Wolfstar - one shot

144

Sirius diede un ultimo bacio a stampo sulle labbra del suo Remus, addormentato già da diversi minuti, per poi girarsi sul fianco e sospirare.
Che ci faceva ancora lì, in quella casa, in quel letto? La loro ormai era una storia finita, spenta. Che senso aveva continuarla?

All'inizio era stato tutto davvero fantastico, si erano amati tanto e si era visto fin da subito quel loro profondo amore: stava nei piccoli gesti, negli sguardi, nelle risate. Era stato così difficile stare lontani anche solo per qualche ora, separarsi per quei pochi giorni di vacanza che non passavano insieme.
E poi erano iniziati i litigi. Normale litigare in una coppia, no? No. No, perchè i loro litigi erano distruttivi, anche nel vero senso della parola. Quante volte Sirius era rimasto con la maniglia della porta in mano, dopo averla chiusa e sbattuta un po' troppo forte, cercando di scappare dalle lacrime che solcavano il viso di Remus. Remus si distruggeva così tanto durante quei litigi: lo si poteva chiaramente vedere disfarsi, perdere l'espressione fredda, disintegrarsi completamente e collassare sotto i colpi taglienti della lingua di Sirius.

Sirius si sentì mancare il fiato, a quei ricordi. Si odiava così tanto per aver ferito così tante volte, per colpa di quel suo difetto, la persona che più l'aveva amato al mondo.
Milioni di domande invadevano la testa di Sirius, milioni di domande che avrebbe così tanto voluto rivolgere a Remus. Perché dopo tutto quello, dopo essersi lasciati, continuavano a cercarsi a vicenda?- Si sentiva così stupido a essere ancora al caldo sotto le coperte di quel fottuto letto - Perché continuavano a ritornare, a cercare di amarsi come una volta? Perchè continuavano a non parlarsi per settimane, per poi cedere e finire un'altra volta a fare l'amore?E poi litigare ancora e ancora e ancora...
Forse era solo bisogno fisico? Oppure avevano solo paura di rimanere soli! Possibile, possibile che la unica ragione fosse la paura di restare soli? Sirius sapeva di essere sempre stato un pilastro per Remus ed era anche dolosamente consapevole che Remus fosse il suo, di pilastro. Si erano sempre sentiti così bene, come se tutto andasse a meraviglia. Cercavano ancora quello?

Sirius scostò le coperte e si alzò, facendo meno rumore possibile. Raccolse i suoi vestiti da terra e li indossò. Si girò un attimo, giusto il tempo per guardare un ultima volta il suo Lunastorta, e presa dal comodino una piuma e l'inchiostro per firmare quel maledetto contratto di divorzio. Sorrise triste a pensare che era stata proprio una discussione riguardo quella scelta a farli discutere ed a farli inesorabilmente finire nuovamente a letto. Era davvero troppo stanco di quella situazione e sperava che Remus capisse il suo punto di vista o quantomeno provasse a capirlo.
Degutendo sonoramente dopositò la sua firma, osservando con un groppo in gola lo spazio ancora bianco destinato alla firma di Remus. Sperava davvero firmasse senza troppe storie, non voleva un altro incontro, sapeva quali sarebbero state le conseguenze.
Avevano smesso di vivere in una favola, quella era la realtà. Ed era solo da accettare. Così, infilando le mani in tasca, lasciò la fede nuziale nel portaoggetti vicino all'ingresso e uscì in strada, gli occhi lucidi.

Aveva ancora la sensazione delle labbra di Remus premute sulle sue e sperava di scordarsela il più in fretta possibile. Ricordarla avrebbe fatto troppo male e lui necessitava e bramava andare avanti, vivere la sua vita, senza quel dannato uomo tra i piedi. Senza il suo Remus, senza la sua metà, senza la persona che aveva sempre pensato sarebbe stato la sua anima gemella per sempre.
Era certo che il suo Lunastorta- no, non era più suo- avrebbe trovato di meglio. Qualcuno migliore di Sirius, qualcuno di giusto per quella fantastica persona che era Remus.