4.

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Luca's Pov

Parcheggio giù casa e salgo immediatamente, mio padre oggi non è andato a lavoro ed è già mezzo ubriaco. Quanto cazzo è frustrante questa situazione.

"Luca, prendi le tue cose, andiamo da Anna, fa' presto." Mi annuncia sussurrando, con la voce tremante.
Io annuisco e faccio come mi dice, però non sono così tanto felice di andare da lei, ci sarà quella snob della figlia che ho quasi messo sotto poco fa.

"Dai su, entrate!" Ci incita Anna a braccia aperte.
"Io non si davvero come ringraziarti, stai facendo tantissimo per noi." Mia madre ormai è con le lacrime agli occhi mentre l'abbraccia, non so se lo ammetterò mai, ma questa donna ci sta veramente salvando l'anima, che è lacerata di botte, urla e parolacce.

"Che ci fanno loro qui?" Dice con sdegno Eva che è seduta sul divano, senza staccare gli occhi dal suo cellulare.
"Amore, oggi dormi nel mio letto, rimangono qui sta sera."
"No! Non voglio lasciare camera mia a nessuno, soprattutto a lui -urla indicandomi- potevi avvisarmi almeno." E se ne va in camera.
"Scusatela, davvero, deve ancora abituarsi, non so se ha capito che non stiamo più a Milano. Ormai voi siete di famiglia per me e lei deve accettarlo." Dice con tono fermo la mamma della stronzetta.

"Ma', io scendo con Ava, Elia e Mario." Dico io e si limita ad annuire.
"Ciao Anna." E lei ricambia il mio saluto.

"Bella fratè" saluto gli altri che mi stavano aspettando sotto casa.
"Ti stavi facendo bello per Margherita, ah Lù?" Mi prende in giro Ava.
"Bastà, me la so già fatta tre volte, mi ha stufato. Volete una novità? Ho adocchiato la snob milanese che abita accanto a me e stiamo nel banco insieme. Solo che è un'acida del cazzo e per di più mi odia." Dico mentre mi accendo una canna.
"Sarà 'na figa di legno, ma voglio conoscerla." Continua Mario.
"L'ho adocchiata prima io, trovati un'altra." Dico guardandolo di sbieco e mi rivolge un ghigno malizioso come risposta.
"Calma, calma. E se facessimo una scommessa? Chi riesce a farsela per prima. Luca l'avvicina, convincila ad uscire con noi e poi daremo il via all sfida. Che dite?" Proprone Ava e tutti acconsentono, poi interviene Elia.
"Faccela vedere su instagram però, come si chiama?"

Effettivamente non l'ho mai cercata, quindi approfitto, prendo il cellulare e digito il suo nome, apro il profilo e rimaniamo tutti a bocca aperta.

"70.000 follower? Minchia zi, c'ha pure parecchie foto co Sfera, ma è una groupie? Questa ci serve." Commenta incredulo Mario.

Ha ragione, ha perfettamente ragione, noi facciamo musica, ma non siamo ai livelli di Sfera, siamo conosciuti qui a Salerno e nella regione, se la sfruttiamo a dovere questa ci fa sbancare.

"Dai raga, basta anche solo farsela, è un gran pezzo di gnocca, non dobbiamo anche usarla per farci conoscere." Dice poi titubante Elia.
"Da quando c'hai na morale tu? Quando ci ricapita di incontrare una così?" Gli rispondo io scontroso, poi cala il silenzio e gli altri si scambiano strane occhiate.
"Io torno a casa e vedo di lavorarmela, a domani raga." Continuo poi girando i tacchi.

Busso alla sua porta.
"Mirko, ora devo andare, ci sentiamo, si mi manchi pure tu, ti voglio bene, ciao." Sento dire dalla ragazza e i suoi passi si avvicinano fino ad aprire la porta.

"Ah, sei tu. Che vuoi?" Mi chiede alzando gli occhi al cielo. Ma è possibile che è così stronza?
"Senti, abbiamo iniziato col piede sbagliato, che dici di presentarci e comportarci come persone normali?" Dico mentre mi gratto con una mano la nuca, guarda un po' che sono costretto a fare.
"È mai iniziato qualcosa tra noi?" E mi sbatte la porta in faccia.

Incredibile quanto sia vipera questa ragazza.
E ora come l'avvicino? Io ci ho provato con le buone, ma questa non mi degna di uno sguardo.

GANG 🔥💣💸

Raga, ribadisco, questa mi odia

Tedua🐯
Falla impazzire come solo tu sai fare fratè, vai sul pesante 🔥

AVA🔥
Se è stata una groupie, falle sentire qualche tuo pezzo, dille che fai musica 😏

DREF 🤪
Misà che mi sono convinto. Appoggio quello che hanno detto questi tizi!

Farò del mio meglio, auguratemi
buona fortuna 💣🤘🏻

"Eva, potresti togliere il cellulare a tavola? È questione di rispetto." Le dice la madre spazientita.
"Non porto rispetto per chi non mi rispetta." Alza lo sguardo da quel maledetto schermo luminoso e mi fa l'occhiolino, seguito da un sorriso falso.
"Che è successo tra voi?" Mi domanda poi mia madre.
"Nulla di importante." Taglio corto io.

Cala la notte, sono nella camera di Eva, dopo varie storie si è convinta ad andare a dormire nell'altra stanza.
Mia madre dorme profondamente, quanto la invidio, io non ci riesco e mi metto a girovagare per la camera.

Ma quanta roba firmata ha? Sembra un negozio.
Faccio scorrere le dita sulle borse e scarpe griffate che sono esposte sulle mensole dell'armadio.

Non dev'essere facile passare dall'avere tutto a non ritrovarsi nulla.

So che non si fa, ma la mia curiosità è troppo forte.
Apro il cassetto della scrivania e vedo dei Rolex, non ci credo.

Ne prendo in mano uno, lo scruto con attenzione, brilla anche nel buio, è fantastico. Non ne avevo mai visto uno di persona.

Sono le tre di notte e ancora non riesco a prendere sonno, ho bisogno di fumare, cazzo.

Quindi decido di andare sul balcone per accendermi una canna, ma vedo che anche lei non riesce a dormire, è seduta a sta fumando una sigaretta, le poche luci della notte le illuminano il profilo perfetto, le sue labbra che si schiudono mentre fa uscire il fumo.

Minchia se è bella.

Non mi sono mai fermato troppo sul suo viso, per lo più le guardavo il culo, so' sincero.

Mentre la fisso imbambolato come uno stupido, mi domanda senza degnarmi di un'occhiata  e continua a fumare guardando fissa un punto imprecisato davanti a se.

"Quando la smetterai di fissarmi?"
"Posso unirmi a te?" Le chiedo sviando la sua domanda e a questa richiesta, si gira verso la mia direzione, poi sposta lo sguardo sulla canna che ho in mano.
"Solo se mi fai fumare." Continua impassibile, senza scomporsi.
Le rivolgo un sorriso sincero, mentre lei si limita a fissarmi con quegli occhi ghiaccio.

Dimmi di noi.||CapoplazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora