'Ma non lo sono' sorride e poi continua:
'É per questo che io e te, su questo punto siamo così simili'
La guardo é così bella, i suoi lineamenti sono così dolci. Questa ragazza ha totalmente messo a tacere ogni mio demone ed io non me ne sono neanche reso conto. Con i suoi modi di fare, le sue parole, le nostre litigate, il suo altruismo e la sua dolcezza, ha fatto sciogliere me: Jude Sharp, il freddo centrocampista della Royal.
'Mi dispiace per come hai vissuto i primi anni della tua vita, non avevo idea avessi sofferto così tanto' si butta tra le mie braccia immergendo la sua testa nel mio collo.
'Non dispiacerti per me ragazzina, ora sto bene' la stacco dal mio corpo mentre osservo la sua espressione.
Si avvicina al mio viso lentamente con il suo, i nostri nasi, si sfiorano leggermente e senza aspettare oltre, poggia le sue labbra sulle mie.
Un semplice bacio a stampo.
Si stacca e arrossisce guardandomi.
'Devo andare, è tardi principino' si alza in piedi stiracchiandosi.
'Principino?' La guardo furbamente.
Quest'ultima perla da dove esce fuori?
'Sì, vivi in una reggia da solo. Sei così ordinato e scommetto che quando sei con tuo padre indossi anche la camicia, proprio come un principe' sorride scaltra mente si avvia verso la porta.
'Allora cosa fai, non mi accompagni?' Domanda alla mia figura imbambolata a guardare la sua.
'Si, arrivo ragazzina' le vado vicino e con la sua mano tra la mia, ci avviamo insieme verso la macchina in giardino, consapevoli forse, che sta per cominciare un nuovo capitolo della nostra storia.'Ah Jude?' Mi richiama mentre sto per andarmene da fuori casa sua.
'Voglio vederti anche io in camicia' mi fa un occhiolino e dopo un cenno, corre verso la porta di casa lasciandomi, ancora una volta senza parole.Cosa mi stai facendo Baylee?
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Amore nel pallone - Jude Sharp
FanfictionPubblicata il 21/09/19. "Quel ragazzo é un mistero continuo, ama osservare senza dire nulla, a volte arrogante, altre gentile. Estremamente intelligente, un ragazzo nato per essere regista." "Questa ragazza ha sempre amato il calcio ed insieme ai su...