Capitolo 6 - L'Esame di Ammissione pt 2

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(T/n) Pov

L'Esame d'Ammissione era ufficialmente iniziato.

Tutti i ragazzi presenti si diressero verso il luogo dove avremmo sostenuto l'esame.
Era uno spiazzo enorme, con una simulazione a grandezza reale di una città.
Io e Midoriya eravamo finiti nello stesso centro di battaglia.
Lui si stava guardando attorno intimidito, mentre io ero piuttosto tranquilla.
Guardandosi attorno, Midoriya scorse la ragazza dell'entrata.
«Scusami (T/n), vado a ringraziare quella ragazza. Aspettami qui, okay?»
«La vai a ringraziare eehhh?» ammiccai nella sua direzione, dandogli una leggera gomitata nelle costole.
Midoriya diventò tutto rosso, mi imprecò dietro e poi si diresse con passo tremolante verso quella ragazza.
Io distolsi la mia attenzione da lui, e mi concentrai su me stessa e sul mio quirk.
"In questi mesi di allenamento, sono riuscita a padronare il mio quirk sufficientemente bene per passare l'esame. Ma sufficientemente bene non mi basta per diventare un Hero come mio padre. Supererò i miei stessi limiti e mi impegnerò al massimo!"
Tra le prime file scorsi quel ragazzo incazzato che Midoriya chiamava Kacchan, eravamo nello stesso centro di battaglia.

Ad un tratto, sentii delle risatine provenire da dietro di me. Mi voltai e vidi quel ragazzo che durante la presentazione di Mic ci aveva rimproverato per il rumore, che stava sgridando nuovamente Midoriya. E con lui, tutti facevano dei risolini divertiti, prendendolo in giro.
Stavo per raggiungere quel tipo e dirgliene quattro, ma l'annuncio di Mic rapì l'attenzione di tutti.
«Bene! Start!»
Eravamo tutti scioccati.
"Start? Subito così, senza preavviso?" pensai.
«Allora?! In una battaglia reale non si fa mica il conto alla rovescia! Correte, su!»

Non attesi un secondo di più, cominciai a correre e superai tutti. Anche Midoriya.

Correndo mi imbattei subito un Villain virtuale, uno da 1 punto.
Avrei potuto sconfiggerlo in due modi: o distruggendolo totalmente usando una grande lama di luce, o danneggiargli i circuiti interni colpendo la testa con più precisione e con una lama più piccola.

"In battaglia vince chi ha più opzioni, le elabora velocemente e che usa quella che richiede meno energia e che ha la resa migliore." mi aveva detto una volta mio padre.

I pro della prima opzione? Ci avrei messo meno tempo. I contro? Avrei usato più energia e avrei fatto più danno agli edifici attorno. Anche se non era una vera battaglia, per un Hero è importante valutare tutte le piccole conseguenze.

I pro della seconda opzione? Avrei usato meno energia, avrei fatto meno danno a ciò che c'era attorno a me e con il corpo del Villain avrei potuto ostruire la strada agli altri, rallentandoli. I contro? Avrei dovuto mirare in modo preciso, e se avessi sbagliato non avrei avuto una seconda possibilità.
"Beh, menomale che ho sviluppato un mira infallibile" pensai ghignando.

Scelsi la seconda opzione.

Creai una lama grande quanto un coltello da cucina e, non appena il Villain si girò verso di me, lanciai la lama che colpì con precisione e forza la testa, penetrando dal visore di vetro posto proprio su di essa. Il robot si spense immediatamente e si accasciò a terra. Per fortuna, avendolo previsto, non mi ero fatta sfuggire un solo istante, e avevo corso velocemente sotto le sue gambe prima che il corpo cedesse.

Non mi fermai nemmeno per un istante. Avevo dieci minuti, e anche se erano passati come minimo 20 secondi, avevo ancora un punto.
Andando avanti ne incontrai diversi, e usando sempre il metodo di valutazione delle opzioni alla mia portata, ero arrivata a 75 punti.

«MANCANO DUEE MINUTIIII!» urlò Mic.
"Due minuti. Perfetto. Ho tutto il tempo di distruggere almeno altri sei Villain."
Stavo correndo alla ricerca di qualche robot da distruggere, quando urla spaventate davanti a me non attirarono la mia attenzione.
«È il Villain da zero punti! Correte! È inutile distruggerlo!» urlò qualcuno.
"Ah, quel Villain da zero punti... Cavolo se è grosso... Ma che senso ha metterne uno così grosso, se nessuno lo distrugge per non perdere tempo?" pensai mentre mi affrettavo a correre verso un altro punto della città.

«Merda!» un urlo, fatto da una voce incazzata che ormai conoscevo fece arrestare i miei passi.
Mi voltai e vidi Kacchan a pancia in giù, con le mani e il corpo bloccate tra le macerie di un Villain che probabilmente aveva distrutto lui stesso. Ma non era questo il problema più grave.
Bloccato così, non riusciva a muoversi, e il Villain da zero punti gli era sempre più vicino.

"Una cosa sola so su questo tizio, ovvero che è tremendamente antipatico. Normalmente mi concentrerei sul mio esame, ma non potrei mai essere un Hero se non salvo anche chi mi sta sulle palle. E poi, potrebbe veramente rischiare grosso... Ah, che diamine!" pensai invertendo la mia corsa.

"Il Villain è più grosso e robusto degli altri... Non credo che mi basti fargli saltare in aria in circuiti interni... e  anche se ci riuscissi, il baricentro potrebbe spostarsi in avanti, facendolo cadere e schiacciare Kacchan. Allora l'unico modo è... Saltargli addosso, trafiggerlo nel punto più sensibile e col peso dell'urto, farlo cadere all'indietro."

Mi lanciai verso il Villain, prendendo lo slancio per il salto proprio dal cumulo di macere sotto il quale era seppellito Kacchan. Se avessi creato una lama ora, il suo peso mi avrebbe tirato giù, perciò aspettai di arrivare sopra il Villain.
Una volta sopra, mi aggrappai con una mano a un appiglio per evitare di cadere, e appoggiai l'altra sul 'petto' del Villain. Dalla mano appoggiata creai un'arma molto lunga, che penetrò da un lato all'altro il corpo del Villain. Ne estrassi un pezzo da usare come presa per esercitare forza.
Lasciai la mano appigliata e impugnai la lama con entrambe le mani.
Tenendomi stretta all'arma di luce, puntai i piedi sul "petto" del Villain e col mio peso, lo tirai giù.

Una volta a terra, saltai giù dal corpo inerme del robot e, sotto lo sguardo incredulo di Kacchan, lo raggiunsi.
«Hey. Tutto okay?»
«IO STO BENISSIMO! NON AVEVO BISOGNO DEL TUO AIUTO MERDOSO!»
«Se il tuo intento era farti uccidere da un Villain in un esame d'ammissione, potevi dirlo prima. Piuttosto come mai non hai attivato il tuo quirk?»
«Ho le mani bloccate sotto la pancia. Se attivo il mio quirk mi faccio saltare in aria da solo.»
«Ah okay, ti do una mano.»
Rimossi un po di macerie dal suo corpo e lo aiutai ad alzarsi.
«Tch. Hai perso tempo, avresti potuto andare avanti. Perché non l'hai fatto?» mi chiese.
«Voglio essere un Hero. E un vero Hero salva tutti coloro in difficoltà, anche chi è sempre incazzato.»
«IO NON ERO IN DIFFICOLTÀ! E NON SONO SEMPRE INCAZZATO!»
«Fa come ti pare.» dissi, e me ne andai.
"Chissà quanto tempo è rimasto..." pensai, ma la voce di Mic mi tolse ogni dubbio.
«FIIIIIIIINEEEEEEE»

Il tempo era scaduto, avevo totalizzato 75 punti totali... Non male!
Ora potevo anche tornarmene a casa...
"Chissà che punteggio avrà fatto Midoriya..." mi chiesi.
Mentre tornavo verso la Yuei, la mia attenzione fu attirata da un gruppo di persone radunate attorno a un ragazzo per terra.
Quel ragazzo era...
«MIDORIYA!!?» urlai preoccupatissima.
Lo raggiunsi in un attimo, vicino a lui c'era un donna anziana e le chiesi che cavolo era successo al mio amico.
Lei mi rispose: «Oh, nulla di cui preoccuparsi gioia! Col mio quirk lo posso guarire in un istante! Anche tu sei piuttosto malconcia...»
«Ma no, è solo qualche graffio...nulla di grave!» dissi.
«Vieni qui» disse l'anziana, dandomi poi un bacio sulla guancia.
Tutte le mie abrasioni, graffi e lividi erano spariti.
"Che quirk fantastico!" pensai
Dopo che lei ebbe curato anche Midoriya, io e lui ci dirigemmo a casa.
Lui era molto mogio, ma non mi volle spiegare il motivo.
Di una cosa ero sicura: sia io che lui avevamo dato il massimo.

E così, l'esame si concluse. Ma per noi non era ancora finita.

I Want To Be Your Icy Hot || SHOTO TODOROKI x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora