Capitolo Cinquantuno

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Capitolo Cinquantuno

Attenzione capitolo rosso



Sei mesi dopo. Isola che non c'è.

-Peter Pov's -

I primi raggi del sole filtrano dalla finestra di casa nostra, mia e della ragazza che dai sei mesi vive al mio fianco ogni giorno. Mi volto a guardarla e la vedo distesa su un fianco con i capelli sparsi sul cuscino, le gote leggermente arrossate e le labbra dischiuse mentre dorme tranquillamente. Incredibile vero? Dorme tranquillamente al mio fianco, chi l'avrebbe mai detto.

Mi avvicino piano al suo viso, sfiorandole la punta del naso con il mio mentre con il braccio la prendo per i fianchi avvicinandola a me. La vedo muoversi nel sonno mentre si accoccola di più a me continuando a dormire.

Purtroppo per lei è l'ora di svegliarsi soprattutto perché io sono già sveglio. Con la mano libera percorro il suo profilo delicatamente mentre mi avvicino al suo collo poggiandole piccoli baci umidi. Wendy sentendosi sotto attacco apre gli occhi, sbattendo le palpebre più volte, notando i miei capelli davanti per metà nel suo campo visivo. Messo a fuoco cosa io le stia facendo diventa tutta rossa iniziando a respirare più velocemente. Adoro quando reagisce così, imbarazzata e vogliosa allo stesso tempo.

-Peter – mi sussurra nell'orecchio – Così non vale, stavo dormendo così bene -

-Lo so piccola Wendy – Le dico continuando la mia tortura sul suo collo – Ma oggi vengono in visita i tuoi genitori, non vorrai far tardi? -

-Oddio! - Esclama – E' già ora? -

-No, saranno appena le sei e mezza – Sghignazzo vedendo la sua espressione perplessa

-Allora perché mi hai svegliata re dell'isola? - Mi chiede con un sopracciglio alzato

-Perché avevo voglia di te – Le sussurro lasciandole un segno violacelo sul collo -Per una settimana poi non potremo goderci appieno i nostri momenti -

-Peter i miei non dormiranno con noi – Mi risponde provando a resistermi perché vuole dormire

-Lo so – Le rispondo – Ma saranno comunque tra i piedi – Borbotto

-PAN! - Grida offesa – Non ti permetto di parlare così dei miei genitori – Si volta dandomi la schiena e liberandosi dalla mia stressa.

-Pessima mossa mia Lady – Le sussurro nell'orecchio iniziando a farle il solletico. Tocco i suoi punti più sensibili iniziando a farle la mia personale tortura. Solletico sui fianchi e carezze sensuali in altri punti. Lei ride e mugugna in risposta,provando ad allontanarmi con pochi risultati

-Va bene, va bene basta – Dice ridendo – Peter basta hai visto -

-Così va meglio – Sghignazzo soddisfatto mentre la rivolto verso di me baciandola

Wendy ricambia subito borbottando un – L'abbiamo fatto nemmeno sette ore fa – sulle mie labbra mentre io la ignoro portandola sotto di me senza pesarle. Le mie mani vagano sul suo corpo mentre lei mi cinge in collo con le braccia portando le mani fra i miei capelli senza smettere di baciarmi.

-Lo so – Le dico fra i baci – Ma tu non mi basti mai -

Detto ciò le sfilo la vestaglia con cui dorme lasciandola nuda davanti a me. Osservo le sue curve ed ogni parte del suo corpo sentendo il desiderio di lei crescere sempre di più. Lei sostiene il mio sguardo che brucia sulla sua pelle, ma non le importa, mi guarda con desiderio ed amore.

- La mia Wendy - [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora