Capitolo 57 - Un appiglio

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(T/n) Pov

Mi buttai sul letto, esausta.
La lezione per il recupero della Licenza era stata più dura del previsto, ed ora ero semplicemente stanca morta.

«Stanca?» domandò Shoto, venendo a sdraiarsi accanto a me.
Mugugnai per esprimere un'affermazione, abbracciando il petto del mio ragazzo e affondando la testa nell'incavo del collo.
«Vuoi dormire?» chiese di nuovo, io annuii.
«Ne sei proprio sicura...?» cominciò a mordermi il lobo dell'orecchio, lasciandomi intendere perfettamente le sue intenzioni.
«Sei sleale...» borbottai, cercando di chiudere gli occhi per fargli capire di voler solo dormire.
«Shoto, dai... Ho sonno...» lo implorai per l'ennesima volta.
Finalmente, capendo che ero veramente stanca, si decise a mollarmi, limitandosi ad abbracciarmi.
«Grazie...» sussurrai sorridendo con gli occhi chiusi e avvicinandomi per abbracciarlo meglio. Mi accolse tra le sue braccia, posando la testa sulla mia.

Passarono alcuni minuti, durante i quali ero quasi riuscita ad addormentarmi, quando poi qualcuno bussò alla porta.
«Mh... Che c'è ora...?» mi lamentai, senza però alzarmi da Shoto. «È aperto.»
Quello sgradito visitatore aprì la porta, entrando in camera; mi aspettavo che fosse uno dei miei compagni, ma...
«Interrompo qualcosa?»
«Mh? Papà! Cos-... No, stavo riposando...» dissi, riconoscendo la voce della persona appena entrata nella stanza e alzandomi da Shoto.
«Sono molto lieto di vedere che il mio regalo vi è stato utile.» continuò mio padre, mentre Shoto si apprestava ad alzarsi per salutarlo.
«Buongiorno, signor Yagi.»
«Buongiorno a te, giovane Todoroki. Ti prego di chiamarmi semplicemente Toshinori, sei di famiglia ora.» rispose mio padre.
«Certo, Toshinori. Lei mi chiami Shoto allora.» ribatté iI mio ragazzo, seguito dall'annuire di mio padre.
Solo in quel momento mi accorsi che non avevo mai avuto l'occasione di presentare Shoto a mio padre come mio ufficiale fidanzato, e sarebbe stato meglio rimediare subito.

«Beh, papà... Lui è Shoto, il mio ragazzo... Diciamo che non te l'avevo ancora presentato formalmente.» dissi.
I due uomini si scambiarono una stretta di mano, in realtà non necessaria siccome si conoscevano già.
«Allora? Qual buon vento, papà?» chiesi, curiosa di sapere il motivo della sua visita.
«Oh, un vento c'è, ma non credo che sia tanto buono...» rispose diventando pensieroso e improvvisamente serio.
«Cosa intendi dire?»
«Ho ricevuto una chiamata da Endeavor. Dice che non approva la vostra relazione e vuole che vi lasciate... Non so bene per quale ragione, ma conta anche su di me per farvi rompere...» disse lui semplicemente.
«E tu cosa vuoi fare...?» chiesi spaventata. Per rimanere con Shoto ero disposta a mandare a quel paese persino mio padre, ma sinceramente speravo che non fosse necessario e che almeno lui fosse dalla nostra parte.
«Gli ho detto di non contare su di me.» rispose, facendo tirare a me e a Shoto un sospiro di sollievo.
«Voi sapevate?» domandò nuovamente.
«Sì. Mio padre ne aveva parlato con me, ma ovviamente mi sono rifiutato.» prese la parola Shoto.
«Capisco... Beh, non vedevo (T/n) così felice dalla morte di mia moglie... Non posso semplicemente farla rinunciare a questa meritata felicità. Shoto, affido mia figlia a te, prenditene cura, mi raccomando.»
«Certamente.» promise Shoto, prendendomi la mano per stringerla.
«Vedrete che anche Endeavor capirà... Non sono proprio in posizione di giudicare, visto il rapporto che ho con lui, ma... Sono sicuro che capirà, in qualche modo.» concluse mio padre, congedandosi e uscendo dalla camera.

Mi gettai sul letto a pancia in su, con un grandissimo sorriso stampato in volto.
«Come mai tutta questa euforia?» chiese Shoto, facedonci mettere nella medesima posizione in cui eravamo prima dell'interruzione.
«Abbiamo l'ufficiale approvazione di mio padre!» esclamai, sollevando il capo per guardare il mio fidanzato negli occhi.
«Non ce l'aveva già data regalandoti i preservativi?» continuò, alzando un sopracciglio.
«Beh, sì... Ma ora è ufficialmente ufficiale!»
«Ufficialmente ufficiale...» ripeté. «Va bene, se lo dici tu...»
Soffocai una risatina, tornando ad appoggiarmi sul suo petto.
«Shoto, senti...»
«Mh.»
«Cosa faremo con tuo padre?»
Tentennò per un attimo, ma poi mi rispose.
«Parlargli è fuori discussione. Forse avrei dovuto acconsentire...»
«Acconsentire?!» ripetei, alzando nuova mente la testa. «Intendi dire che sarebbe stato meglio se avessi fatto come voleva lui?!»
«Non fraintendermi, (T/n). Non volevo dire che sarebbe stato meglio se ci fossimo lasciati.»
«E allora cosa?»
«Avrei solamente potuto fargli credere di essermi arreso alla sua volontà, in questo modo tu saresti stata al sicuro. Sono troppo egoista per lasciarti andare sul serio, non riuscirei mai a vivere senza di te al mio fianco.»

«Non ti sei stancato di vivere come vuole tuo padre? Di ubbidire sempre, di fare il bravo bambino? Sicuramente, fare come voleva lui, o perlomeno fare finta, era la scelta più facile. Ma tu devi smetterla di vivere così. La vita è la tua, il quirk è il tuo, i sentimenti sono i tuoi! Tuoi, e tuoi soltanto! Tuo padre potrà cercare di immischiarsi quanto vuole nella tua vita, ma ora che ci sono io accanto a te, non ci riuscirà mai più! Non glielo permetterò!»
«Perché fai così tanto per me?» chiese.
«Perché avevi bisogno di qualcuno che ti insegnasse a vivere.»
«Io ti ho solo portato guai e seccature, sarebbe molto più semplice per te piantarmi in asso.»
«Già. Semplice come arrendersi al volere di tuo padre... Sai, i sentimenti complicano sempre tutto. La mia vita, prima che arrivassi tu, era monotona e triste; tutte le giornate mi sembravano grigie e indistinguibili. Però, finché si respira si vive, giusto? Beh, forse è così. Ma io non ci credo, non ci credo che basta respirare per vivere! Ogni essere umano ha bisogno di un appiglio a cui aggrapparsi per continuare ad esistere, altrimenti niente avrà più significato. Dimmi, tu questo appiglio l'hai trovato?»

Shoto rimase in silenzio per qualche istante.
«Sì.» rispose. «Credo che quell'appiglio... Sia tu.»
«Cosa è cambiato da quando l'hai trovato?»
«Ogni cosa. Quando mi alzo il mattino, quando mi lavo i denti, quando faccio qualunque altra cosa, io penso a te.»
Iniziai a sentire gli occhi pizzicare.
«E cosa fai quando pensi a me?»
«Sorrido. E mi rendo conto che la mia vita è migliore di come merito.»
«Ecco. Ora capisci perché farei qualunque cosa per te? Anche se è più semplice lasciar perdere e lasciarsi trasportare dalla corrente, poi ogni cosa non avrebbe più senso.»
«E tu? Tu hai trovato un appiglio?»
Sorrisi, cominciando a giocherellare con le ciocche di capelli di Shoto.
«Certamente.» feci una pausa. «Sai qual'è stata la prima volta che la mia mente si è scollegata dalla morte di mia madre?»
Lui scosse la testa.
«È stato quando ci siamo incontrati per la prima volta. Da quel momento in poi, nella mia testa c'eri soltanto tu.»

Shoto rimase in silenzio, probabilmente perché non sapeva come rispondermi.
Non era mai stato bravo con le interazioni tra persone, ma con me si era sempre impegnato, e di questo gli ero immensamente grata.
Mi circondò meglio con le braccia, dandomi un leggero bacio sulla testa.
Chiusi gli occhi per cercare di addormentarmi, ma qualcosa di bagnato cadde sui miei capelli.
Alzai lo sguardo, e vidi una lacrima che rotolava giù dalla guancia di Shoto.

Non dissi nulla, sapendo che in quel momento le parole erano del tutto superflue, ma, con un dito, cercai di togliere ogni residuo di lacrime.
«Mi credi se ti dico che andrà tutto bene?» sussurrai. Lui annuì.
«E tu mi credi se ti dico che ti amo?»
Mi sporsi leggermente per dargli un bacio sulle labbra.
«Ti basta come risposta?» mormorai.
Lui scosse la testa, avventandosi più passionalmente sulle mie labbra.

Quando ci staccammo per cercare dell'aria, rispose: «Ora sì.»
Ridacchiai, tornando ad accoccolarmi sul suo petto.
«Se mio padre non riesce a capire che ora non me ne frega niente di ciò che dice, glielo faremo capire noi.»
Anche se non mi poteva vedere in faccia, sorrisi, contenta che avesse finalmente imparato a dare più peso alle sue decisioni.

Fu proprio con un sorriso che mi addormentai tra le sue braccia.
Ora non ero più preoccupata per ciò che avrebbe potuto fare Endeavor, perché ero sicura che con Shoto accanto a me, avrei potuto fare tutto.

I Want To Be Your Icy Hot || SHOTO TODOROKI x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora