Capitolo Cinquanta

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P.s. Prima di lasciarvi alla lettura vi prego di leggere con attenzione lo spazio autrice. Grazie.




Capitolo Cinquanta

Una settimana dopo. Isola che non c'è.

-Peter Pov's -

La luce del sole filtra dalla finestra della mia casa sull'albero costringendomi ad aprire gli occhi contro voglia. Le continue nottate a casa di Wendy e il via vai che faccio da una settimana tra l'isola che non c'è e Londra mi lasciano poco tempo per dormire come vorrei. Ma finalmente da questa sera non dovrò più farlo. Oggi è il grande giorno, il giorno del ritorno di Wendy su quest'isola.

Questo pensiero mi fa sorridere inevitabilmente. Finalmente la ragazza che voglio al mio fianco sarà di nuovo con me ogni notte e giorno. Potrò bearmi di lei ad ogni ora della giornata, far l'amore con lei in ogni dove senza dover aspettare la notte per sgattaiolare nella sua stanza rischiando di essere scoperti dal padre. Già il padre. Seppur abbia accettato la situazione tra me e sua figlia mi guarda sempre con un certo odio, diciamo più rabbia. Ma come biasimarlo? Non ho certo una reputazione da perfetto ragazzo alle spalle. Eppure per il bene di sua figlia, per la felicità che lei prova stando con me alla fine ha dovuto cedere.

Non penso che andremo mai d'accordo, ma posso provare a tollerarlo per Wendy quando verranno in visita. Mi auguro solo che non vengano ogni due per tre. Minerebbero alla mia pazienza e sappiamo tutti quanta poca ne abbia. L'unica con cui ne ho è Wendy.

Scuoto la testa. Ancora non mi capacito di tutto ciò. Di quanto io sia cambiato per lei. Sembra incredibile eppure quando la rapì per vendetta non mi sarei mai aspettato che proprio lei riuscisse a superare le difese del demone. Quel demone che in fin dei conti sono io. E' una parte di me, è me e sempre lo sarà ma so anche che farei di tutto per tenerla al sicuro, anche con gli occhi neri come la pece.

Mi stiracchio alzandomi poi dal letto. E' ora di iniziare questa giornata. In quanto capo ho i miei compiti da svolgere ma questa sera affiderò il comando a Felix, d'altronde ho una ragazza da portare via.

Esco dalla casetta sull'albero e mi alzo in volo diretto all'accampamento. Poco dopo appoggio i piedi sul terreno umido del campo notando i bimbi sperduti già all'opera e sparsi per la zona intenti a svolgere i loro compiti. Metto le mani in tasca e mi incammino verso il mio secondo in comando il quale è seduto su uno dei tronchi adibiti a sedia ad intagliare qualcosa su un pezzo di legno.

Sentendosi osservato alza lo sguardo e mi nota facendomi un cenno con il capo. Sistema il coltello che stava usando nel fodero attaccato alla cintura dei pantaloni e mette in tasca il pezzo di legno mezzo lavorato.

-Felix - Gli dico salutandolo

-Peter - Ricambia

Sembrerebbe che stiamo solo dicendo i nostri nomi, ma io e lui siamo così. Questo modo di salutare l'abbiamo sempre fatto, fin dalla prima volta che venne su quest'isola secoli e secoli fa.

-Avvisa tutti gli sperduti che questa sera ci sarà il ritorno di Wendy -

-E' oggi? - Mi chiede

-Si -

-Incredibile. E' già passata una settimana - Dice sovrappensiero - Volevi organizzarle qualcosa? - Mi chiede con un piccolo ghigno provando a mettermi in imbarazzo. Si dimentica però che io so essere più diciamo furbo, per non dire carogna, di lui riuscendo a ribaltare la situazione.

-Lascio a voi la decisione - Faccio una pausa - D'altronde non vorrete deludere la mia ragazza no? - Ghigno a mia volta - Sarà così felice di vedere i suoi amici, pensa se non dovesse ricevere un adeguato bentornato -

- La mia Wendy - [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora