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Entro in casa con gli occhi lucidi, non riuscirei ad immaginare la mia vita senza Giona, ci conosciamo da tanto e siamo sempre stati complici, tazza e cucchiaio, preferivo decisamente rimanere ignara di tutto, anche se lui avrebbe sofferto in silenzio.
Ma ho una paura fottuta che il muro che si è innalzato tra noi non si possa più abbattere, ma io cercherò di trovare una soluzione, rivoglio indietro il mio amico, anche se chiamarlo così è riduttivo.

Ho troppi casini per la testa e devo farci chiarezza.

Oggi non voglio pensare a nulla, un po'di shopping terapeutico è quello che ci vuole per tenere la mente impegnata.

Mi preparo in dieci minuti e sfreccio via tra le vie di Milano sulla mia Bugatti.
Giro e rigiro per negozi, entro, provo mille vestiti, scarpe, ma non mi piace niente, non riesco a non pensare a Luca.

Maledetto, esci dalla mia cazzo di testa!

D'un tratto un lampo di genio attraversa la mia mente, ho la voglia matta di comprargli qualcosa per Natale, ma non ho la più pallida idea di cosa regalargli.

Dopo qualche giretto da Gucci, Fendi, Givenchy, mi butto su DIESEL e una giacca di pelle rossa, bianca e nera colpisce subito la mia attenzione, gliela compro d'istinto, ce la vedrei alla perfezione su di lui.
Esco felicissima dal negozio, saltellando come una bambina, non vedo l'ora di tornare a casa e dargli il pacco.

Faccio più in fretta che posso, arrivo davanti al cancello, lascio tutto lì, prendo solo la busta e mi precipito su per le scale.
Arrivo dietro la porta della sua camera con il fiato corto, mi sistemo velocemente i capelli e mi schiarisco la voce, poi busso.

Nessuna risposta.
Non credevo dovesse uscire sta mattina.
Busso per la seconda volta.

Nulla.

"Luca sto entrando!" Urlo per farmi sentire mentre apro la porta.

Entro ed è tutto perfettamente in ordine e non c'è nessuna sua traccia.
Sparita la valigia, i vestiti che lascia sempre in giro, nessun accendino o pacchetto di sigarette sparso, nessun foglio accartocciato sulla scrivania, non c'è nemmeno la sua penna.
Corro in bagno e anche il suo spazzolino è sparito.

Torno in camera e mi siedo sul letto col cuore a pezzi.
Se n'è andato, senza salutare, senza avvisare.
Aveva accennato a trovarsi un altro posto per questi giorni, ma non credevo lo facesse già oggi, ora.
Non credevo se ne andasse così.

Sfilo in fretta il cellulare dalla tasca, credo che almeno un messaggio l'abbia mandato.

Niente.

Bussano alla porta ma non rispondo neanche, ma questa si apre e vedo sbucare una figura familiare.
"Signorina Del Vecchio, il vostro amico Luca le ha lasciato questo, ha detto che ci teneva tanto, aveva gli occhi lucidi quando è andato via." Annuncia Giorgio rammaricato consegnandomi una lettera chiusa e un cofanetto.
"Grazie Giorgio." Dico prendendo la lettera tra le mani tremanti e il fiato bloccato in gola, poi poso il cofanetto accanto a me.
"La lascio sola."

Apro la busta e comincio a leggere il suo interno.

Ciao Eva,

Sai che non sono tipo da fare queste cose, ma sono troppo codardo e non avrei mai avuto il coraggio di parlarti di persona, di dirti queste cose guardandoti negli occhi.

Ci siamo visti per la prima volta sul pianerottolo, mi stavi abbastanza sul cazzo, lo ammetto.
Ho subito pensato "ecco la snob del cazzo della porta accanto" e so che odi essere chiamata così, ma ora stai sorridendo, lo posso percepire.
Ci siamo avvicinati in circostanze particolari e per circostanze particolari intendo mio padre, mi sei stata vicina e mi hai accolto in casa tua quando me lo meritavo meno, hai curato le mie ferite e le botte dei tornei illegali, mi hai motivato e incoraggiato ad andare avanti con la musica.
In quattro mesi sei diventata parte della mia vita e della mia quotidianità, sei riuscita ad entrarmi in testa come uno stupido pezzo in radio, ma soprattutto sei riuscita a toccarmi il cuore.
Sai meglio di me qual era il mio rapporto con le ragazze prima che arrivassi tu, con il tuo essere stronza e sfacciata, era guerra ogni volta che ci stavamo affianco o che aprivamo bocca.
Che poi lo sai che all'inizio era solo per una scommessa per portarti a letto e tenerti vicina solo per Gionata, volevo fartici rimanere sotto, ma sotto ci siamo finiti insieme e se tornassi indietro rifarei tutto, dall'inizio alla fine, tranne per la scommessa, farei meno il coglione e mi godrei il tempo insieme a te, senza scannarci come cane e gatto ogni volta, ma ammetto che è anche questo che mi piace del nostro rapporto. 

Io però so che devo farmi da parte, devi tornare alla tua vecchia vita e io alla mia, anche se senza di te non sarà più la stessa cosa.
Ho deciso di trovarmi un'altra sistemazione, Elia è riuscito a venire su questa mattina, registriamo e domani torniamo a Salerno.
Ti prego di accettare il pensierino che ti ho preso, spero ti piaccia e che ti faccia pensare a me qualche volta.

Prometto che un giorno tornerò e ti verrò a prendere, scapperemo via insieme.
Ti amo snob del cazzo.

-Sempre tuo, Luca.

Ripiego il foglio ormai impregnato di lacrime e singhiozzando apro il cofanetto di Chopard Boutique e una collanina d'oro bianco con una mezzaluna mi fa brillare gli occhi.

Non ce la faccio più e scoppio in un pianto rumoroso e continuo così per un bel po' finchè, stanca, non cado in un sonno profondo.

Fine prima parte.

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Lo so, sono una pessima persona, è passato tantissimo dopo l'ultimo aggiornamento, ma ora le cose stanno per cambiare, ho pensato di terminare la prima parte della storia, ma ci sarà il continuo, tranquille! Aggiornerò sempre qui, infatti i prossimi capitoli non saranno numerati come 45., 46., ecc.. ma come 1.2, poi 2.2, 3.2 e così via.
Ho tantissime idee in mente e spero di riuscire a svilupparle.
❤️

Ma in tutto ciò che ne pensate di questo Luca che è sparito?
Cosa pensate succeda poi? 
Sono curiosissima di sentire i vostri pareri.
Scusate ancora per l'attesa, vi amo!
❤️
Bacinii xx
❤️

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