"E così sarai anche il mio Avvocato."
"Sono il tuo angelo custode!" dice sghignazzando mentre mi accompagna a casa in macchina.
Ho fatto il più veloce possibile prima, per vestirmi e soprattutto per riprendermi da quello che era appena successo. Mi piace la sua dolcezza ma anche quando mi prende all'improvviso, con la sua voglia, la sua possessività e bramosia. L'ardente desiderio che ci travolge ogni volta che i nostri corpi si sfiorano.
Nei giorni scorsi mi aveva aiutato con l'avvio delle pratiche di risarcimento del danno dell'incidente che avevo subito quella sera.
Una sera di pazzia, di impulsi, di rabbia e di porte sfondate.
Non ho mai recuperato del tutto la memoria su quella dinamica ma a quanto pare le telecamere hanno incastrato il bastardo che non si è fermato per darmi soccorso. Ora bisognerà aspettare che la sua compagnia avanzi l'offerta risarcitoria."Tu sei il mio tutto." gli dico guardandolo con occhi pieni di ammirazione. Lui mi prende la mano e la bacia mentre tiene gli occhi davanti a sé sulla strada.
"Se sei il mio angelo custode vuol dire che sei invisibile. Quindi accanto a me ho una persona invisibile." dico ridendo. Lui lascia poggiare la mia mano sulla coscia muscolosa.
"Invisibile? Più carne di così!"
"Sei invisibile per gli altri. O meglio siamo invisibili per gli altri."
Il mio tono diventa più sommesso. Non so neanche io perché stia facendo questo ragionamento. Avrei voluto vivermelo alla luce del sole, davanti a tutti, fiera dell'uomo che avevo accanto.
Invece, forse, non sarebbe mai stato possibile.
Mi incupisco e lui se ne accorge. La sua mano prende la mia e la stringe. Non dice più niente. Abbiamo già affrontato questo discorso convenendo che non è possibile.
Almeno per ora. Ed é giusto così.Quante cose che sembrano più grandi,
sembrano pesanti.Guarda quante verità. Quante! Tutte qua.
Quante, quanti che corrono felici:
guarda nei prati.In tarda mattinata aspettavo Giulia per studiare per quell'esame che stavamo preparando insieme. Abbiamo cucinato qualcosa e siamo andate poi all'università.
La settimana è trascorsa abbastanza velocemente. Non ci siamo visti molto se non di sfuggita in facoltà.
In una di queste mattine era nel corridoio affollato di studenti insieme ad un suo collega. Gli passo davanti ignorandolo ma accentuando di poco la mia camminata ancheggiando leggermente.
Quando mi volto, i suoi occhi sono ancora su di me e lo osservo divertita mentre si porta una mano al volto e sorride. Fa finta di disperarsi per poi mordersi quelle dita strette in un pugno mentre il suo sguardo diventa di fuoco.
Adoro flirtare così con lui, ogni volta ho le palpitazioni a mille.Finalmente è sabato sera e mi sto preparando per andare fuori con le mie amiche. Abbiamo prenotato in un posto carino in città sempre pieno di gente.
Quando ci sediamo al tavolo, Erika fa girare sia me che Giada.
"Ragazze occhio. Gnocco al banco, dietro di voi."
Mi si blocca il respiro. Quando mi giro lo vedo splendido in abito e camicia scuri che sorride mentre parla ad un collega ed entrambi stanno bevendo una birra media. Il tessuto dei pantaloni stringe sulle sue gambe e sulle sue cosce in particolare, complice anche il fatto che sia seduto sullo sgabello. In quel momento il suo sguardo si posa su noi tre. E forse su di me in particolare. Accenna un piccolo sorriso. Anche i suoi occhi sorridono. Avvampo. È bellissimo.
Provo a ricompormi.
"Buongustaia Erika! Meglio di tanti trentenni." esordisce Giada dopo averla sentita sospirare più volte.
"Eh sì."
"Insegna all'università."
"Quale? Come lo sai? È quella che frequenti tu? Oddio."
"Che fortuna sfacciata, Vero."
"È anche Professore del mio corso."
"COSA??? E riuscite a seguire le lezioni? Io sarei incantata e completamente rimbecillita."
"Solo quello? Io mi farei bocciare per ripetere il corso."
"E che altro sai di lui? Età? Sposato? Figli?"
"Avrà sulla cinquantina. Si, ha un figlio adolescente. Ma è una persona molto riservata a quanto pare. Non si sa di più."
"Cinquant'anni? Quello? No, non ci credo."
"Notizia più importante. È sposato??"
"No. É divorziato. Fidanzato, non so. Ragazze, ve l'ho detto. È riservato." dico cercando di mantenere un tono che non faccia trasparire niente.
"Io cambio facoltà." ridacchia Erika "Almeno andrei più volentieri a lezione. E sopratutto se non é fidanzato..."
Siamo al secondo giro di drink.
"Ordiniamo il terzo?"
"Faccio io ragazze" dico alzandomi "Non riesco più a trattenerla e se beviamo ancora devo andarci ora."
Non sono ubriaca ma mi sento brilla. I tacchi che indosso non sono alti ma devo mantenere comunque un certo equilibrio per arrivare dall'altra parte del locale.
Provo a farmi spazio tra la folla per raggiungere il bancone e ordinare altri 3 drink. Pensavo di trovarlo ancora lì con il suo collega ma non riesco a vederlo. Forse c'è troppa gente e non sto guardando dalla parte giusta.
Comincia a far caldo data la calca di persone ferma in attesa di essere servita lungo il corridoio.
Mi allontano da lì e apro la porta che conduce all'anticamera del bagno."È occupato." La voce di una ragazza riecheggia nella desolazione di questa stanza dopo aver bussato alla sua porta.
Subito dopo da quella degli uomini esce lui. Ho un tuffo al cuore. Lui si blocca per un istante, rimaniamo pietrificati. Il suo bellissimo sorriso si apre sulla sua bocca. Poi prende il mio volto e mi bacia con possessione, affondandomi la lingua in bocca.L'eccitazione mista alla paura che qualcuno possa vederci, mi pervade.
Euforia, estasi, brivido caldo.Gli prendo le mani per sentirne tutto il calore ma ci stacchiamo quasi subito perché potrebbe entrare qualcuno.
"Sei bellissima." Mi sussurra quasi solo mimando con la bocca.
"Tu lo sei. Esci a fare conquiste conciato così?"
"Oh si. Stasera tu sei l'unica conquista che ho desiderato." Mi da un rapido bacio.
"Vieni con me dopo?"
"E dove andiamo?"
"A vivere una favola."
Cosa non darei per vivere su un'isola.
Cosa non farei!
Io non voglio correre e tu non riderai.
Cosa non darei per vivere una favola.[Vivere una favola - Vasco Rossi]
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CONTE. LOSE CONTROL.
FanfictionVeronica sta frequentando il primo anno di specialistica all'università di Firenze dove insegna il Prof. Conte ormai da qualche tempo. Pur essendo una ragazza molto razionale, perderà il controllo dei suoi gesti e dei suoi pensieri quando comincerà...