Capitolo Ventuno

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Capitolo Ventuno

capitolo importante


- Il capitolo riprende poco prima, dall'arrivo di Pan da Wendy -


-Peter Pov's -

Volo fino alla radura, trovandola immersa nel silenzio. Sbircio alla finestra e la vedo dormire. Avrei voluto entrare e stringerla a me, ma sicuramente avrei ottenuto l'effetto contrario.

Mi dirigo al masso in riva al laghetto e faccio l'unica cosa che penso sia giusta. Inizio a suonare il flauto di Pan. Non uso i poteri del flauto per incantare, no, lo uso semplicemente come strumento.

Chiudo gli occhi ispirando l'aria e dedicandomi alle mie canzoni.

Dopo pochi minuti mi sento osservato e mi volto verso la finestra. Lei è li che mi ascolta. Sorrido involontariamente e riprendo a suonare.

Continuo per una decina di minuti finché non percepisco Wendy vicino a me. Riapro gli occhi e la vedo ai miei piedi, seduta che mi ascolta in silenzio. Lo sguardo perso e rilassato, e le guance rosse.

E' bella, dio se è bella.

Continuando a suonare la invito a sedersi di fianco a me.

E' stata ai miei piedi anche troppo.

Lei ci prova ma la dimensione del masso le rende l'azione impossibile. Apro gli occhi trovandola ancora per terra, deve essere caduta e nel mentre mi ha colpito il polpaccio.

- S..scusa.. non ci stiamo.. Non volevo farti smettere - dice scusandosi

Abbozzo un sorriso, senza arrabbiarmi

- Vieni - le dico porgendole la mano.

La vedo tentennare un attimo ma poi si fida. La faccio sedere in braccio a me di lato, in modo che possa stare comoda. In risposta appoggia la testa al mio petto, ed il mio cuore comincia a battere.

Il mio cuore batte per lei. E per la prima volta non me ne vergogno. La tengo stretta a me in quella posizione, continuando a suonare per lei.

Si, Io, Peter Pan, stavo suonando per Lei, la ragazza che mi è entrata dentro fino al cuore.

Suono, senza curari di farmi vedere debole, per la prima volta. In quel momento non c'era nessuno. Nessuna regina, nessun amico, nessuno bimbo sperduto. Solo noi due. Le vicissitudini affrontate fino ad ora ci avevano portato qua. L'odio, la rabbia e il dolore si erano dissolti.

Suonando non mi rendo conto nemmeno che Wendy si è addormentata su di me. Ha il respiro regolare ed un viso rilassato. Tutto l'opposto della sera precedente.

Ero stato davvero un mostro.

Smetto di suonare e tenendola saldamente in braccio mi incammino verso la casetta. Senza fare alcun rumore vi entro e l'adagio piano sul letto. Le sposto i capelli dal viso e mi siedo a guardarla.

Dio, ero stato davvero un cretino. Avevo rovinato un fiore. Un fiore puro. Tutto per una vendetta.

- Mi dispiace Wendy. - le dico accarezzandole la guancia delicatamente. - Mi dispiace davvero -

Le deposito un bacio a fior di labbra,deciso ad alzarmi. Ma quando sto per alzarmi sento una presa sul mio braccio. Volto il capo e la vedo. Mi guarda e tiene la sua mano attaccata alla manica della mia giacchetta verde.

- La mia Wendy - [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora