Natale a casa Ravelli

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Erano passati quasi due mesi da quando ero tornato a Roma per fare visita alla tomba di mia madre. Da quel momento in poi Alfredo era cambiato radicalmente, diventando più aperto e ogni scusa era buona per poter passare del tempo in mia compagnia e anche la presenza di Davide lo rendeva allegro e solare.
-Dov'è papà?-  chiesi a Miriam. Tutta intenta a decorare l'albero di Natale con ornamenti preziosi e pendenti argentati.
-È andato a prendere gli ultimi regali.- rispose, disponendo con cura una ghirlanda colorata. -Ti va di aiutarmi a decorare?-
-Certo....-
Passammo buona parte del pomeriggio immersi tra: palle colorate, ghirlande luccicanti e lucette varie.
Appena finimmo. -Abbiamo fatto un buon lavoro.- "batti il cinque".
Osservai la stanza e sinceramente non era poi così male. -Sembra la casa di Babbo Natale.-
Sorridente disse, -certo. È quello che vorrei che fosse.- prese in mano un pupazzo di neve e lo appoggiò su un mobiletto.
-Ora devo sbrigarmi. Bisogna che cominci a pensare a cosa preparare per la cena di Natale.- Andò in cucina e si mise a sfogliare una decina di libri.
Io ne approfittai per tornare in camera e iniziare a svolgere i compiti assegnati per le vacanze.

Prima dell'ora di cena Alfredo fece ritorno con una borsa piena di regali che prontamente mise sotto l'albero.
-Matt. Ho preso un regalo anche per Davide, spero che ci sia la sera di Natale.-
-Certo. Mi ha assicurato che sarà presente.-
-Perfetto...- andò da Miriam. -Che avete fatto oggi? Oltre a rendere la casa bellissima?-
-Io ho fatto i compiti.-
-Io sto preparando il menù di Natale.- gli mostrò i libri.
-Bravissimi.- Baciò entrambi.

Il giorno di Natale arrivò e Miriam si alzò all'alba e si mise, non solo a cucinare per la sera, ma anche a canticchiare le tipiche canzoni natalizie.
-Buon Natale!- le dissi.
-Buon Natale...-esultò. -Questa è la mia festa preferita, dopo il mio compleanno.-
Mi misi a ridere.
Per non annoiarmi tutto il giorno, decisi di dare una mano a Miriam. Così ci eravamo messi d'impegno nel preparare la cena e la tavola. Di tanto in tanto Alfredo si faceva avanti per cercare di rubare qualcosa da mangiare, ma prontamente Miriam lo rimproverava utilizzando il cucchiaio di legno come arma.

All'ora di cena Davide si presentò con un cesto pieno di vivande e decorato con dei fiocchi e nell'altra mano aveva una borsa con dei pacchetti.
-Auguri a tutti...- esclamò appena entrò.
-Il mio Davide.- Miriam lo riempì di baci.
-Ciao...- dissi.
-Ciao Matt...- ci baciammo. -Posso mettere i regali sotto l'albero?-
-Certo...- lo aiutai prendendo il cesto.
Ci mettemmo seduti a tavola.
-Come stanno i tuoi genitori?- chiese Miriam iniziando a mangiare.
-Stanno bene grazie...-
-E la nonna?- domandai.
Lui rise. -Anche lei....-
Riprendemmo a mangiare e tra una risata e l'altra la cena terminò.
-Possiamo aprire i regali?- chiesi con emozione crescente.
Miriam ricevette da Alfredo una collana di brillanti e appena la vide si emozionò a tal punto che le stava per venire da piangere. Alfredo invece ricevette da lei un nuovo completo per le feste; a me invece un nuovo computer portatile. E sinceramente non me lo aspettavo.
-Non dovevate.- dissi baciando entrambi.
-Matt.... anche io vorrei darti il mio regalo.- andò verso la borsa.
-Sono curioso sai.-
-Spero che possa piacerti.- lo prese in mano e me lo mostrò.
Non potei credere a quello che avevo davanti e a quello che face Davide.

Al tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora