Non ci potevo credere, all'improvviso mi sembrava di essere finito in uno di quei romanzi in cui il/la protagonista, si trovava nelle situazioni più imbarazzanti e non sapeva cosa fare per aggirare l'ostacolo.
Con molta cautela feci retro marcia, ma come al solito la fortuna era cieca con me. Anzi, mi evitava proprio. Come se lo facesse apposta; come se volesse prendermi in giro.
-Matt!- Miriam chiamò dall'altra parte del negozio con la sua voce squillante.
"No Miriam. Ti prego non adesso."
Poi accadde....
-Ma guarda chi si vede.- Davide si avvicinò a me. -In questo momento dovrei essere io a pensare che stai facendo lo stalker.- La sua espressione divertita mi inorridì.
Più o meno.
-È solo un caso. Non ti illudere.- Stavo per andarmene, ma lui mi trattenne per un braccio.
-Dai Matt non essere cattivo- sussurrò.
Rimasi a guardarlo per un tempo indefinito, mi ero perso nei meandri dei suoi occhi brillanti e nella bellezza del suo volto. Scossi la testa e domandai: -Come mai qui?-
-Sono venuto a comprare un nuovo costume.- Me lo mostrò. -Vuoi che lo indossi? Così mi dai il tuo parere- usò un atteggiamento sensuale. Provocante.
-Piantala!-
-Vedo che anche tu stai facendo spese.- Indicò i pantaloni.
-Ma come sei perspicace....-
Si tese verso di me, come se volesse confidarmi un segreto. -Secondo me, ti stanno a pennello.-
In quel momento spuntò Miriam, affannata, -ma che fine hai fatto? È da un po' che ti sto chiamando.- appena realizzò che accanto a me c'era Davide, cambiò subito atteggiamento. -Ah. Vedo che hai incontrato un amico.-
-Oh no. Lui non è mio amico. È il mio compagno....- mi voltai verso di lui. Mi resi conto della stupidaggine che avevo appena detto, così corsi subito ai ripari. -È il mio compagno di nuoto. Intendevo dire questo.-
-Ah. Capisco....- Miriam aveva la tipica espressione di chi cade dalle nuvole.
-Piacere signora. Il mio nome è Davide Tomasoni.- Si strinsero la mano e per mettersi in mostra ancora di più, gliela baciò.
-Ma come sei galante...- arrossì lei.
Guardai per un breve istante il soffitto, sconvolto da quello che avevo appena assistito.
-Matt. Mi è appena venuta una splendida idea.-
-E quale?- mi salii la paura e l'ansia insieme.
Davide incrociò le braccia al petto, in attesa.
-Potremmo organizzare un piccolo party a casa nostra e tu ovviamente Davide sei invitato.-
-Lui non può....- ma venni immediatamente interrotto da Davide.
-Una splendida idea.- sogghignò.
-Perfetto. Ti va bene sabato prossimo?-
-Nessun problema. Ci sarò.- mi guardò come a voler dire "ti ho in pugno".
-Magnifico. Matt ti farà sapere l'orario. Ora dobbiamo andare. È stato un piacere conoscerti.-
-Anche per me. Ci vediamo in piscina Matt.- ammiccò.
Appena fuori dal negozio non risposi ad Alfredo quando mi chiese se avessimo finito. Mi limitai a guardare dritto davanti a me.
-Ma che succede Matt?- Miriam mi raggiunse.
-Perché lo hai invitato a casa nostra?- stavo quasi per avere un attacco d'ansia.
-È stato così gentile.... e tu hai bisogno di fare nuove amicizie.-
-Ma io....-
-Non discutere ti prego. Almeno provaci... sai da quello che ho visto potrebbe nascere una bella amicizia tra voi due.-
Non ero del tutto convinto delle sue parole, ma per evitare discussioni inutili, acconsentii.
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Al tramonto
Roman pour AdolescentsMatt si è appena trasferito a Brescia e la convivenza con il padre, che non vede da quando era piccolo, non è idilliaca; una convivenza quasi forzata, poiché l'improvvisa scomparsa di sua madre grava sulla coscienza di Matt. Un giorno Matt farà la...