Capitolo Trentaquattro

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Capitolo Trentaquattro


-Peter Pov's -

La giornata è passata in fretta. Sono riuscito a far vedere al ragazzo la clessidra, facendogli appoggiare le mani su quest'ultima, ovviamente mentendogli su come l'avremmo fatta riempire. La clessidra ha iniziato a splendere, segnalando che lui è quello giusto. Lui e il suo cuore. Henry è rimasto affascinato dal luogo e non capisco come gli possa piacere un luogo del genere.

Sarà forse perché, amante delle fiabe e dei luoghi magici, ne rimane affascinato?

Abbiamo lasciato l'isola del teschio rientrando nell'accampamento. Henry raggiunge il gruppo composto da Wendy, Will e Phil, che stanno sistemando le varie ceste di frutta. Lo vedo correre nella loro direzione ed una volta arrivato comincia a raccontare di come lui sia giusto, di come sia bella l'isola e che la salverà. Wendy e Will gli sorridono, pensando a qualcosa di buono, ma Phil no. Lo vedo corrucciare la fronte e scuotere la testa subito dopo.
Lui sa del vero piano,o meglio sa in parte, e non può di certo parlarne rivelando la realtà dei fatti. Si volta nella mia direzione fissandomi tristemente, mentre io mantengo la mia aria da impassibile, senza lasciargli capire cosa provo realmente.

Personalmente del ragazzo poco importa, quello che mi preme è che Lei scopra tutto. Lei non deve.

Il pomeriggio passa tranquillo e in men che non si dica un'altra nottata arriva sull'isola. Gli sperduti coinvolgono Henry nei loro balli, mentre io gli osservo seduto sul tronco, cingendo la vita di Wendy, la quale ha appoggiato la testa sulla mia spalla. Guarda anche lei la scena, ridendo e sorridendo alla vista di James che prova ad insegnare a Henry i loro passi, mentre Felix alle loro spalle si batte la mano sulla fronte per la scena imbarazzante che si sta creando.

Per fortuna l'ora di coricarsi arriva in fretta, salvando Henry dal ballo di James. Tutti si recano nelle loro tende, mentre io prendo Wendy e ci dirigiamo verso la nostra casa.

Una volta arrivati ci corichiamo a letto e ci addormentiamo abbracciati. Son sicuro che passerò un'altra notte tranquilla. Da quando le ho raccontato a cosa mi serve Henry non resto più sveglio la notte.

-Raccontato una cosa a metà-

-Sta zitta coscienza -

-Non posso farlo quando menti a lei-

-E' necessario -

-Questo lo dici tu-

Zittisco la mia coscienza interiore, che da quando c'è Wendy è sempre più viva in me, chiudendo gli occhi e cadendo tra le braccia di morfeo.


Credo siano passate tre, quattro ore quando l'isola trema lievemente portandomi a svegliarmi di colpo. Guardo la ragazza stesa al mio fianco che dorme ancora, segno che non ha percepito nulla. Ma io si e so anche cosa l'isola mi sta comunicando: Intrusi.

Mi metto in ascolto e percepisco gli alberi dell'isola gridare, comunicandomi ulteriormente che sei figure mai viste sono arrivate nel mio territorio. Mi concentro meglio e riesco a percepirle. Cinque di loro non le riconosco, ma una, una si. E' il signore oscuro alias Tremotino.

Cosa diamine ci fa lui sulla mia isola? Si era ripromesso di non vedermi mai più!. Lui nel mondo fuori dall'isola io qui.

Controllo il gruppo, capeggiato da Tremotino e vedo che si è rifugiato per la notte in una delle grotte dalla parte opposta del mio accampamento. Passeranno la notte lì, quindi ho tutto il tempo per escogitare un modo per venire in contatto col gruppo e con lui. Decido di lasciarli tranquilli per ora, non possono andare da nessuna parte tanto. Mi rimetto a letto cercando di prendere sonno.

- La mia Wendy - [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora