Capitolo Quarantatré

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Capitolo Quarantatré

-Emma Pov's -

La nave è appena partita e a gran velocità si sta dirigendo verso quest'isola del teschio, così l'ha chiamata la fatina.

Non so quanto tempo ci metteremo ad arrivare, ma resta il fatto che io ho davvero poco, pochissimo tempo, per fare uscire questo fantomatico potere di cui Regina e Gold parlano.

Per mia sfortuna non ho assolutamente idea di cosa sia ne di come possa farlo uscire. Io e Regina ci stiamo provando da quando abbiamo lasciato l'accampamento del ragazzo, ma niente, il mio potere sembra non volerne sapere.

-Emma, dannazione. Concentrati. -

-Lo sto facendo Regina! -

-Concentrati di più! -

-Più di così cosa devo fare?! - Sbotto irritata - Tu e quell'altro pretendete di far uscire un potere in poco più di qualche ora,mentre voi il vostro l'avete affinato per anni! - Grido esasperata allontanandomi da lei e da tutti.

Raggiungo la prua della nave dove mi siedo osservando il mare. Mi sento frustata, nervosa ed incapace.

Mio figlio è in pericolo ed io non riesco a farne una giusta. Sbuffo irritata per la centesima volta e chiudo gli occhi.

Devo trovare una soluzione

Pochi minuti dopo sento dei passi avvicinarsi a me. Apro gli occhi di scatto per vedere chi si sia avvicinato e con mia grande sorpresa trovo il capitano che mi guarda con un piccolo sorriso misto a ghigno. Mi perdo un attimo ad osservarlo. Capelli corti spettinati di un colore castano, occhi profondi di un marrone scuro, fisico asciutto e ben delineato dai muscoli. Alto più di me e con un sorriso decisamente troppo bello.

-Posso? - Mi chiede indicandomi il posto vicino a me

-Si - Mi limito a dire

-Cosa ti turba dolcezza? - Mi chiede

-Per prima cosa non mi chiamo dolcezza, ma Emma. Seconda cosa non potresti capire -

-Stai parlando con uno che vive su un'isola magica, che governa un veliero volante e che ha a che fare con fate, sirene e ombre. Vedi tu Emma - Dice sottolineando il mio nome

Ci penso un attimo, in effetti non ha tutti i torti

-Non riesco a tirare fuori il mio potere -

-Interessante - dice pensandoci - Hai qualche indizio? -

-A parte Regina e Gold che mi dicono che è dentro di me e Pan -

-Pan? -

-Si - lo guardo di sottecchi valutando se fidarmi o meno di lui

Tranquilla, puoi fidarsi - mi dice come leggendomi nel pensiero - Son sempre stato bravo coi segreti -

-Quando ci ha teso un'imboscata mi ha isolato dal gruppo. Mi ha consegnato una mappa dicendomi che solo ammettendo chi sono la mappa si sarebbe rivelata a me -

-Ma voi l'avete trovato con l'inganno l'accampamento - mi fa notare - Per questo i metodi che usate non funzionano. Non si aggira Peter Pan. Ammetti chi sei Emma, e allora il tuo potere apparirà -

-Tu come fai ad esserne sicuro? -

-Conosco Pan. L'avete aggirato con un trucco, ma non si può aggirare ciò che dice. Peter Pan non fallisce mai. Avrete anche trovato l'accampamento ma il suo gioco della mappa è collegato a te. La mappa si sarebbe rivelata, rivelando in te la magia. Finché non accetterai ciò che sei non riuscirai mai -

- La mia Wendy - [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora