È l'alba. Una luce tenue penetra nella mia stanza accompagnando questo dolce risveglio. Non avrò dormito tante ore ma finalmente mi sento davvero bene.
Faccio colazione e decido di dedicare la giornata solo a me stessa.
Scelgo una delle tante playlist che ho aggiornato nel corso del tempo.
Oggi mi sento carica: ROCK.Mentre faccio la doccia nella riproduzione casuale si susseguono Pink Floyd, Dire Straits, Pearl Jam, Led Zeppelin. Sono piena di adrenalina e comincio a cantare a squarciagola. Anche se dovessi stonare, i miei vicini ascolterebbero senz'altro un'ottima musica.
Mi piace selezionarle e analizzare le canzoni in ogni loro parola, mi piacciono le melodie che ti fanno vivere trip infiniti, portandomi per un istante su un altro pianeta chiudendo semplicemente gli occhi. Mi piacciono anche le belle voci ipnotiche che mi rapiscono. Non ho un genere musicale preferito, più che altro cambia in base ai miei umori. Che mutano ogni due per tre.
Sul mio PC controllo la prenotazione del viaggio verso Terni. Dopodomani tornerò a casa per passare le festività con la mia famiglia e rimarrò fino ai primi giorni del nuovo anno.
Poi riprenderanno le lezioni e dovrò tornare qui.Scorrendo la casella delle email ritrovo quelle scambiate con il Professore. Non so se dovrei contattarlo, anche perché non saprei che dirgli. Arrossisco solo pensando a quello che era successo ieri.
È anche vero che la serata non è terminata nel migliore dei modi.Ecco, potrei ringraziarlo per avermi salvata ieri sera. Almeno quello glielo devo.
Prima di digitare sulla tastiera penso a come relazionarmi con lui. Come devo considerarlo ora? Un mio Professore? Come colui che mi ha scopato brutalmente?"Buongiorno Professore,
Le scrivo per ringraziarla. Probabilmente se ieri sera non ci fosse stato, sarei ancora lì a terra priva di sensi."La sua risposta non tarda ad arrivare:
"Ciao, Veronica. Mi è sembrato il minimo che potessi fare. Tu stai bene?"
"Si, grazie"
SI, sto decisamente meglio dopo che mi hai fatto provare sensazioni a me sconosciute fino a ieri sera.
Avvampo pensando di scrivergli quella possibile risposta."Ma non si era detto di eliminare la parola Professore? Non eri passata a darmi del tu?"
Ogni volta che provo a mettere distanza o neutralità tra noi, lui ristabilisce quella vicinanza intima e confidenziale.
"Si, ma questa è la posta eletrronica universitaria. Sono nel rapporto cordiale ora."
Per diversi minuti non risponde più. Rimango fissa a guardare il monitor e anche provando ad aggiornare la pagina del browser non si smuove nulla. Nel frattempo la musica sta ancora pompando nelle casse del mio stereo facendomi compagnia.
Passano le ore. Ancora niente.
Ah Professore, non posso perdere la giornata davanti ad un computer senza fare niente! Decido di dedicarmi ad altro.Preparo la valigia, devo aggiungere solo le ultime cose. Poi mi accorgo di avere il frigo vuoto, non ho neanche il latte per la colazione dell'indomani.
Devo necessariamente fare la spesa, le mail potrei controllarle dallo Smartphone.Sono in coda al supermercato. Una fila interminabile. Provo a vedere se c'è qualche novità ma non mi ha più risposto.
Avrò sbagliato qualcosa? Rileggo le mail di questa mattina. Non credo. Anzi, é lui che sembra essere sempre confidenziale con me.Lo penso costantemente. È un chiodo fisso. Il suo sorriso e le fossette che fanno capolino sul suo viso, il suo sguardo magnetico, la sua bocca, il suo corpo, la sua voce che sussurra al mio orecchio....
"Signorina???"
Vengo distratta dalla signora che è dietro a me dicendo di avanzare per guadagnare spazio. Il tizio che mi precede nella fila é quasi vicino alla cassa con la sua enorme spesa.Decido di provare il tutto per tutto. Prendo in mio smartphone e senza pensarci troppo scrivo:
"Ti va se ci vediamo un po' domani?" INVIO.
Oddio. Non l'avevo fatto davvero, spero.
MA SEI CRETINA? MA GLI CHIEDI UN APPUNTAMENTO? AL TUO PROFESSORE? SEI FUORI!!!!
La mia voce interiore torna di prepotenza nella mia testa.È il mio turno alla cassa. Per ora non ci penso.
Tornando a casa, nelle cuffiette continuo ad ascoltare la playlist avviata stamattina. Nel frattempo l'app delle mail è sempre aperta e costantemente aggiornata.
Mi blocco sulle scale di casa. C'è una nuova notifica: finalmente è lui.
"Domani sono impegnato tutta la mattina, il pomeriggio ho del lavoro arretrato in ufficio e in serata sarò ad una festa. Mi dispiace."
Ho riletto quella mail un milione di volte. E ogni volta è un pugno allo stomaco e un senso di colpa in più.
Ma che diavolo mi era saltato in mente quando ho chiesto di vederlo?
Quelle mi sembravano scuse di chi ti sta rifiutando. Possibile che dopo quello che è successo ieri lui non trovi 5 minuti per vedermi? Poteva chiedermi di passare dal suo studio, poteva passare da casa mia tanto ormai sa dove abito. Se vuoi l'occasione, la crei.Sono fuori di me. STRONZO, ha raggiunto il suo obiettivo e ora se ne fotte.
Non ci posso credere. Strappo via dalle mie orecchie gli auricolari, voglio sentire il silenzio. Non voglio ascoltare più niente. Ci sono già i miei pensieri che fanno abbastanza rumore.
STAI LEGGENDO
CONTE. LOSE CONTROL.
FanfictionVeronica sta frequentando il primo anno di specialistica all'università di Firenze dove insegna il Prof. Conte ormai da qualche tempo. Pur essendo una ragazza molto razionale, perderà il controllo dei suoi gesti e dei suoi pensieri quando comincerà...