I Want To Be Your Icy Hot || SHOTO TODOROKI x Reader

Capitolo 34 - Ricordatelo una volta sveglia

(T/n) Pov

Perché vedo tutto buio?
Dove mi trovo io?
Dov'è la mamma?

Mi guardo attorno, ma l'oscurità è talmente fitta da non riuscire a vedere oltre il palmo della mia mano.

Ad un tratto, sento delle voci.
Sono ovattate, e ciò che dicono sembra una lingua antica e strana che non riesco a decifrare.
Ma forse è semplicemente perché non mi concentro abbastanza su di loro.
La mia attenzione è totalmente rivolta al dolore lancinante che sento sul viso.

Sto urlando o è tutto nella mia testa?

Cerco di concentrarmi sulle voci, come per trovare un barlume di lucidità in queste tenebre che mi circondano, un faro nell'oceano  d'inchiostro in cui sto lentamente affogando.

«Andiamo via, Shigaraki. La donna è morta oramai. Leviamo le tende prima che arrivi la polizia e gli Hero. Vorrei ricordarti che era anche la moglie di All Might.»
«Concordo, Kurogiri. Ma sei proprio sicuro che non ci sia più nulla da fare? È morta lei e se né andato il suo quirk?»
«Temo proprio di sì. Ma, forse, è meglio così. Quel quirk era ingestibile. (C/m) ha addirittura ucciso sua figlia mentre lei cercava di aiutarla, e in ogni caso, il nostro non è un fallimento totale. Moglie e figlia, entrambe morte: All Might avrà una bella sorpresa.»
«Shigaraki. La polizia e gli Hero, stanno arrivando.»
«Andiamocene, svelti.»

I ricordi mi assalgono improvvisamente.
Flash di immagini sconclusionate che mi attraversano la mente in un lampo.
Ora ricordo tutto quanto.

È l'ennesimo sogno sulla morte della mamma.

Ma... Questa volta è diverso.
La voce che sento ora, non è quella di papà, venuto a salvarmi... Sembra quella di una persona più giovane.

«(T/n)... È tutto finito.» mi dice il ragazzo, avvicinandosi a me.
Cerco di mettere a fuoco il suo viso, e, quando ci riesco, il luogo e il buio attorno a me si dissolvono.

Ora sono in una stanza completamente bianca, che non ricordo di aver mai visto prima.

«(T/n)...» mi dice quel ragazzo, ed io mi volto a guardarlo.
«Shoto...» dico, guardandolo avvicinarsi a me lentamente. «Cosa stai facendo...?»
«Non lo so.» risponde calmo. «Tu cosa vuoi che faccia?»
Si avvicina ancora di più, e mi bacia.

Non è come la prima volta che mi ha baciato, sul balcone di casa sua... È un bacio più intenso e passionale... Un bacio che mi risucchia il cuore dal petto e che mi svuota la mente.

Questa volta, non mi ritraggo.
Ho bisogno di risposte, e so che questo è l'unico modo per ottenerle.
So anche che è tremendamente sbagliato... Ma non m'importa.
Devo capire cosa provo, e questo forse mi potrà aiutare... O forse mi lascerà più confusa di prima.
Ma tanto, oramai, importa veramente che sia giusto o sbagliato? Che sia utile o esattamente il contrario?

No. O perlomeno, non importa a me.

Sposta lentamente la sua mano, dal collo dove è posizionata, verso il mio seno, mentre continua a baciarmi.
Soffoco a malapena un gemito quando intrufola la mano al di sotto della stoffa della mia maglietta, per poi andare a cercare con flemma il gancetto del reggiseno.

Si ferma appena prima di sganciarlo.
«Non sei obbligata.» mi dice guardandomi negli occhi.
Ricambio il suo sguardo con decisione, e sorrido lievemente.
Ormai è troppo tardi per cambiare idea.
Metto la mano sul bordo inferiore della maglietta che indossa, sollevandola di poco.
Ammiro i suoi addominali scolpiti e marmorei, e poi gli sfilo del tutto la maglia.