Avviso: il capitolo non seguirà la trama della storia. Prenderà leggermente spunto dal theme fantasy di My Hero Academia.
-------------------------------------------(T/n) Pov
«Signorina (T/n), vostro padre l'attende nella sala del trono.» mi annunciò una cameriera bussando alla porta della mia gigantesca camera da letto.
Sempre la solita storia.
"Mio padre mi vorrà parlare ancora una volta di quanto sia irresponsabile da parte della futura regina, non essersi ancora trovata un marito.
Ho solo quindici anni, eppure per gli standard di questo regno sono già in età da marito..." pensai mentre mi dirigevo verso la sala del trono.«(T/n).» mi richiamò mio padre una volta davanti al suo trono. «Non ce la faccio più a ripeterti che ti devi sposare! Non ti ho mai obbligato a scegliere un uomo che non amassi, ti ho dato libera scelta per il tuo futuro marito... Ma niente! Tu non ne vuoi sapere! Ti voglio troppo bene per lasciarti sola a governare questo regno... Perciò ho invitato qui a corte il principe del Regno delle Fiamme. Non voglio sentire lamentele.»
«Ma padre!»
«Ho detto niente lamentele. Non ti sto obbligando a sposarlo, voglio solo che tu lo conosca. Se mai ti dovessi innamorare di lui, sarei felice diventasse il tuo futuro sposo. Inoltre sarebbe molto vantaggioso per il nostro regno, come ben sai, io sono in conflitto con il Re delle Fiamme, e questo matrimonio stipulerebbe anche la pace... Detto ciò, puoi anche andare. Il principe e il re arriveranno domani mattina.» concluse mio padre, congedandomi.Mi diressi in camera mia e pensai all'annuncio del re... In cuor mio speravo di innamorarmi di quel principe, così non avrei deluso nuovamente mio padre...
Giorno successivo
Quando mi svegliai, le mie cameriere mi aiutarono a prepararmi con cura.
Indossai un lungo vestito di raso azzurro, stretto in vita da fili d'oro.
Le maniche erano lunghe e strette, fino ai polsi. Avevo uno scollo che metteva in risalto il seno, senza risultare eccessivo.
Le cameriere mi legarono i due ciuffi laterali dietro la testa e mi arricciarono leggermente i capelli.
Una volta pronta, scesi le scale fino alla sala del trono, dove il principe e il re del Regno delle Fiamme mi stavano aspettando.«Sua Maestà, la principessa (T/n) Yagi del Regno della Pace!» annunciò un cortigiano. «Dal Regno delle Fiamme, re Endeavor e suo figlio, dalla regale stirpe dei Todoroki!»
Mi avvicinai agli ospiti e mi inchinai davanti a loro.
Non avevo ancora avuto il coraggio di alzare lo sguardo da quando ero entrata della stanza. Ma, appena lo feci, rimasi di stucco alla vista del principe.
Dire che era bello, era dire poco.
I capelli perfettamente divisi in due sezioni: quella destra bianca e quella sinistra rossa.
Attorno all'occhio sinistro si sviluppava una scottatura che stranamente lo rendeva ancora più attraente.
Il corpo tonico e atletico risaltava nella camicia blu col bavero alto.«Molto piacere, principessa. Todoroki Shoto, al vostro servizio.» disse inginocchiandosi per fare il baciamano.
«I-il piacere è mio...principe...» risposi arrossendo.
Era veramente strano.
Avevo incontrato molti altri principi, con le stesse maniere che aveva lui... Ma nessuno mi aveva mai fatto quell'effetto...
«Re Endeavor... Se non le dispiace, propongo di lasciare i nostri due figli da soli per un po', in modo che si possano conoscere meglio.» propose mio padre.
Re Endeavor annuì e ci lasciarono soli.«Beh, principe... Vi va di visitare i giardini?» chiesi.
«Chiamatemi pure Shoto.»
«Oh... Ma certo, Shoto. Anche voi chiamatemi semplicemente (T/n). Quindi, vi conduco ai giardini?»
«Sì, mi piace l'idea.»
«Seguitemi .» dissi.
Lui annuì, ed io lo portai verso i giardini del castello.
«Allora, ditemi... Quanti anni avete?» gli chiesi ad un certo punto.
«Quindici, voi invece?»
«Anche io quindici... Beh, perlomeno abbiamo la stessa età!»
«Già...» disse girandosi a prendere qualcosa. «Ecco, tenete.»
Mi tese un fiore, una camelia ad essere precisi.
«Conoscete il linguaggio dei fiori? L'antico hanakatoba...» mi chiese.
«Ne ho solo sentito parlare... Voi invece sì?»
«Esatto. Conosco il significato di moltissimi fiori... Ma quello che mi colpito di più, è stata la camelia.»
«È un bellissimo fiore... Mi sapete dire cosa significhi, dunque?»
«Ve lo dirò quando sarà opportuno, credo che vi sembrerei un matto se ve lo dicessi adesso...» disse lui per tutta risposta.
«Oh, come desiderate...»
Continuammo a camminare chiacchierando piacevolmente, scoprendo di avere molte cose in comune.Si fece sera e ci ritirammo entrambi nelle nostre stanze.
Mi sdraiai sul letto con la mente piena di pensieri sconclusionati.
Con quel principe mi sentivo bene, mi sentivo completa.
Lui sarebbe rimasto a corte per tre settimane, quindi l'avrei rivisto anche il giorno dopo.
Al solo pensiero di rivederlo, un sorriso spontaneo nacque sulle mie labbra, e mi addormentai.Passarono i giorni e le settimane...
Io e Shoto eravamo sempre più in confidenza, ogni tanto azzardavamo anche ad abbracciarci.
Non mi ci volle molto a capirlo... Mi ero innamorata persa di lui.
I suoi occhi, il suo sorriso... Mi avevano colpito sin dal nostro primo incontro, ma non volevo ammetterlo a me stessa.
Ma ora non potevo più ignorare i miei sentimenti.
C'era solo un problema... Lui ricambiava?
Se avessi detto a mio padre di accettare Shoto come mio sposo, il matrimonio si sarebbe celebrato senza alcun dubbio. Ma sarebbe stato orribile sposarmi con la persona che amavo, sapendo che essa non ricambiava.
Misi a tacere quindi il mio cuore, fino all'ultimo giorno del soggiorno di Shoto.Shoto Pov
«(T/n)... Oggi è l'ultimo giorno in cui rimarrò a corte...» le dissi.
Lei mi guardò tristemente e annuì.
Non riuscivo a stare in pace con me stesso, dovevo dirglielo ora. Prima che fosse troppo tardi.
«(T/n)... Vi ricordate la camelia che vi ho donato il primo giorno?»
«Certamente.»
«Ricordate che vi dovevo ancora spiegare il significato?»
«Già, è vero! Credete dunque che sia questo il 'momento opportuno' che aspettavate?»
«Avrei desiderato che fosse andata diversamente... Ma ora non ho più scelta.»
Lei mi guardò strano e mi incitò a continuare.
«Beh... La camelia... È il simbolo dell'amore eterno e dell'attesa.»
«C-che cosa volete dire...?»
«Che ti amo, (T/n). Ti amo, e aspetterò tutto il tempo che sarà necessario per farmi amare da te.»
Le avevo dato del 'tu': non volevo andarmene senza farle capire che avrei voluto che ogni spazio che c'era tra di noi fosse eliminato.
«So che non ricambi... Dopotutto sono venuto qui per sposarti, ma tu non hai detto nulla a tuo padre sull'essere d'accordo. Ma sin dalla prima volta che ho incontrato il tuo viso, ho capito che saresti stata tu la donna che avrei voluto portare all'altare. E non ci posso fare niente, è così e basta. Perdonami per questa dichiarazione che ti farà sentire in colpa, ma non me volevo andare prima di non avertelo detto almeno una volta...» mi girai per andarmene, ma lei mi fermò.
«No! Shoto, aspetta! Non mi hai nemmeno fatto parlare...»
«Oh... Chiedo perdono, pensavo che fossi in imbarazzo...» mi scusai.
«Imbarazzo? Beh, sì... Ma credo sia normale quando si scopre che la persona che si ama ricambia i vostri sentimenti...»
«Sì... Beh, è ver- aspetta! Cosa... Cosa avete detto?»
«Suvvia, non darmi più del 'voi'! Non credo ce ne sia più bisogno... E hai sentito bene: anche io ti amo. Ti amo dalla prima volta che ci siamo visti!»Ero a dir poco incredulo, ma non mi lasciai scomporre.
«Allora... Posso fare una cosa che desidero fare dalla prima volta che ci siamo incontrati?» chiesi.
«Certo! Di cosa si tratta?»
Io sorrisi debolmente e mi avvicinai a (T/n). Passai un braccio attorno alla sua vita e le posai una mano sulla guancia.
La guardai negli occhi grigi e lucidi, che lei stava lentamente chiudendo.
Li chiusi anch'io e mi avvicinai lentamente alla sua bocca.
Sentivo il suo fiato sul viso, ero ad un soffio dalle sue labbra.
Andai per gradi: volevo assaporare quel momento che bramavo da settimane.Poggiai lentamente le labbra sulle sue e inclinai la testa. Poi però, la libido ebbe la meglio, e chiesi l'accesso con la lingua.
Lei me lo concesse quasi senza esitazione ed io la avvicinai di più a me, per poter sentire meglio il suo profumo.
Mi staccai solo dopo alcuni minuti.
La presi per mano e ci avviammo verso il castello.Non li potevamo né sentire né vedere, ma i nostri genitori avevano osservato tutto da una finestra.
«Sembra che il matrimonio si farà. Non è vero, Re Endeavor?»
«Sì, già... Meglio così. Non avrei sopportato di essere venuto qui per niente.»
Nonostante il tono duro, un piccolo sorriso comparve sul volto del Re delle Fiamme... Suo figlio aveva finalmente trovato l'amore. Ogni padre sarebbe felice di saperlo.
Anche colui non aveva mai dimostrato di essere un buon genitore... Fino ad ora.👑 Spazietto Me👑
Ed ecco il capitolo speciale di San Valentino!
Ho voluto rendere un po' giustizia ad Endeavor, dopo aver visto l'episodio 80 (credo fosse il n. 80)...
Ovviamente non voglio spoilerare niente a chi non l'ha visto, quindi me ne sto zitta.
Se volete sclerare, scrivetemi anche in privato😂Detto ciò, addio e grazie della lettura!
Plus Ultra!
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I Want To Be Your Icy Hot || SHOTO TODOROKI x Reader
Fanfic[COMPLETA] Sei ancora una bambinetta quando lasci il Giappone e vai a vivere in Italia con tua madre, mentre tuo padre, All Might, vi raggiunge solo ogni tanto. Purtroppo però, nemmeno l'Italia era un posto sicuro. Tua madre era morta senza che tu...