22.

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"Allora, ti avviso, è un posto molto pericoloso, tu farai la finta fidanzata di Elia, stai sempre incollata a lui. Non ci sono molte ragazze, non deve succederti nulla." Dice serio poggiando una mano sui miei skinny neri.
"Stai tranquillo, me lo so cavare da sola, non c'è bisogno di questa farsa."
"Attenditi a quello che ti ho detto e basta!"
Ribatte frustrato, non credo di averlo mai visto così nervoso, forse è vero che sia un posto poco sicuro, che altro potrei aspettarmi in effetti.

Passiamo a prendere Ava ed Elia, mentre Mario ci raggiunge direttamente lì.

Mi volto verso Luca, stringe con forza il volante fino a far diventare le nocche bianche, ha la mascella serrata, questa cosa lo preoccupa molto e non ha tutti i torti, in fondo combatte e rischia di farsi veramente molto male.

Arriviamo in questo posto che dall'aspetto mi sembra una palestra abbandonata ed è anche un po' fuori Salerno.
Scendiamo dalla macchina e mi raccomanda di fare come mi ha detto, quindi mi avvicino ad Elia che mi prende la mano.
Questa situazione mi mette in grosso disagio e anche un po' di paura.

I tizi che stanno fuori, non sembrano molto raccomandabili, alcuni hanno proprio delle facce losche.
Sembra di essere in un film gangster americano.
Una strana sensazione di preoccupazione si fa strada nel mio stomaco, non promette nulla di buono tutto questo.

Entriamo attraversando la grande porta, dove due bodyguard ci squadrano dalla testa ai piedi ci fanno un cenno con la testa.

Davanti ai nostri occhi c'è una vera e propria palestra, con degli spalti che sono già quasi tutti pieni.
Al centro c'è un ring, vecchio e malmesso, al momento è ancora vuoto.

Luca ci saluta e scompare tra la folla con il suo borsone.

Noto effettivamente che le ragazze si possono contare sulle dita di una mano e perlopiù alcune di loro mi sembrano delle prostitute.

Un tizio un po' grassottello e con dei tatuaggi sul volto si avvicina a noi, d'istinto stringo più forte la mano ad Elia, che mi sorride dolcemente.
"Volete scommettere?" Chiede il tipo.
"100€ su Bullet." Ava porge la banconota al tizio che lo segna su un biglietto, glielo consegna e va via.

"100€? Sei impazzito? E poi chi è Bullet?" Gli chiedo sottovoce facendo attenzione che nessuno ci senta, ho paura anche a parlare qui.
"Luca. Non credo tu voglia sapere le conseguenze se non punti nulla. Sei costretto a scommettere e anche tanto." Dice con un filo di voce, sgrano gli occhi e torno dal ragazzo con i dread.

Prendiamo posto aspettiamo che i combattimenti iniziano.

I primi che a breve saliranno sul ring sono 'Gold' e qualcosa che non ho capito e 'The Killer'.
Che nomi strani, penso, ma appena entrano in scena capisco il motivo del perché non hanno dei nomi reali. Indossano delle maschere.

Iniziano a combattere e a stento riesco a guardare, la violenza non posso tollerarla.
Qui tutti urlano, fanno il tifo, sono così gasati.
Io mi sento le gambe molli e voglio solo tornare a casa. È stato uno sbaglio venire qui, ma sono preoccupata per Luca, questi tizi si massacrano di botte finchè uno dei due non perde i sensi.

L'incontro l'ha vinto 'The Killer', insomma, cosa ti aspetti da uno che si chiama così?
L'altro è steso a terra pieno di sangue, infatti ci sono degli addetti specifici a portare via i perdenti dal ring.

"Signori e poche ma affascinanti signorine, l'incontro più atteso di sempre! 'Lucifer' contro 'Bullet', i migliori combattenti di questo ring! Ma chi avrà la meglio?" Urla l'arbitro o il presentatore al microfono, tutti urlano ed esultano battendo le mani.

Credo di non essere mai stata così agitata in vita mia, ho il cuore in gola e lo stomaco in subbuglio.

Ed ecco che entrano in campo, riconosco subito Luca dal fisico mingherlino nonostante la maschera argento, mentre il cosiddetto 'Lucifer' è più massiccio e con una maschera nera che mette i brividi.

Il gong di inizio suona, tutti sono raccolti in religioso silenzio, stranamente.
Lucifer inizia a sferrare alcuni pugni, ma fortunatamente Luca li schiva tutti.
Adesso è lui ad attaccare con diversi ganci ben assestati nelle costole dell'avversario che si accascia sulle corde del ring, ma non impiega più di 2 secondi a riprendersi.
Ed ecco che si fionda su Luca.

Non riesco a guardare, sono troppo spaventata e preoccupata allo stesso tempo.
"Se la caverà, non ne perde quasi nessuna, poi oggi ha avuto anche l'aiutino." Mi dice Ava notando la mia evidente preoccupazione.
"Che aiutino?" Mi azzardo a chiedere.
"La coca, no?" Mi dice come se fosse la cosa più normale del mondo.

Credo di star per vomitare o svenire, o entrambe le cose.
"Io non ce la faccio, me ne vado." Dico alzandomi ed uscendo fuori per prendere una boccata d'aria.

Butto la sigaretta appena finita a terra e sento una voce ridere alle mie spalle.
"Una bella bambolina come te cosa ci fa in un posto come questo tutta sola?" Rabbrividisco.
Non faccio in tempo a voltarmi che quell'uomo ha già una mano sulla mia bocca e l'altra mi tiene immobilizzata le braccia attorno al mio esile corpo.
Vorrei urlare o provare a divincolarmi, ma sono paralizzata dalla paura.

Rivolgo un'occhiata supplichevole al bodyguard alla porta che è a pochi metri da noi, ma si limita a fare spallucce.

Perché non ho ascoltato Luca?

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Buonasera ragazze! Volevo ringraziarvi per le oltre mille letture, stelline e commenti.
Non me l'aspettavo, siete tutte carinissime!
Perdonatemi se questo capitolo è terminato così, ma un po' di suspence non fa male 🤪😈
Bacini xx❤️

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