Capitolo Trentuno

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Capitolo Trentuno



-Felix Pov's -

Sono passate due ore e del ragazzo neanche l'ombra. Io e Peter siamo seduti sul muretto dei giardinetti, mentre Ombra lo sta seguendo da quando se ne è andato. Non appena lo vedrà tornare verso l'hotel ci avviserà.

-Possibile! Sono due ore dannazione! - Sbotta Peter arrabbiato.

Lo sappiamo che non ha pazienza e questo ragazzo lo sta mettendo alla prova. Tra poco credo vada a prenderlo di persona per le orecchie facendo saltare il piano

-Dobbiamo aspettare Peter.. -

-Tra poco lo vado a prendere e lo porto sull'isola! -

-No, non puoi – Gli dico mentre mi guarda con occhi ridotti a due fessure – L'hai detto tu. Deve venire di sua spontanea volontà credendo in te, altrimenti sarà tutto inutile -

Peter sospira stendendo i pugni e rilassandosi per un attimo.

-Hai ragione. Ma sto perdendo la pazienza! -

-Ho sentito dire che i ragazzi di oggi fanno tutti così,quando sono in gita -

-Inammissibile! - Sbraita gesticolando. D'altronde Peter è di altri tempi, tempi molto lontani ed una volta tutte queste cose e situazioni non esistevano.

-Padrone. Sta tornando – Dice Ombra apparendo dal nulla.

Grazie Ombra, mi hai salvato dagli scleri di Pan!

-Eccellente. Vai Felix, noi ti seguiamo – Mi dice Peter che è tornato di colpo allegro.

Mi dirigo verso l'hotel e mi rimetto davanti all'ingresso del giardino di quest'ultimo, mettendomi appoggiato al muro. Poco dopo il vociare di un gruppo di ragazzi mi avvisa che sono tornati. Gli amici di Henry entrano allegri, mentre lui rimane indietro cercandomi con lo sguardo. Ci guardiamo negli occhi e lui mi sorride. Lo vedo muovere le labbra e mimare un

-Vado su, mi faccio vedere dai professori e quando sono nella camera ti chiamo dalla finestra -

Mi limito ad annuire, pensando a come possa salire sul balcone di una stanza d'hotel e soprattutto come gli sia venuto in mente al ragazzo, dandolo per scontato. Poi mi fermo un attimo a pensare e arrivo alla soluzione. Avendo capito che sono magico, ha dedotto che possa fare come molti delle fiabe. Scuoto la testa ridendo. Incredibile!

Per mia fortuna Peter ha assistito alla scena e sarà lui a farmi volare fin lassù, in modo da incrementare la fiducia del ragazzo verso la magia.

Passano altri dieci minuti e finalmente sento la voce del ragazzo. Alzo lo sguardo e lo vedo, affacciato al balcone della stanza al quinti piano che sventola la mano nella mia direzione. Alzo la mano anch'io facendogli capire che l'ho visto.

Essendo buio non può vedere del tutto cosa faccio, quindi mi volto verso Peter che con uno schiocco di dita mi fa apparire alle spalle del ragazzo.

-WOW! Incredibile, sei davvero un personaggio delle fiabe! -

-Avevi dubbi? - Gli chiedo

-Alcuni. Ma ora, no. - fa una pausa – Mi hai detto che per aiutarti devo venire con te, andiamo? -

-Mi piacerebbe, ma non so come tornare a casa.. - dico facendomi triste – Sono arrivato desiderando di trovare aiuto, ma non riesco a tornare -

Lo vedo corrucciare la fronte, portandosi la mano sotto al mento sfregandosela sotto di esso. Sta pensando a come fare per aiutarmi. Ha lo sguardo innocente e concentrato. E' un ragazzo normalissimo, di media statura, dai capelli e gli occhi marrone scuro. Mi sento leggermente in colpa..

- La mia Wendy - [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora