Capitolo Venti

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Capitolo Venti

capitolo importante


-Peter Pov's -

Stetti fuori tutto il giorno. Ma , anche se avevo provato a distrarmi, non riuscivo a non pensare a Lei.

Lei rimase il mio punto fisso nella menta, tutto il giorno, tanto che io non riuscì nemmeno a percepire i desideri dei bambini e dei ragazzi che avrei dovuto portare via con l'ombra.

- Padrone. E' meglio rientrare - mi dice l' Ombra

Annuisco e basta. Oramai è notte fonda quando arrivo alla casa sull'albero. Sicuramente Wendy stava già dormendo da un po.

Entro piano senza fare rumore, ma non percepisco la sua presenza. Mi avvicino al letto e non la vedo.

- Non è qui Pan - sento la voce di Felix provenire dalla cucina. Mi chiama per conogne, segno che qualcosa non va.

- Felix - lo saluto con un cenno del capo,ignorando cosa aveva detto.

- Non mi chiedi dov'è Pan? -

- Non mi interessa - gli rispondo

- SMETTILA! SMETTILA DI MENTIRE PETER. NON PUOI MENTIRE A ME. - mi grida pieno di rabbia.

- COME OSI FELIX? - gli urlo prendendolo per il colletto.

- OSO!. Ti conosco meglio di chiunque altro. Non trattarmi da stupido! - dice mantenendo lo sguardo fisso su di me.

Sposto lo sguardo e mi volto lasciandogli il colletto.

Non avevo bisogno di una ramanzina, sapevo già cosa avevo fatto.

- Ovunque sia sta meglio che qua - dico soltanto

- Io invece credo di no - continua lui

- COSA STRADIAMINE VUOI FELIX? . COSA VUOI SENTIRTI DIRE CHE MI INTERESSA? - urlo.
Lui rimane impassibile.

- SI, MI INTERESSA, MA NON VOGLIO CHE RISUCCEDA ANCORA. LO SAI COM'E' IL MIO CUORE- continuo ad urlare senza sosta. Sto buttando fuori tutto.

- Lo so. Ma c'è sempre un modo per rimediare -

- COME PENSI POSSA RIMEDIARE A QUELLO? COME PENSI POSSA GUARDARE IN FACCIA LA RAGAZZA CHE AMO COSI' SUPERFICIALMENTE!?!-

Mi blocco sul posto. Le parole mi sono uscite senza filtro, senza che ci pensassi. Ho buttando fuori tutta la rabbia, tutta la tensione.

Vedo Felix fare un piccolo ghigno, quasi un sorriso.

- Lo so, ed è per questo che ti dico dov'è - mi dice.

Non volevo ascoltare. Giro su me stesso e mi dirigo verso il bagno. Ho bisogno di una doccia fredda.

- E' nel posto che hai creato per lei. - mi dice soltanto. Mi blocco alle sue parole. Lo guardo perplesso perché proprio lì. Perché in quel luogo.

- So che stai pensando al motivo. Ed è semplice. Dovete chiarirvi è quel posto è la chiave. E' il posto perfetto. L'hai creato tempo fa, dopo la vostra prima discussione -

Me lo ricordavo, dopo averla vista piangere ed indietreggiare da me quel giorno, pensai che avrebbe dovuto avere un posto tutto suo. Un posto dove stare in pace. L'avevo creato ma non l'avevo mai portata li. Ero troppo orgoglioso per farle capire che in quell'esatto momento avevo provato qualcosa. E quel luogo ne è la prova vivente.

- La mia Wendy - [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora