5.2

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Luca's Pov.

Sento il vocale circa quaranta minuti dopo e mi maledico in tutte le lingue del mondo per essermi andato a fare una doccia fredda.

Mi infilo una tuta, scarpe da ginnastica e con i capelli ancora bagnati mi fiondo giù per le scale e raggiungo correndo la macchina.

Sarà già in ambulanza? Sarà per strada?
La chiamo più volte ma ovviamente non risponde nessuno.

Provo a fare il tragitto per casa sua, ma non c'è nulla, nessuno.
Credo proprio che andrò al pronto soccorso e mi auguro di trovarla lí, che sta bene e non è nulla di grave, solo un tamponamento.

Arrivo davanti le porte del pronto soccorso e mi inizia a salire il panico, ho un brutto presentimento, ma cerco di ignorarlo e convincermi che sta bene.

Faccio un respiro profondo ed entro.
"Mi scusi, Eva Del Vecchio, è qui?" Chiedo ansioso ad una delle infermiere.
"Lei chi è?" Mi chiede una biondina.
"Il ragazzo."
"Il ragazzo è già qui, assieme alla madre, mi spiace ma non posso dirle nulla." Mi risponde storcendo la bocca.
"Cristo mi faccia passare o parlare con la madre." Dico agitandomi mentre mi passo una mano fra i capelli.
"Non posso far nulla, mi scusi." Dice ferma e poi torna a guardare delle carte.

Mi stanno girando i coglioni, quindi la supero velocemente e mi addentro per i corridoi.
"Dove sta andando? Signore la smetta o chiamo la sicurezza!"  Sento urlare la ragazza ma non l'ascolto, continuo a correre nella speranza di trovare il volto familiare della madre.

Gli ospedali sono tutti uguali, quanto li odio.

Dopo diversi giri e Scazzi, finalmente riesco ad individuare Anna.
"Luca cosa ci fai qua?" Mi domanda stranita.
"Come sta Eva? Dov'è?" Chiedo con fiato corto per via della corsetta.
"Per ora mi hanno detto che ha un paio di costole incrinate, ha vari graffi e ferite sul corpo e devono farle la Tac. Però è incosciente. Speriamo che vada tutto bene." Mi guarda con gli occhi lucidi e mi si avvicina, mi stringe in un abbraccio e non posso far altro che ricambiare.

"Sei CapoPlaza giusto? Luca D'Orso? Come conosci Eva?" Si alza un ragazzo dalle sedie in plastica, presumo sia Massi.
E mo che cazzo gli dico?

"Sí sono io, tu chi sei?"
"Il suo ragazzo. Ripeto, come conosci Eva?" Mi chiede nuovamente avvicinandosi a me.
"Storia lunga." Mi limito a dire mentre ci scambiamo sguardi di sfida.
"Tu che cazzo ne sapevi che aveva fatto incidente? So che lei ti odia."
"Lo so e non mi interessa, sono qua per lei non per fare lite con un cazzone come te."
"Era insieme a te?" Sibila tra i denti.
"Non sono cazzi tuoi."
"Ragazzi smettetela per favore!"  Urla Anna verso di noi e le rivolgiamo entrambi degli sguardi imbarazzati.

Mi allontano da entrambi e mi lascio cadere su una di quelle squallide sedie in plastica e caccio il cellulare.

"Luca, non so se ascolterai questo messaggio o se mi hai già bloccata, ma non volevo dire di no, o almeno non un no categorico. Devo solo assimilare la cosa, dammi tempo, non mettiamo fine a questa storia, io...io ti a... MIO DIO!"

Riascolto il suo vocale diverse volte, spero davvero stia bene, vorrei solo stringerla tra le mie braccia e non lasciarla più andare, dirle che la amo, che posso rimediare ai miei errori e ricominciare da zero.

Le ore passano di una lentezza estenuante, sto impazzendo, la mia mente viaggia e immagina il peggio. Ho bisogno di una boccata d'aria.

Mi alzo e vado alle macchinette a prendere un caffè, poi esco dalla porta di servizio e mi accendo una sigaretta.

"Sparisci da qua." Sento una voce alle mie spalle, sono sicuro che sia quel coglione del suo ragazzo.
"Non si può nemmeno più fumare tranquilli?" Rispondo disinteressato senza nemmeno girarmi, anche se sto ribollendo di rabbia.
"Non mi interessa chi sei, puoi anche essere Gesù Cristo sceso in terra, ma ti riempio di botte se non te ne vai da qua." Dice prendendomi per la giacchetta costringendomi a voltarmi e mi trovo faccia a faccia a lui.

Bello alto e piazzato, il contrario mio, bei gusti Eva.

"Pensi di farmi paura? Tu non sai un cazzo, non parlare." Dico stizzito, sorreggendo i suoi sguardi di sfida, ma non mi intimidisce, ho buttato giù di peggio in passato.
"Fottiti coglione, lascia in pace la mia ragazza, se ti odia un motivo c'è, penso tu l'abbia fatta stare tanto male, non ti si può nominare o sentire una tua canzone davanti a lei. Ora è roba mia, chi perde piange, chi trova tiene." Mi ride in faccia, avvicinandosi sempre di più.

Mi sta irritando e non poco, è quello che vuole, ma non cederò al suo giochetto.

Lo spintono indietro e butto via la sigaretta.

"Eva non è roba mia o tua, Eva non è roba, coglione del cazzo, levati dai coglioni e falla finita." Dico e me ne torno indietro.

Lí c'è sempre Anna seduta, è stanca, ha gli occhi gonfi e incavati.

"Tutto bene? È una domanda stupida lo so." Domando sedendomi accanto a lei.
"Sono in pensiero per Eva, tu cosa ci fai qui?"
"Mi sono trasferito da poco, mia madre è venuta insieme a me, ha provato a chiamarti più volte ma hai cambiato numero."
"Oh Gloria quanto mi manca, spero stia bene, dalle il mio numero, voglio vederla. Sono così contenta per te Luca. Immagino che con Eva non sia finita altrimenti non saresti stato qui ora. Sei un tesoro di ragazzo." Dice prendendomi la mano e sorridendomi come una madre.

Ma si sbaglia, non sono affatto un tesoro come pensa lei, se solo sapesse.

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Ahhhh scusatemiiii, alla fine ho aggiornato!
Da quando ho iniziato a lavorare non ho un momento libero ma voglio riprendere assolutamente a scrivere!
Cercate di capirmi.

Come vi sembra questo ritorno?
Fatemi sapere che ci siete ancora con tante stelline e commenti.
Bacinii xx ♥️

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