"Domani è la vigilia, vuoi uscire con noi? Andiamo prima ai Navigli e un po' in giro per locali, offro tutto io, sei mio ospite d'altronde." Propongo a Luca che è ancora a letto col suo cellulare, mentre mi faccio una coda disordinata dopo essermi fatta una doccia veloce.
"Volevo parlarti di questo. Credo mi troverò un monolocale per i giorni restanti o un b&b, andrò via prima di capodanno. Elia viene il 27, registriamo la canzone con Giona e scendiamo." Dice mettendosi seduto e cercando contatto visivo.
"Perché?" Chiedo scocciata.Non voglio che vada via, doveva partire verso il 5/6 di gennaio. Sarebbero stati i nostri ultimi giorni insieme e volevo fargli anche una sorpresa, avevo preparato tutto per il 4, so che non siamo una coppia ma volevo far qualcosa di carino per una volta.
Super colazione in camera, poi spese folli alla Rinascente, ristorante e avevo prenotato una pista di 10km per qualche giro con la Ferrari o quello che preferiva.
Non può andarsene così."Non voglio fraintendimenti tra noi, meglio che torni prima a casa."
"Se è per quello che è successo ieri ti chiedo scusa, ero ubriaca." Dico falsamente sedendomi accanto a lui. Non mi dispiace per niente, anzi, sarei andata fino in fondo, altro che fraintendimenti!
"Non è per quello, tranquilla, oggi faccio la valigia e mi cerco un altro posto, non voglio essere un peso."
"No!" Rispondo fin troppo bruscamente mettendo una mano davanti.
"Non sei un peso, non trascorrerai la vigilia e il Natale da solo, assolutamente no. Rimani qui e basta, anche perché non so cosa troverai a Milano e a che prezzi spropositati." Aggiungo con un tono più calmo questa volta, la mia dignità e il mio orgoglio sono andati a farsi fottere entrambi, ma è per una buona ragione.
"Non insistere." Sbuffa scuotendo la testa.
"Sono stata per anni la figlia di papà, insistere per avere le cose che voglio è la mia specialità. Non accetto 'no', se non l'avessi capito." Dico ammiccando e alzandomi dal letto per poi lasciare la mia camera e andare in sala da pranzo per la colazione."Signorina Del Vecchio mi dispiace interromperla ma c'è Gionata che la cerca all'ingresso." Giorgio annuncia entrando in sala da pranzo.
"Grazie mille Giorgio, ma sai che puoi chiamarmi Eva, te lo ripeterò sempre." Dico strizzandogli l'occhio e raggiungendo l'ingresso di casa."Ehi amo!" Mi lancio tra le sue braccia come faccio di solito, far finta di nulla è la mia specialità, prima o poi dovrò comunque parlargli, non mi piace fingere se si tratta di lui.
"Dobbiamo parlare." Dice serio d'un tratto.
"Che succede? Mi fai preoccupare." Sorrido forzatamente mandando giù il groppo in gola cercando di allontanare dalla mia testa il fatto che lui è innamorato di me, magari dovrà dirmi qualcos'altro, no?"Non mi piace che Luca ti sia tra i piedi, non ha buone influenze su di te, non state insieme, è una relazione tossica. Non vederlo più, caccialo, ti sta solo usando."
"Come scusa? Tu che cazzo ne sai?" Domando innervosita, non ha nessun diritto a giudicare il nostro rapporto e vietarmi di vederlo.
"Sei cecata? Ti ha usato per arrivare a me, per delle fottutissime canzoni!" Sbotta tutt'un tratto, questo suo tono brusco mi fa sussultare e indietreggio di qualche passo guardandolo male.
"Non sai un cazzo. Ammetti che sei stato tu a dirgli di andarsene di casa mia, perché sta mattina ha detto che si troverà un altro posto, solo perché tu non puoi avermi non significa che nessun altro possa!" Urlo tutto d'un fiato accecata dalla rabbia, ma mi pento l'attimo stesso delle parole appena uscite dalla mia bocca e mi porto una mano sul viso, mentre Giona sgrana gli occhi e rimane a bocca spalancata per una manciata di secondi che sembra durare un'eternità."Che significa?" Dice tornando al suo normale tono di voce.
"Vi ho sentiti l'altro giorno, so tutto e sai il bene che ti voglio, ma..." Mi blocco e non so come continuare la frase, non c'è un modo gentile per dire queste cose.
"Lo so, la stessa cosa non vale per te, lo so, ma non importa, facciamo finta di nulla, mi passerà." Dice sorridendo amaramente e facendo spallucce, poi si gira e fa per andarsene, ma lo blocco prendendolo per il polso.
"Giona, per favore, non roviniamo il nostro rapporto, amo quello che c'è tra noi due, siamo sempre stati complici, affiatati e sulla stessa lunghezza d'onda, non roviniamo tutto." Dico con le lacrime agli occhi, il pensiero che la nostra amicizia possa subire cambiamenti per poi finire mi logora dentro.
"Ho bisogno di tempo per me Eva, non ce la faccio." Dice con la voce pesante senza guardarmi, si libera dalla mia presa, torna sui suoi passi e se ne va.A volte è meglio non saperle certe verità, meglio vivere in una bolla di sapone, ma si sa che le bolle prima o poi scoppiano, è solo questione di tempo e a quanto sembra il nostro tempo è scaduto.
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Ragaaaa sono tornataaa!
Lo so, mi odierete, sono mesi che non aggiorno, non avevo idee e voglia e di conseguenza non riuscivo ad andare avanti. 😓
Però ultimamente è tornata la voglia di scrivere, cercherò di aggiornare prima possibile ❤️
Ringrazio di cuore tutti per le tante letture, stelline e commenti❤️
Baciniii xx❤️❤️
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Dimmi di noi.||Capoplaza
FanfictionDue ragazzi provenienti da realtà diverse. Eva, figlia di un ricco imprenditore Milanese è costretta a trasferirsi a Salerno, città natale della madre. Ed è proprio qui che incontrerà un ragazzo, Luca, che è più incasinato di quanto crede.