L'invito di Giulia

2K 103 4
                                    

Era iniziata un'altra settimana e quel lunedì avrei svolto il primo compito in classe di italiano. Quando mi affacciai in aula, avevo tutti gli sguardi dei miei compagni puntati su di me, cosa che trovai strana dato che la maggior parte di loro mi ignorava. Alcuni bisbigliarono qualcosa, ma non capii cosa si stessero dicendo. Anche se non avevo bisogno di sapere quale fosse l'argomento dei loro pettegolezzi, cioè: la mia caduta su Giulia durante la lezione di ginnastica.
"Immaginavo che sarebbe andata a finire così" pensai, trattenendo il fiato mentre varcavo la soglia della classe e mettendomi a sedere.
-Buongiorno Matt- disse Giulia con voce raggiante, quando mi accomodai accanto a lei.
-Ciao...- tirai fuori dallo zaino il mio astuccio rosso fuoco, pieno di scarabocchi e firmato dai miei vecchi amici.
-Hai passato una buona domenica?- domandò, quasi boccheggiando. In affanno come suo solito.
-Abbastanza. Sono stato al centro commerciale con i miei. Mi servivano dei pantaloni- Risposi con nonchalance, cercando di non dare troppo peso al suo stato d'animo. Sapevo che era in preda all'ansia. Lo era ogni volta che le stavo vicino.
-Ah... bello... io è tanto che non vado a fare shopping- le tremava la voce. -Ma ora che me lo hai detto potrei pensare di andarci molto presto...-
Annuii. E le sorrisi, poi tirai fuori i libri per la prima lezione.
-Ehm... Matt...- richiamò la mia attenzione appoggiando la mano sul mio braccio.
-Dimmi....-
-Volevo sapere se ti andava di venire alla mia festa di compleanno la prossima domenica.- Prese dallo zaino una lettera rosa e me la porse. -Questo è l'invito. Dentro ho scritto anche l'indirizzo di casa mia.- Era quasi allo stremo delle balbuzie da quanto era agitata.
Presi la busta. -Sei molto gentile.- Le sorrisi. Anche se consegnare l'invito per una festa di compleanno mi sembrò un po' infantile. Da bambini.
Poi mi accorsi che l'atmosfera era troppo silenziosa e calma, mi voltai verso i miei compagni e notai che tutti quanti ci stavano guardando e quelli che si trovavano nell'ultima fila si erano sporti in avanti con il busto per poter osservare meglio.
-Grazie...- dato che i mei compagni di classe erano in vena di voler assistere ad uno spettacolo, gli diedi il "contentino" che aspettavano con impazienza. Così feci una cosa che di solito concedevo a pochissime persone. Mi avvicinai al viso di Giulia e con semplice movimento delle labbra le baciai la guancia.
Divenne paonazza nel giro di un nano secondo, era così inebetita dal mio gesto che non sapeva nemmeno dove si trovasse. Le sue due amiche erano rimaste a bocca aperta. Scioccate. Mentre gli altri, specialmente i ragazzi, si misero a fischiare.
Lo so. In quel momento mi comportai da stronzo e Giulia non se lo meritava. Non volevo illuderla e darle delle false speranze. Presto o tardi le avrei raccontato tutta la verità; pregando che non la prendesse male.

A ricreazione avevo deciso di rimanere in classe. Non mi andava di stare in mezzo a tutta la bambagia e al caos creato dagli altri ragazzi.
Presi in mano il cellulare e cominciai a scrivere ad Alex. Mi serviva un consiglio.

Al tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora