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Massi dorme da me questa notte, ma a stento riesco a guardarlo in faccia, sono troppo scossa dal ritorno di Luca.

Ci mettiamo in pigiama, lui è già a letto con in cellulare in mano, lo raggiungo, mi infilo sotto le coperte e mi giro dandogli la spalle.

Lo sento sospirare rumorosamente, ma lo ignoro.

"Amo, nemmeno un bacio? Che hai?" Mi domanda mentre striscia accanto a me e mi abbraccia da dietro.

Ma scollati di dosso per favore.

Vorrei urlaglielo ma preferisco stare zitta in questi casi.

"Niente, sono stanca, ho sonno." Dico fingendo uno sbadiglio.
"Mh, va bene, buonanotte piccola." Mi dà un bacio sulla testa e rimane abbracciato a me.

Sono le 4:37 e ancora non riesco a chiudere occhio ma so cosa voglio fare.

Mi alzo e mi scollo di dosso Massi, infilo le mie pantofole pelose, prendo il cellulare sul comodino e cerco il bigliettino sul fondo della borsa.

Esco in punta di piedi dalla mia camera e chiudo la porta e mi allontano.

Compongo in numero e inizia a squillare.
Ho il cuore a mille.

"Pronto?" Sento la sua voce assonnata dall'altro capo del telefono e non riesco a smettere di sorridere.
"Sono Eva, lo so è tardi, ma possiamo vederci?" Dico con un nodo alla gola, a stento riesco a parlare.
"Non ci avrei mai sperato in questa tua chiamata, ma sono felicissimo, vengo io?"
"No, c'è il mio ragazzo a casa, vengo io."
"Ti mando la posizione su WhatsApp, ti aspetto."

Chiudo la telefonata e mi precipito giù a cercare le chiavi della macchina, fortuna che non l'ho entrata nel box sta sera.

Entro in macchina e metto in moto con le mani tremanti, accendo il navigatore e corro da Luca, anche se non è questa grande comodità guidare con le pantofole.

Arrivo, parcheggio davanti ad un grosso palazzo e gli mando un messaggio per avvisare che sono arrivata e sono giù e rimango interdetta quando mi scrive di cercare il suo cognome sul citofono.

Vive qui a Milano? Da quando?

Busso e in una manciata di secondi mi apre il portone.
"Terzo piano, sulla destra."

Entro in ascensore, mi guardo allo specchio e il mio aspetto è ridicolo.
Sono struccata, con la coda, il pigiamino rosa con i coniglietti e le pantofole pelose.

La porta è socchiusa, busso delicatamente ed entro.
Lo trovo seduto al tavolo con una sigaretta accesa, solo con i pantaloni della tuta.

Appena mi vede si alza, mi viene incontro e una scarica di adrenalina percorre il mio corpo, agisco senza pensare e gli butto le braccia al collo e lo bacio.

Non se l'aspettava, ma inizia a ricambiare il bacio ed è così intenso, cazzo.
Quanto mi sono mancate queste labbra, il suo profumo, il suo sapore, le sue mani sui fianchi.
Quanto cazzo mi è mancato lui!

"Eva, non è corretto, sei fidanzata." Dice infine staccandosi da me.
"Da quando sei corretto?"
"Eva, io voglio solo parlare ora, spero tu sia venuta qui per questo."
E mentre lo dice è serio, non nascondo che una piccola parte di me ci sperava, ci sono rimasta un po' male.

"Sì certo, parliamo." Rispondo stizzita mettendo le braccia conserte e sedendomi su una delle sedie, lui mi segue a ruota e fa lo stesso.

"Mi sono trasferito qui da un mese e mezzo, ti ho cercata ovunque qui a Milano, ma di te nessuna traccia. Mi appostavo fuori all'università di medicina ma niente, sono andato nei locali esclusivi nella speranza di trovarti ma niente. Hai bloccato me e i miei amici su insta, ti ho scritto con un fake su Instagram ma non mi hai nemmeno visualizzato. Eri sparita, fino ad oggi. Speravo di trovarti lí, cantava Gionata, ma non ero sicuro che foste ancora amici, ci speravo e mentre cantavo ti ho vista lí in mezzo alla folla, poi sei scappata, ma ti ho trovata in un modo o nell'altro. Ho preso il fottutissimo diploma e poi mi sono concentrato al 100% sulla mia musica, dovevo spaccare, spaccare di brutto, dovevo mettermi i soldi da parte e dovevo andarmene da lí, ho portato mia madre con me, abita nell'appartamento qui accanto, ce l'ha fatta a denunciare quella merda di mio padre ed avere l'annullamento del matrimonio, ora è dietro le sbarre. È passato poco più di un anno e sono cambiate così tante cose, ma non ciò che provo per te."

Mi dice queste cose con gli occhi lucidi, io gli credo, ma sono stata così tanto male.

"Innanzitutto ho abbandonato il sogno di fare medicina, dovevi appostarti fuori la Bocconi. Seconda cosa, so che la tua musica ora è degna di nota, passavano sempre i tuoi pezzi in radio ma non ne ho ascoltato mezzo prima di sta sera, faceva troppo male sentire la tua voce. Terza cosa sono super felice che la situazione in famiglia sia migliorata, tu e tua madre ve lo meritate, davvero. E per ultimo ma non per importanza, anche i miei sentimenti non sono cambiati di una virgola, ci sto provando ad andare avanti con Massi, ma non sei tu, non ce la faccio a fingere che vada tutto bene quando non è così."

Gli prendo la mano e me la stringe, questo gesto mi riempie il cuore di gioia.

"Eva, ti chiedo tanto, lo so, ma riproviamoci, non voglio farti stare male, assolutamente, anzi, tutto il contrario."

"Luca, il mio cuore dice di sì, non aspettava altro, ma la mia mente e il mio buon senso remano dall'altra parte. Ho paura." Dico abbassando lo sguardo sulle nostre mani ancora intrecciate, mentre gioco nervosamente con le sue dita.

"Eva, ho bisogno di una risposta secca, sí o no? Ho bisogno di mettere un punto a questa storia, è in sospeso da tanto e non ce la faccio più ad andare avanti con la speranza di tornare insieme un giorno, e finché la porta sarà socchiusa, la mia speranza sarà sempre viva. Ma non posso andare avanti sperando che tu un giorno sarai mia. Quindi Eva, sí o no?"

Mi domanda mentre mi alza il mento con due dita, costringendomi a guardarlo negli occhi e io sono bloccata, non so cosa rispondere.

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Buonasera ragaaa,❣️
Come state?
Lo so, ci ho messo tanto a partorire questo capitolo, ma è stato complicato e spero vi piaccia ❤️
Vi ringrazio tantissimo per il vostro supporto❣️
Baciniii xx ❤️



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