Capitolo Cinquantadue

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Capitolo Cinquantadue


Isola che non c'è. Due mesi dopo.


-Wendy Pov's -

Sono trascorsi altri due mesi da quando i miei sono venuti in visita qui sull'isola. Sembra ieri eppure è già trascorso abbastanza tempo. Purtroppo per via del lavoro e delle questioni burocratiche per iscrivere Bob alle scuole elementari, che inizierà il prossimo settembre, potranno venire sull'isola il mese prossimo. Ma non è un problema, so che stanno bene come loro sanno che io sto bene.

Come lo so? Molto semplice poco dopo il ritorno dei miei a Londra, è venuto a trovarmi Tom, portandosi dietro un pacco di lettere dove i miei genitori mi raccontavano tutto per filo per segno. Inutile dire che le ho lette rapita e una volta finite di leggere mi sono messa a scrivere a mia volta, confermando ai miei genitori come stavo e che Bob era ben accetto sull'isola anche senza di loro.

Quando ne ho parlato con Peter stranamente ha acconsentito subito per far venire mio fratello sull'isola e farlo fermare qui un mese o qualcosa di più. Per me è una gioia averlo qui mentre per i miei un sollievo, respireranno un po senza la piccola peste.

A proposito di questo oggi dovrebbe arrivare il mio fratellino. Concorde con Peter dormirà insieme a Felix, il quale non è molto convinto di avere un altro moccioso, come li chiama lui, tra i piedi, ma alla fine ha dovuto cedere sapendo che Peter è irremovibile.

Sono persa nei miei pensieri tanto che non percepisco la presenza di Peter alle mie spalle e nemmeno i risolini di Will che guarda dietro di me. Mi sento afferrare per la vita ed un petto scontrarsi contro il mio. Questo improvviso tocco mi fa saltare sul posto facendo cadere la frutta che stavo tagliando accuratamente per le conserve.

-Sempre pensierosa mia Lady? - La voce di Peter mi solletica l'orecchio

-Peter! - Dico mettendomi una mano sul petto – Mi hai fatto spaventare -

-Me ne sono accorto – Sghignazza – Ma è sempre divertente -

-Non è divertente – Rispondo fintamente offesa

Peter in risposta mi rigira tra le sue braccia, viso a viso, guardandomi con quei suoi due occhi verdi brillanti e terribilmente intensi. Velocemente mi da un bacio a stampo sulle labbra mentre con una mano mi sfiora il fianco procurandomi brividi per tutta la schiena

-A cosa pensavi? - Mi chiede liberandomi dalla sua presa

-A quello che è successo in questi mesi – Rispondo riprendendo a tagliare la frutta senza pensare alle parole che ho detto.

-Sei pentita? - Mi chiede apprensivo.

-Assolutamente no. Cosa ti viene in mente? -

Ora che ci penso,effettivamente una frase del genere potrebbe essere vista in altro modo da lui

-Così – Mi risponde calmandosi – Oggi arriva tuo fratello? -

-Si! Credo lo accompagni Tom -

-Il moccioso? - Mi chiede facendo una smorfia

Ridacchio notando la sua espressione mutare da impertinente a leggermente, ma proprio leggermente, gelosa e infastidita

-Si Peter. Non può venire da solo -

-Non può portarlo tua madre? O tuo padre? - Mi chiede

-No – Ridacchio

-Tzè – Borbotta corrucciando la fronte – Basta che poi non ti ronza attorno -

- La mia Wendy - [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora