-Miriam... non torno a casa per cena. La madre di Davide ha insistito che rimanessi qui.- le dissi al telefono dopo essermi chiuso nel bagno al pian terreno.
-Tranquillo tesoro, a che ora vuoi che venga tuo padre a prenderti?-
-Alle ventuno va bene.-
-Ok. Poi mi racconti tutto quello che succede in quella casa.-
-Miriam. Non è la casa degli orrori.- precisai.
-Con una donna come quella che ci vive è come se lo fosse.-
-A dopo....- chiusi la chiamata. Ma una risata mi scappò.Appena finito di fare la chiamata tornai nel salotto in stile barocco.
-Hai avvisato i tuoi genitori caro?- domandò Maria Teresa, mentre si versava un bicchiere di Martini.
-Sì. Signora....- mi sedetti difronte a Davide.
-Bene....- venne ad accomodarsi vicino a me, stringendo tra le mani il bicchiere di cristallo. -Che lavoro fanno i tuoi genitori?-
-Ecco. Mio padre e la mia matrigna gestiscono un ufficio assicurativo.- Risposi, trattenendo il fiato per quello che poteva diventare un vero e proprio terzo grado.
Maria Teresa sorseggiò il suo drink e disse, -Interessante. E tua madre? Lei dove sta?-
Davide la fulminò con gli occhi. -Mamma....-
-Che c'è? Ho fatto una semplice domanda.-
-Ecco... vede signora. Mia madre è morta.- giocherellai con le dita. E ricacciai indietro le lacrime.
-Caro. Mi dispiace molto.-
-Non si preoccupi...- abbozzai un sorriso.
In quel momento fece il suo ingresso il signor Tomasoni. "Grazie al cielo".
Era piuttosto robusto, il viso era molto somigliante a quello di Davide, con capelli biondi perfettamente pettinati.
-Buonasera cara.- salutò Maria Teresa, dandole un bacio sulla fronte. -Davide...-
-Dario ben tornato.-
-Papà....- rispose quasi con indifferenza.
-Vedo che abbiamo un ospite.- mi venne incontro. -Come ti chiami ragazzo?-
-Matteo. Signore....-
-Ah. Sei tu.... finalmente ti conosco. Davide ci ha parlato di te e del vostro... rapporto.- mi squadrò da capo a piedi. -Sei molto giovane.-
Intervenne Maria Teresa. -Ha diciotto anni.-
Fu interrotta da Davide. -Avete finito di fare il terzo grado?-
-Ci stiamo conoscendo meglio.-
-No. A me sembra il tribunale dell'inquisizione.- Davide si alzò in piedi.
-Dove vai?- chiese Maria Teresa.
-A controllare che la cena sia pronta. Accompagnami Matt....-Quando finalmente la cena fu pronta, ci recammo nella sala da pranzo. Al centro vi era un tavolo in mogano da dieci posti, mi sembrava esagerato mangiare su un tavolo di quelle dimensioni. La grande porta finestra dava sul cortile, illuminando completamente la stanza e al lato opposto vi era una grossa madia ricolma di ninnoli e set di porcellane di varie forme e colori. "Com'era pacchiano".
A capo tavola si sedette Dario, la signora Tomasoni alla sua destra mentre io e Davide alla sua sinistra.
La domestica Arianna ci servì come se fossimo i reali d'Inghilterra, ma ovviamente Maria Teresa non si lasciava sfuggire l'occasione di riprenderla per ogni cosa. Trovava sempre il pelo nell'uovo. Come si suol dire.
Mentre parlavamo, scoprii che il padre di Davide era l'amministratore delegato di una ditta piuttosto rinomata in città.
A parlare furono soltanto i coniugi Tomasoni, io e Davide restavamo in silenzio. Di tanto in tanto ci guardavamo e leggevo nei suoi occhi il desiderio di abbandonare la stanza.
-Mi dispiace per i miei genitori.- disse Davide appena rimanemmo soli.
-Va tutto bene Davide.- gli accarezzai i capelli.
Lui mi prese la vita e mi fece sedere sulle sue ginocchia.
-Piccolino... hai capito adesso perché ho scelto di andare a vivere da solo.- rise.
-Non essere cattivo con loro.- lo baciai. -Vorrei stare qui con te.-
-Non appena mi sarò rimesso. Starai a casa mia .- riprendemmo a baciarci.
In quel momento entrò Maria Teresa. -Matteo... oh cielo.-
-Mamma....-
-Scusate....- era diventata rossa. -Matteo. Tuo padre è qui.-
-Grazie.- Diedi un ultimo bacio a Davide. -Ci sentiamo domani. Buona notte.-
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Al tramonto
Teen FictionMatt si è appena trasferito a Brescia e la convivenza con il padre, che non vede da quando era piccolo, non è idilliaca; una convivenza quasi forzata, poiché l'improvvisa scomparsa di sua madre grava sulla coscienza di Matt. Un giorno Matt farà la...