"Principessa, svegliatii!" Urla Gionata entrando in camera con un caffè.
"Sta' zitto, la testa mi scoppia, non urlare. Ma che ore sono?" Chiedo ancora frastornata.
"È quasi ora di pranzo e tra poco devo partire."Mi alzo e prendo il caffè che ha postato poco prima sul comodino.
"Non ricordo, che è successo ieri sera? Sono rimasta a io che ballavo con le altre. Perché cazzo ho un morso sul braccio?"
Dopo questa frase scoppia a ridere.
"Davvero non ti ricordi?" Scuoto la testa."Lascia che ti illustri cosa hai combinato. Dopo aver ballato con le altre, hai visto Luca che si limonava quella tizia, hai bevuto a merda poi l'hai minacciata, le hai tirato i capelli e lei ti ha dato un morso perché non ti staccavi. Luca ha cercato di dividervi ma gli hai mollato un ceffone così forte che una chiromante può leggere la tua mano dalla sua faccia."
"O mio dio." Dico mettendomi le mani nei capelli, mentre ride ancora più forte.
"Oh no, aspetta, non è finita qua. Mi hai portato fuori, ti sei fatta una mezz'ora di pianto. Siamo tornati dentro, hai bevuto ancora di più, hai sbroccato, tra parentesi ringrazia Marta e Camilla che ti sono state vicine."
"Perché non riesco mai a controllarmi? Oh... la tua faccia mi dice che non hai finito." Gli faccio segno di continuare, mentre mi butto indietro sul letto.
"Appunto. Poi ti sei portata Luca fuori, era più lui che ti portava perché non ti reggevi in piedi. Poi siete rientrati e ci provavi spudoratamente con Mario, Luca se n'è andato con la tipa, ma era molto arrabbiato e credo lo sia ancora." Questa volta è serio e mi prende la mano.
"Devo delle scuse a un po' di persone misà."
"Ah, e mi hai quasi vomitato in macchina, meno male che non ero così sbronzo da non accorgermene e mi sono fermato in tempo e hai vomitato per strada."
"Scusa anche a te."Con che faccia vado a scuola domani? O peggio, con che faccia parlo con Luca?
"Ah comunque, riguardo al tuo 'nessuno o quasi', ho notato delle cose che non mi quadrano, strane occhiate con i suoi amici. Tu stai perdendo la testa, ce ne siamo accorti tutti, a lui rode se stai con altri, questo sì, ma non ti fidare troppo, stai attenta." Aggiunge.
"Strane in che senso?"
"Non lo so Eva, saranno solo pensieri miei. Ti dico solo, sta' attenta, metti in chiaro le cose con lui.""Ciao piccola, mi erano mancate le serate come queste, ma vedi di non ridurti sempre così. Cercherò di scendere più spesso. Ti voglio bene." Dice abbracciandomi prima di andare via.
"Ti voglio bene anch'io e grazie di esserti preso cura di me in questi giorni. Mi eri mancato, ora va' che devo mettere in ordine il mio cervello e bussare a quella porta, ma non ho il coraggio." Confesso indicando la porta dell'appartamento di Luca.
Mi strizza l'occhio e mi manda un bacio volante mentre scende le scale.Busso senza pensarci, ormai il danno è stato fatto e cosa può andare peggio?
C'è sempre qualcosa che può andare peggio, mi viene ad aprire la tizia di ieri, tra l'altro ha la sua maglia addosso e non ha i pantaloni.
"Cercavo Luca..."
"Ci hai interrotti." Sputa acida e con un'espressione superba sul volto.Beh, volevo scusarmi con lei, lì per lì, ma ci ho ripensato, lo rifarei, anche ora da lucida.
"Ormai vi ho interrotti, quindi... LUCA PORTA QUEL TUO FOTTUTO CULO QUI." Urlo l'ultima frase in modo che mi senta.
"Eva, che vuoi?" Chiede freddo.Ma questa stronza l'ha acidificato? Fatemi capire.
Io non rispondo, lo prendo per il polso e me lo porto nel mio appartamento.
"Dobbiamo parlare." Gli sentenzio.
"L'abbiamo già fatto ieri, quindi di cosa dovremmo parlare?" Sbuffa lui.
"Non mi ricordo niente di ieri. Giona mi ha spiegato un po', ma voglio sapere che ci siamo detti."
"In breve? Tu sei stata una stronza psicopatica. Fuori mi hai detto che ti dava fastidio quella ragazza, poi mi hai preso a parole, ti ho lasciato fare. Poi mi hai chiesto cosa avesse significato quel bacio per me, niente. Te lo ripeto ora che sei lucida e lo ricordi. Niente. Non ha significato niente. Non sono un tipo che prova qualcosa quando bacia una ragazza." Confessa tutto d'un fiato, più serio che mai. Rimango spiazzata dalle sue parole.L'ha detto sul serio?
"Perché l'hai fatto allora? Perché cazzo mi hai portato la pizza, o mi hai lasciato quegli stupidi bigliettini?"
Sputo arrabbiata, ma la mia voce mi tradisce.
"Perché volevo tirarti su il morale, cazzo. Cosa pensavi? Che ci fossero doppi fini? Siamo amici, stop. Non provo nulla per te, ti ho baciata perché sei una bella ragazza e basta."
"Vattene." Dico trattenendo le lacrime con tutta la mia forza, lui non se lo fa ripetere due volte ed esce.Credevo non mi importasse di lui, è piombato nella mia vita e me l'ha messa a soqquadro, mi ha incasinato il cervello.
Lo sto ammettendo a me stessa ed è più difficile di quello che pensavo.
Credevo che quel bacio significasse qualcosa, mi sbagliavo.Mi asciugo le lacrime e mi prometto che sarò più forte, non sprecherò lacrime per lui, non se le merita.
Luca's pov.
Sono stato un coglione cazzo.
Per me ha significato qualcosa quel fottuto bacio ma non so manco io cosa.
Sono spaventato dai rapporti, mando sempre tutto a puttane.
La situazione si stava facendo troppo complicata, ho rovinato tutto. Forse me lo merito.
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Dimmi di noi.||Capoplaza
FanfictionDue ragazzi provenienti da realtà diverse. Eva, figlia di un ricco imprenditore Milanese è costretta a trasferirsi a Salerno, città natale della madre. Ed è proprio qui che incontrerà un ragazzo, Luca, che è più incasinato di quanto crede.