Capitolo 20 - Il Festival dello Sport è alle porte!

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(T/n) Pov

A scuola

«Ragazzi, come immagino saprete, tra due settimane ci sarà il... Festival dello sport della Yuei!» disse Aizawa.

Le lezioni erano appena ricominciate, ma, dopo queste parole, eravamo già tutti in fibrillazione.
«Un momento...» disse Mineta. «Siamo sicuri sia una buona idea siccome siamo stati appena attaccati da dei Villain?!»
«Al contrario, sembra che sia un modo per affermare che la Yuei sappia perfettamente affrontare le crisi! Dicono che la sicurezza sarà quintuplicata rispetto agli altri anni. Ma soprattutto... Il Festival dello sport della Yuei è un'occasione imperdibile per voi studenti! Non possiamo annullarlo per dei Villain!» spiegò Aizawa.
«Ma perché no...?» chiese Mineta, titubante.
Izuku si girò perplesso.
«Ma, Mineta... Non l'hai mai visto in tivù?»
«No, certo che sì... Ma non è quello il punto...»
«Il nostro festival è uno dei più grandi eventi del Giappone. Una volta erano le Olimpiadi ad entusiasmare il Paese, ma ora, come saprete, non sono più una manifestazione mastodontica ed hanno perso significato... In Giappone, oggi, a prendere il posto delle Olimpiadi è il Festival dello sport della Yuei!» continuò a spiegare Aizawa.
«Lo guardano tutti i Professionisti... È un modo per individuare i migliori!» puntualizzò Yaoyorozu.
«Una volta diplomato, è tipico entrare da sidekick in un'azienda di Professionisti!» sentii dire da Kaminari a Jiro.
«Da lì, capita spesso che si rimanga sidekick a vita, senza riuscire a diventare indipendenti. Tu sei talmente stupido, Kaminari, che probabilmente farai quella fine...» rispose Jiro.
Kaminari la guardò male e lei si mise a ridacchiare piano.
Jiro era leggermente fredda con tutti, c'era voluto un po' prima che si aprisse a noi ragazze; mentre con Kaminari rideva spesso, e non perdeva occasione per deriderlo scherzosamente... Mi sembravano così carini insieme...
"Forse ha ragione papà quando dice che sono una romantica senza speranze..." pensai tornando a prestare attenzione ad Aizawa.
«Ovviamente se si entra in un'agenzia di un Hero importante, sia il valore dell'esperienza che il passaparola aumentamo. È un esperienza imperdibile che capita solo una volta all'anno, per tre volte in tutto. Se verrete selezionati da qualche Professionista, vi si spalancheranno le porte del futuro. È una cosa fondamentale se aspirate a diventare Heroes.» concluse Aizawa lasciandoci alla lezione successiva.
Entrò il professor Cementios per fare letteratura contemporanea, una vera noia.

Quando finì la lezione, era ora della pausa pranzo, tutti i miei compagni cominciarono a fare commenti entusiasti sull'imminente Festival dello sport.
«Che cosa esaltante!» disse Kirishima.
«Se ci si piazza bene e ci si distingue, si può fare un gigantesco passo verso il professionismo!» aggiunse Sero.
Io mi avvicinai a Shoto e gli chiesi: «Non sei elettrizzato, Shoto?»
Lui mi rispose con un semplice mugugno affermativo.
«Mh...»
Ero un po' stranita dal suo comportamento, ma non ci feci troppo caso.
Izuku era più avanti, con Iida e Uraraka.
Lo raggiunsi, ma ad un certo punto sbucò mio padre dal nulla.
«Giovane Midoriya, giovane Yagi... Mangiamo assieme?» propose lui.
Io ed Izuku ci guardammo, io annuii e lo seguimmo nella sala riposo.

«Allora, andiamo subito al sodo, senza giri di parole inutili.» cominciò mio padre, che intanto era tornato alla sua True Form. «Dopo lo scontro con quel Nomu, il tempo di uso della Muscle Form si è ulteriormente ridotto. Se continuo a dare il massimo, il limite attuale è di circa un ora e mezza.»
Rimanemmo entrambi in silenzio, attoniti.
«Un... Un'ora e mezza...?!» chiesi, come per esserne sicura.
Mio padre annuì.
«Mi disp...» stava per dire Izuku, ma mio padre lo interruppe.
«Non serve che ti scusi! Siamo proprio simili io e te!»
Io ridacchiai, in effetti... Era proprio vero! Mio padre e Izuku avevano lo stesso carattere.
«Piuttosto, parliamo del Festival. Giovane Midoriya, tu non sai ancora controllare il One For All, come facciamo?» chiese rivolto a Izuku.
«Ah... A dire il vero, quando ho provato lo smash contro quel Nomu, non ho avuto conseguenze...» disse.
Io sgranai gli occhi, non ne sapevo niente.
«Ah, è vero... Me l'avevi detto in infermeria quel giorno. Cosa ci sarà stato di diverso?» chiese mio padre.
«La differenza è stata... Che era la prima volta che usavo il mio potere contro una persona...»
«Quindi sei riuscito, inconsciamente, a frenarti... Bene. Sei cresciuto, comunque...» disse mio padre, per poi rivolgersi a me. «Mentre tu, (T/n)... Dallo USJ hai scoperto nuove sfaccettature del tuo quirk. Vorrei che ti allenassi in questi giorni che precedono il Festival dello Sport, in modo da dare il massimo!»
«Certo!» dissi sorridendo.
Mio padre sospirò.
«In tutta sincerità, non credo che riuscirò a essere il Simbolo della Pace ancora a lungo... E tra chi mi è ostile, alcuni cominciano ad accorgersene.» Poi ci guardò negli occhi.
«Voi siete il futuro in cui ripongo fiducia! Tu, gioviane Midoriya, sei il mio successore. Mentre tu, figlia mia, il successore di tua madre. Il Festival è un momento in cui si hanno gli occhi di tutti i professionisti addosso... Voglio che il mondo sappia... Che siete arrivati.» concluse mio padre.
«Ma come...?» chiese Izuku.
«Conoscete il sistema del Festival dello sport della Yuei?»
«Si! Naturalmente!» rispondemmo in coro io ed Izuku.
«Quindi saprete che si fa un unico calderone delle sezioni support, management, ordinaria, e Hero... Che si organizzano delle eliminatorie di varie discipline per ciascun anno scolastico e che gli studenti che passano le selezioni Si affrontano nelle finali.» spiegò mio padre.
«Sì, è esatto. È un cosiddetto round-robin diviso per anni scolastici.» aggiunse Izuku.
«Papà, dove vuoi arrivare...?» chiesi.
«In altre parole, tutto ciò, permette di attirare l'attenzione su di sé!» disse lui.
«Beh... quello che dici è più che giusto. Però ad essere sincero, dopo tutto ciò che è successo, non mi sono ancora ripreso, anzi... Tanto per cominciare, ormai All Might mi ha notato e, personalmente, la motivazione per spiccare al Festival dello sport... Anzi allo stato attuale, non credo riuscirai a risaltare, e poi i test fisici non sono andati per niente bene...» pensò Izuku ad alta voce, come faceva di solito.
Mio padre si ribaltò dal divano sul quale era seduto.
«Certo che non hai rivali nel dire assurdità, tu!»
Li guardai entrambi, divertita.
«Farò del mio meglio, papà! Puoi contarci!» dissi.
Mio padre mi sorrise e ci congedò.

Alla fine delle lezioni, fuori dalla nostra classe c'era uno strano vociare.
La prima ad accorgersi della miriade di persona davanti all'aula fu Uraraka.
«Ma che succede?!» chiese lei.
«Non si riesce a passare! Ma che cosa vogliono fare?!» aggiunse Mineta.
«Spiare i movimenti del nemico, tappo?» gli rispose Kacchan. «Siamo sopravvissuti ad un attacco dai Villain, vorranno osservarci prima del Festival dello Sport. Ma siccome è una gran cazzata... LEVATEVI DAI PIEDI, PERSONAGGI SECONDARI!»
"Ma perché dà a tutti del 'personaggio secondario'?" mi chiesi tra me e me.

Dalle ultime file, un ragazzo con i capelli blu ciano e due profonde occhiaie si fece largo fino ad arrivare davanti a Kacchan.
«Ero venuto solo per curiosità, ma quanta arroganza! Sono tutti così quelli che si iscrivono al corso per Hero?» chiese retorico.
Kacchan assunse un espressione arrabbiata, quel tipo era così spavaldo da affrontarlo di petto?
«Assistere ad una scena così è un po' una delusione... Lo sapevi che nelle altre sezioni, quella ordinaria per esempio, ci sono un sacco di persone capitate lì solo perché non sono state ammesse al corso Hero? La sezione ordinaria è venuta per dichiararvi guerra e per dirvi che se vi monterete troppo la testa, vi metterete i bastoni fra le ruote da soli.»
«Io sono della sezione B!» aggiunse un altro ragazzo. «Ero venuto solo a vedere cosa avevate da dire dopo essere sopravvissuti a dei Villain... Ma siete tutti troppo montati!»
Rimanemmo tutti in silenzio e, piano piano, se ne andarono tutti.
Quando Kacchan stava per uscire, Kirishima lo fermò dicendogli: «Aspetta, ehi! Come pensi di rimediare? Adesso per colpa tua ci odiano tutti!»
«Non importa.» rispose Kacchan, serio. «Quando si è in alto, non importa.»
«Gh... Un vero uomo!» esclamò Kirishima.
«In alto...? Beh, un fondo di verità c'è...» commentò Tokoyami.
«Non fatevi fregare!» disse invece Kaminari. «Ora abbiamo solo dei nemici in più!»

Per quanto mi riguarda, ero parzialmente concorde con Kacchan, ma non del tutto. Avere dei nemici è inevitabile, ma se questi nemici sono i tuoi compagni di scuola... La cosa cambia. Durante il Festival dimostreremo di non essere dei montati, ma di meritarci il titolo Classe 1-A.

Nelle settimane successive ci allenammo tutti moltissimo, me compresa.
Se sono riuscita a raggiungere ottimi risultati, lo devo soltanto a Shoto...

I Want To Be Your Icy Hot || SHOTO TODOROKI x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora