Capitolo 33 - Stain, l'Assassino di Heroes pt 2

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Ora... Era veramente finita.

(T/n) Pov

L'Assassino di Heroes era rimasto fermo sul posto, come paralizzato.
Gli occhi vitrei, un tempo animati di una psicotica fiamma idealistica, incutevano terrore solo a guardarli.

La polizia e le ambulanze arrivarono in un battibaleno, arrestando il Villain e i Nomu, e portando noi in ospedale.
Dopo che l'adrenalina del momento era passata, la mia ferita sulla schiena cominciò a bruciare da morire, e avevo bisogno di cure urgenti.
Le ferite di Shoto erano a rischio di infezione, così come quelle di Iida.
Izuku aveva solo danni superficiali, ma ossa incrinate e legamenti danneggiati.

Le stanze del policlinico di Hosu erano tutte occupate a causa del gran numero di feriti, e quindi mi misero in camera con i ragazzi.

Shoto Pov

Giorno successivo

«Certo che ripensandoci a mente fredda... È stata una coda assurda.» disse Midoriya ad un certo punto, rompendo il silenzio riflessivo che c'era fino a quel momento.
«Già...» asserì (T/n).
«Puoi dirlo forte...» dissi io.
Iida rimase semplicemente in silenzio.
«Dopo un finale come quello...» continuò Midoriya, interrompendosi per rabbrividire.
«Viene da pensare che siamo vivi per miracolo, sì...» finì la sua frase (T/n).
«Ci ha voluti lasciare vivere, secondo voi?» chiesi.
«Non saprei... Sicuramente l'occasione per ucciderci l'ha avuta, però...» mi rispose (T/n) pensierosa.
«Io non credo che volesse uccidervi.» parlò finalmente Iida. «Voleva uccidere me, non voi. Certamente, dopo aver visto la vostra ostinazione, si è ritrovato costretto a ricorrere a misure estreme... Infatti era lì lì per ammazzare (T/n), se non fosse stato per la sua prontezza di riflessi.»
«Già... Se avesse voluto ucciderci tutti, senza farsi troppi problemi, avrebbe di sicuro vinto. Non che ci sai andato piano con noi, anzi! È stata sicuramente una battaglia difficilissima... Siamo veramente vivi per miracolo.»

Rimanemmo tutti in silenzio, ma poi si aprì la porta.
Entrarono gli Heroes presso i quali Midoriya e Iida facevano apprendistato, e un uomo con la testa di un cane vestito in giacca e cravatta.
«Gran Torino!» esclamò Midoriya.
«Signor Manual!» disse invece Iida.
«Ho un sacco di rimproveri da farti... Ma prima, avete visite.» disse Gran Torino, indicando l'uomo dalla testa di cane. «Il commissario della polizia di Hosu, Kenji Tsuragamae.»
Noi tutti ci alzammo in segno di rispetto, ma il commissario ci disse:
«Rimanete pure seduti. Bau! Per quanto riguarda l'Assassino di Heroes... È ferito gravemente e al momento è sotto terapia intensiva. Bau. Quando comparvero i superpoteri, la polizia enfatizzò al contrario l'importanza della leadership e delle regole, e decise di non usare quirk come arma. Bau. L'esercitazione privata della forza... Una forza che può uccidere facilmente... Era originariamente condannata, e se ne è stata ufficialmente riconosciuta la ragionevolezza è stato per il fermo rispetto della morale e delle regole da parte dei vostri predecessori. Bau. Tuttavia, ferire un altro essere umano, nonostante sia un Villain, da parte di comuni civili quali siete ancora, è contro le regole. Perciò vi verrà assegnata un imparziale e rigorosa punizione.»

Mi ribollì il sangue nelle vene: come potevamo essere puniti per aver salvato la vita ad una persona??
«Aspetti! Se Iida non avesse agito, il signor Native sarebbe stato ucciso!» sbraitai, riferendomi all'Hero che avevamo salvato. «E se né io, (T/n) o Midoriya fossimo intervenuti, sarebbero morti entrambi! Sta dicendo che avremmo dovuto lasciarli crepare pur rispettare le regole?! Non ce ne possiamo infischiare se i risultati sono buoni?! Salvare le persone è il lavoro degli Heroes, no?!»
«Sì, ma voi siete dei 'pulcini', per Diana... Ma non vi insegnano nulla alla Yuei, bau...?» disse retoricamente il commissario.
Stavo per ribattere, urlandogliene quattro a quel cagnaccio, ma (T/n) mi fermò.
«Shoto! Aspetta! Stà calmo e lascialo finire di parlare!» mi disse severamente.
Mi zittii all'istante, facendo continuare al commissario il suo discorso.
«Questo che vi ho appena detto è il mio parere come poliziotto. Di sanzioni varie se ne parlerebbe solo se la storia venisse fuori. Bau! Per le ustioni e le ferite dell'Assassino si Heroes si potrebbe attribuire il merito ad Endeavor, e siccome i testimoni sono pochi potremmo insabbiare tutta la vicenda. Come essere umano mi dispiacerebbe screditare giovani promessi Heroes come voi, ma nel caso vi prendiate il merito della vostra impresa, la punizione sarà inevitabile. La gloria e la penalizzazione, o l'anonimato senza nessuna punizione? Quale alternativa preferite?»

Era ovvio quale fosse la scelta migliore, ed eravamo sicuramente tutti d'accordo: avremmo insabbiato tutto, dando il merito a mio padre.
Ringraziammo il commissario per l'aiuto, inchinandoci in stile giapponese.

Per fortuna quella storia si era conclusa senza clamori... Anche se, i suoi risvolti, ci facevano rodere dentro.

(T/n) Pov

Quel pomeriggio, Izuku chiamò Uraraka al cellulare, e quando tornò da noi era tutto rosso.
Cercò di dire qualcosa ad Iida, ma Shoto lo interruppe.
«Midoriya... Iida ha appena fatto la visita.»
«Sembra che ci saranno delle conseguenze per la mia mano sinistra... Nonostante entrambe le braccia erano malridotte, nella sinistra è stato colpito un punto critico, e ciò causerà dei problemi. Dovrebbe essere solo un po' di intorpidimento e difficoltà a muovere le dita, e con un trapianto di nervi potrebbe anche guarire... Ma io terrò questa mano così com'è fino a che non riuscirò a diventare un vero Hero!»
Izuku lo guardò, e poi guardò la sua mano.
«Anche questa mia mano mi farà da monito per il futuro. Iida... Diventiamo più forti... Assieme.» disse.
Shoto li guardò stralunato e poi disse:
«Ragazzi... Scusatemi...»
«E per cosa?» chiese Izuku.
«Sembra che quando ci sono io, tutte le mani... Finiscano male... È una maledizione...?» rispose Shoto, apparentemente serio, fissando con insistenza la sua mano semichiusa.
Scoppiammo a ridere tutti quanti: un vero toccasana dopo quei giorni di tensione.

Ma nella risata generale, io e Shoto incrociammo gli sguardi, ed io mi resi conto che forse lui aveva qualcosa da dirmi.
Non so come, ma anche Iida e Izuku dovevano averlo notato, perché si inventarono una scusa per uscire dalla stanza.
Rimasi da sola con Shoto.

«(T/n)...» cominciò. «Voglio chiederti scusa per l'altra sera.»
Io rimasi zitta, non sapevo veramente cosa rispondergli.
«Non voglio mettere a repentaglio la nostra amicizia per ciò che ho fatto, tuttavia non posso mentirti dicendoti che i miei sentimenti sono cambiati, perché non cambieranno mai. Perciò, se sei pronta ad accettare questo, ti chiedo semplicemente di ritornare amici come prima.» disse.
«I tuoi... Sentimenti...?» chiesi a voce bassissima.
Lui mi sorrise e mi incitò a rispondere alla domanda precedente.
«Rimaniamo amici, esattamente come... Prima...» risposi.

Ero insicura della mia risposta... E non perché no ero sicura se mantenere la sua amicizia o no, cosa che volevo più di ogni altra, ma perché non sapevo bene quali fossero i miei sentimenti verso di lui... E non avevo neanche ben inteso ciò che lui provava per me.
Rimasi quindi in silenzio, finché non mi vennero a chiamare per la visita.

Una volta finita la visita medica, aggiornai i miei compagni sulla mia salute.
La ferita che avevo alla schiena non era molto profonda, e non sarebbe rimasta la cicatrice; per il resto, abrasioni, contusioni e botte, erano danni superficiali, e avrei lasciato il policlinico il giorno dopo.
Il mio costume era danneggiato sulla schiena, e al momento era in un'azienda di Support per essere riparato.
Ne avevo anzi approfittato per cambiare un leggermente il design, cosa che volevo fare da un po'.

Il giorno dopo lasciai il policlinico per andare a casa, dove mio padre mi fece una ramanzina coi fiocchi, per poi abbracciarmi con le lacrime agli occhi.

Tutto quanto si era apparentemente risolto per il meglio, anche se continuavo a pensare a Shoto.
Il mio cuore sapeva la risposta alle sensazioni che provavo con lui, ma il mio cervello non voleva ascoltare.
Prima o poi la verità sarebbe venuta a galla, e a quel punto non mi sarei più potuta tirare indietro.

I Want To Be Your Icy Hot || SHOTO TODOROKI x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora