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Tutto e niente.
Ecco cos'era Sirius.

Si sentiva così pieno di sé, così pronto alle sfide della vita, così forte. Aveva sempre pensato di essere una persona forte e tutti - quasi tutti- l'avevano sempre definito tale.
Non si faceva mai abbattere, mai. Restava sempre in piedi, come si suol dire lui avrebbe potuto piegarsi ma mai e poi mai si sarebbe spezzato.
Prendeva la vita così, come veniva, aggiungendoci un tocco suo, personale.

Ma poi, poi quando era solo crollava. Si lasciava per quei cinque minuti sopraffare da tutto e gli sembrava di annegarci.
Quante volte gli era mancato il fiato, mentre i singhiozzi profondi lo scuotevano e il corpo era attraversato dai brividi.
Quante volte, pensando al suo Regulus, si era sentito strappare in due dai ricordi. Quante volte, immaginandosi cosa stava passando il suo fratellino, si sentiva così inutile.
E Remus, che aveva preso l'abitudine di stare accanto a Sirius e accarezzargli i capelli mentre questo crollava, glielo ripeteva sempre: "È l'eterno difetto delle persone forti, amore. Assorbono il più possibile e ad un certo punto non reggono più. Ma ora sono qua, Sir, ora ci sono qua io."

Gli lasciava teneri baci sulle guance bagnate mentre se lo stringeva addosso, prendendo con sé parte del dolore del suo fidanzato. Quando era Remus invece ad esser saturo, quel ruolo infido andava a Sirius.
Si salvavano a vicenda, volta per volta.

Erano così forti, quei due. Non si lasciavano mai abbattere da nessuno, tranne che da loro stessi.

Wolfstar - one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora