Alex Turner

1.5K 87 5
                                    

-Ma che cosa ci fai qui?- chiesi ad Alex, andandogli incontro.
-Sono venuto a farti una sorpresa. Non sei contento?- il suo accento americano mi piaceva da impazzire. Era particolare. Era seducente.
-Sono molto contento.- lo guardai attentamente. Era alto sul metro e ottanta, dal fisico piuttosto atletico, il suo viso, dai tratti squadrati, gli davano quel fascino che mi aveva conquistato quando feci la sua conoscenza. Per non parlare dei suoi capelli, sempre sbarazzini, sparati in aria e con alcune ciocche azzurre sparse qua e là.
-Il tuo stile di nuoto non è cambiato per niente.-
-Da quanto mi osservi?-
-Più o meno da quando sei entrato in acqua.- sorrise. -È stato bello vederti nuotare.-
Arrossii. -Grazie.- presi l'asciugamano. -Come mai non mi hai detto che saresti venuto qui a Brescia?-
-E rovinarti la sorpresa?-
-Sei il solito, Alex.- Dissi appena finito di asciugarmi. Poi chiesi, -Quanto tempo ti fermi?-
Lui fece spallucce. -Non so... forse un anno.-
Spalancai gli occhi. Sbalordito. -Come un anno.... che intendi dire?- iniziavo ad essere confuso.
-Intendo dire che ho accettato un lavoro qui a Brescia. E mi hanno fatto un contratto di un anno.-
-Per quale ditta?-
-Una compagnia di sicurezza digitale. Sai per stanare gli hacker.-
-Ah... un poliziotto.- mi presi gioco di lui.
-Sempre scherzoso. Non sei cambiato per niente.- era molto vicino a me.
-Cosa ne pensano i tuoi genitori?-
-Lo sai che a loro importa soltanto fare viaggi di piacere.-
Risi. -Immagino che non avrai detto nulla.-
-Bravissimo... ho ventiquattro anni adesso perciò...- rimase a guardarmi per alcuni istanti. -Mi sei mancato Matt.-
-Anche tu mi sei mancato...- Istintivamente mi ero avvicinato con il viso. -Ora devo andare a cambiarmi. Ti va se beviamo qualcosa alla caffetteria?-
-Va bene.... ti aspetto là.-
Entrai nello spogliatoio con la faccia che andava a fuoco da quanto mi sentivo in ansia. Mi cambiai molto velocemente e lo raggiunsi.
Alex era già seduto ad uno dei tavolini.
-Eccomi... spero di non averti fatto aspettare tanto.-
-Tranquillo.-
-Raccontami. Come vanno le cose a Roma?-
-Tutto nella norma. L'unica cosa è stata che appena ho detto all'allenatore che sarei andato via pure io, ci è mancato poco che gli venisse un colpo.-
Ci mettemmo a ridere.
-Che bei tempi abbiamo passato insieme.- giocherellai con le dita da quanto mi sentivo nervoso.
-Sì. Ne abbiamo passate tante...-
-Alex.... dimmi la verità. Perché hai accettato il lavoro proprio qui?-
Sospirò. -Sei sempre stato un ragazzo sveglio.- raccolse le energie e disse, -sono venuto qui perché mi manchi.- mi prese per un braccio, trascinandomi fuori.
-Alex...-
-Matt tu non puoi capire.... da quando te ne sei andato è come se dentro di me se ne fosse andata anche una parte della mia anima.- mi prese il viso tra le mani. -Quando ho saputo di un posto libero presso quella ditta, ho pensato che fosse un segno del destino. Il nostro destino.-
-Alex. Noi non stiamo più insieme, ricordi.- avevo l'affanno.
-Lo so... e mi pento di averti lasciando andare via da me.-
-Alex ti prego... non è semplice...-
-Sì, che lo è... torna con me.-
-Alex ho trovato un compagno.- evitai di guardarlo. Sapevo che probabilmente l'avrebbe presa male.
-Lui chi è?-
-Si chiama Davide e l'ho conosciuto qui...-
Annuì. -Lui non ti conosce come ti conosco io.- Prese un bigliettino da visita e me lo porse. E senza nessun preavviso mi diede un bacio. -Ti aspetto Matt.-

Al tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora