39.

1.7K 52 7
                                    

"Questa casa è wow!" Mi dice incredulo il moro dopo avergli fatto fare un giro completo della casa e giardino con annessa piscina.
"Già."
"Sono senza parole, ma poi la camera degli ospiti che mi hai scelto è il doppio del mio appartamento. Giuro che non darò alcun tipo di fastidio, grazie per tutto."
"Non è nulla, ora vado a sistemare la roba." Dico affrettandomi ad andare lontano da lui, per quanto io possa.

Non so perchè lo sto facendo, più gli sto accanto, più lo voglio lontano, è un fottuto controsenso.
Mi rendo conto di essermi affezionata fin troppo e questa cosa mi fa paura, perchè il mio umore dipende da lui e non mi piace dipendere emotivamente dalle persone, per questo quando mi lego a qualcuno, prima che sia troppo tardi devo necessariamente rovinare tutto.
Ho la fobia dei rapporti sociali duraturi e fin troppo intensi, fatta eccezione Mirko e Giona, ma con loro è un'altra storia.

Domani a pranzo verrà Mirko e sono troppo eccitata all'idea di vederlo, non siamo mai stati così tanto tempo senza vederci, parlarci di persona, non abbiamo mai litigato in tutti questi anni.
Stare lontani quattro mesi è stata dura e per colpa della fidanzata gelosa non è più sceso a trovarmi durante il ponte dei morti.

Ci metto due ore a sistemare la mia roba alla meglio e vado a letto con la felicità ma allo stesso tempo tristezza di essere tornata alla mia vecchia vita, ma con la consapevolezza che non sono più la stessa, che non ho voglia di rapportarmi con i miei vecchi 'amici', voglio persone più autentiche accanto a me, come Marta e Camilla, ma probabilmente se ne parlerà all'università, visto che alle superiori conosco quasi tutti e so per certo che sono com'ero io: snob, viziata, superficiale e falsa.

Mi sveglio veramente presto, riprendo a fare il mio yoga mattutino, che a Salerno avevo un po' messo da parte e poi corro in cucina a fare colazione.
Mio padre ha sempre insistito nel farci preparare la colazione dal cuoco o qualche addetto, ma mi è sempre sembrata una sciocchezza, perché dovrei disturbare qualcuno per prepararmi un paio di fette biscottate con la marmellata zero e il latte di soia? Ce la faccio benissimo da sola.

"Buongiorno." La voce rauca di Luca mi fa sobbalzare non appena varco l'ingresso della cucina.
"Ma che ci fai sveglio a quest'ora? È presto." Dico confusa, ma senza guardarlo.
"Devo vedermi con Giona. Dove posso prendere la metro o roba del genere qui?" Mi chiede ingenuamente.
"Da qui non passa nulla, solo taxi, posso accompagnarti." Dico calma, ma la sua faccia sbigottita non ha paragoni.
"Come non passano mezzi? E prendo un taxi, tranquilla." Dice addentando il suo toast alla Nutella.
"Non vuoi fare un giro in Lambo? Preferisci la Porsche? O la Ferrari?" Chiedo con un sorriso malizioso sulle labbra.
"Non dirai sul serio."
"Sbrigati a mangiare che ti faccio vedere."

E così, ancora in pigiama, lo porto nell'enorme garage dove mio padre tiene tutte le sue amate auto.
"Sono tutte vostre? Sembra una concessionaria." Luca sbatte più volte le palpebre come ad assicurarsi che tutto questo sia reale, si guarda attorno incredulo e io vorrei solo abbracciarlo e baciargli quel sorrisetto, dirgli che in realtà potremmo rimanere qui per sempre, io e lui, che lo perdono, voglio che tutto torni alla normalità tra me e lui. Ma non lo farò.
"Vado a prepararmi, mezz'ora e ci vediamo qui." Dico fredda mentre imbocco la via di casa e corro in camera a prepararmi.

Luca's Pov.

Guardare Eva mentre guida sfrecciando per le vie di Milano su una Porsche, con il vento gelido che le guasta i capelli, le sue morbide labbra che canticchiano una stupida canzoncina, mi fa eccitare e l'idea che mi farà guidare questo gioiellino al ritorno, ancora di più.

Ancora non ci credo che mi ha permesso di stare a casa sua e che casa, sembrano le classiche ville da ricconi che vedi solo nei film, con le domestiche, camerieri, macchine super costose e arredi sfarzosi, piscina, un giardino immenso, sembra il Buckingham Palace!

Mi dispiace far trascorrere a mia madre il Natale da sola, senza di me, ma non potevo farmi sfuggire un'occasione simile, infatti è stata la prima ad incoraggiarmi e mi ha comprato il biglietto, è unica, mi sostiene qualsiasi cosa faccia, almeno per le cose legali.

"Eccoci qui." Annuncia Eva parcheggiandosi davanti un piccolo villino bianco, scendendo velocemente dalla macchina e intravedo sull'uscio della porta Sfera, con addosso solo i jeans  e una collana che si fa notare anche da lontano.

"Amore!" Urla Eva saltando in braccio a Gionata che l'abbraccia con troppa enfasi.

E' vero, non stiamo insieme, ma non riesco a vederla vicino a nessun altro, hanno un rapporto particolare questi due e sì, sono molto geloso, ma stringerò i denti e farò finta di nulla anche se questa situazione mi mette molto a disagio.

Saluto Gionata con un paio di pacche sulle spalle e una stretta di mano e lui fa lo stesso, poi ci invita ad entrare ed entriamo nello studio di registrazione dove mi si para davanti Jacopo, meglio conosciuto come Lazza.

__________
Scusatemi per l'attesa, ma finalmente ho aggiornato.
Questo è un capitolo di transizione, perdonatemi se non è molto avvincente, mi farò perdonare con il prossimo, promesso.
Bacinii xx
❣️

Dimmi di noi.||CapoplazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora