54 - Perché no?

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Sensazioni strane. Sensazioni confuse. Mi sento euforica e allo stesso tempo a pezzi.
Forse è la contrapposizione tra la mente e il cuore.
Forse ho paura che qualcosa si sia rotto e che non possa tornare più come prima.
E la colpa è solo mia.
Forse.

O forse la colpa non è di nessuno.
Magari doveva andare così: prima o poi avremmo trovato un ostacolo, qualcosa più grande di noi.

Stamattina mi ero svegliata all'alba e avevo dormito pochissimo. Avevo un gran mal di testa e non sono più riuscita ad addormentarmi. Tutto il giorno ho provato a non pensarlo, a non pensarci. A non pensare a ieri, alla sua camicia bianca sbottonata, alla sua voce durante l'esame, al modo in cui mi guardava e il modo in cui non mi guardava.
Alla freddezza delle sue ultime parole.

Provo a scacciarlo via dalla mia mente. Sono andata anche a correre pur di distrarmi un po'. Non era qualcosa che facevo spesso ma in realtà volevo solo dedicare un po' di tempo a me stessa. Era un modo per scaricare la tensione, per rilassarmi un po'.

Domani lo rivedrò. Non riesco a immaginare nulla. A cosa potrebbe essere, cosa potrebbe accadere domani nel suo studio.
Una pratica. È solo una pratica. Poi forse potremo tornare alle nostre vite. Quello che eravamo prima. Due sconosciuti. Con le stesse passioni, senza saperlo. Due estranei.

Ora non voglio più pensarci, non voglio farmi distrare inconsciamente da lui. Accantono tutti questi pensieri mentre mi preparo per uscire. Voglio liberare la mente, almeno per stasera.
Ieri incontrai Giulia in facoltà appena finii l'esame.

"Domani sera ci vediamo e andiamo a festeggiare il tuo 30." mi aveva detto. Aveva insistito affinché ci fosse anche Ivan. Credo che lei abbia una cotta per lui e forse la ha da sempre.

Doccia, vestiti casual e un filo di trucco. Mi preparo mentre ascolto la musica a tutto volume nelle cuffiette. Oggi chill house music.
Oggi va così.

"Ecco Miss Perfezionista." mi dice Ivan entrando nella sua auto.

"Ciao belli!"

"Allora dove vuoi festeggiare?"

"Ragazzi è solo una birra! Non vi aspettate i fuochi d'artificio."

Alla fine andiamo al solito pub che frequentavamo anche durante la triennale, sempre pieno di gente e con musica decente.

Inaspettatamente è stata una bella serata, tra cocktail e risate. Come non ne vivevo da tempo tra amici. Come semplici amici... anche se Giulia ogni tanto la beccavo a fissare Ivan quando era distratto.

"Ti accompagno?"mi dice dopo aver lasciato Giulia a casa sua.

"Perché dove vorresti andare?"

"Non so... potevamo fare una passeggiata, ad esempio."

"No, Ivan. Onestamente sono un po' stonata. Ho dormito poco stanotte. Credo di dover recuperare un po' di sonno."

"Va bene, ti accompagno."

Parcheggia giù a casa mia ancora con l'euforia per le canzoni cantate a squarciagola, una cosa che abbiamo sempre fatto e che ogni volta ci fa sentire stupidi e spensierati.

"Shhh. Ora basta." dico ridendo. "Sono le due di notte, stiamo facendo troppo casino."

"Hai ragione. Come stai? Sei stata bene?"

"Assolutamente. Hai presente la sensazione che hai dopo aver fatto un esame e ti è andato alla grande? Quando hai la testa vuota, il cuore leggero e non vuoi fare un cazzo di niente? Così mi sento."

"Oh si, meraviglioso! E non vuoi pensare a niente, solo cazzeggiare."

"Esatto. Poi il cazzeggio con gli amici é perfetto. Non so quanto mi avete fatto bere alla fine. Però devo dire che l'alcool lo reggo bene.

"Io e Marco ti abbiano addestrata bene allora!"

"Maledetti! Ero quasi astemia prima."

"Quindi ora sei una persona normale."

"Può essere." dico ridendo "Beh, allora io vado."

"Ok. Buonanotte Veronica."

Mi saluta dandomi due baci sulla guancia ma il terzo è sulla mia bocca. È un bacio a stampo.
Io resto interdetta, quasi pietrificata forse con gli occhi sbarrati e incuriositi dalla situazione.

Lui mi prende il volto per avvicinarmi alla sua bocca e mi bacia ancora, stavolta cercando un bacio più intenso.

"Ivan?" dico staccandomi da lui sorridendo o più che altro con un'espressione stupita. "Cosa stai facendo?"

Non aveva mai tolto lo sguardo dalla mia bocca e mi ribacia con più dolcezza. Provo a staccarmi ancora ma in realtà le nostre labbra si stanno ancora cercando.

"Ivan...no."

"Perché no?"

Già, perché no?
É un bellissimo ragazzo, intelligente. E forse gli piaccio.
Perché no?
Abbiamo la stessa età e interessi piuttosto comuni.
Perché no?

Mi perdo in questo bacio. Chiudo gli occhi per sentirne il sapore. Il suo sapore, quello di questo bacio. Chiudo gli occhi per assaporare queste labbra morbide. Chiudo gli occhi e le sue mani mi accarezzano delicatamente il volto e poi i capelli.
Chiudo gli occhi e immagino lui, quello che voglio dimenticare. Quello che voglio provare a dimenticare. Le sue labbra. Le sue mani sul mio volto. Immagino lui davanti a me, vorrei che fosse lui a baciarmi in questo momento.
Lui che ora non c'è.
Lui, il mio punto interrogativo.

Perché no?
Perché non è LUI.

"Ivan. No... scusami." dico staccandomi cercando di non risultare brusca.
Siamo entrambi imbarazzati per quello che è successo ma forse lo sono più Io dato che devo dargli una spiegazione.

"Mi dispiace ma... non ci riesco."

"Come? In che senso?"

"È che...sto cercando di uscire da una storia o non so neanche se definirla così. Però in questo momento... non lo so, è tutto così strano."

"Pensi ancora a... questa persona?"

Sento bruciarmi dentro. Sento bruciarmi viva. Una verità che incenerisce ogni possibile volontà di non volerlo vedere più. La verità che faccio fatica ad ammettere ma è così.
Lo voglio.
Per quanto così diversi e simili, lo voglio ancora con me.

"Si. Ci penso ancora. Mi dispiace Ivan, davvero."

"Non scusarti ancora. Ho capito." dice sorrdendomi.

"Allora amici?"

"Ma certo. Nessuna implicazione, tranquilla. Io ci ho provato... pensavo non vedessi nessuno in questo periodo."

"Beh... in realtà da qualche settimana è così... ma non so neanche io cosa voglio. Per quello ti dico che mi fa strano... poi non so, ti ho sempre visto come un..."

"Come un amico. Ecco lo sapevo che saremmo arrivati a queste parole." dice scherzando. Ridiamo insieme e questa complicità sembra cancellare ogni imbarazzo provato fino a qualche istante fa.

"Allora vado. Buonanotte."

"Ciao Veronica."

Preferisco stare qui da solo
Che con una finta compagnia
E se davvero prenderò il volo
Aspetterò l'amore e amore sia
E non so se sarai tu davvero
O forse sei solo un'illusione
Pero stasera mi rilasso
Penso a te.

[Alex Britti - Oggi sono io]






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