Resto inerme con il mondo che mi crolla addosso. Vedo il suo volto rosso per la rabbia, la sua mano violacea stretta in quel pugno che così violentemente è riuscito ad aprire quella porta. Forse l'ha sfondata, sicuramente l'ha almeno ammaccata.
La vedo allontanarsi, ogni passo che compie sempre più lontano da me è un colpo allo stomaco. Perché era qui? Dannazione.
Io sono incapace di muovermi."Giuseppe? Giuseppe?"
Guardo stralunato Cinzia, la mia collega, che mi scuote costringendola a guardarla.
"Che ci fai ancora qui? Vai a fermare quella ragazzina!!! E se ci avesse visto? Non vorrei succedesse uno scandalo. Il mio matrimonio andrebbe in fumo."
Ma cosa cazzo me ne frega del tuo matrimonio! Io ho perso la cosa più preziosa che avevo in questo momento della mia vita.
Vorrei urlarglielo così a questa vipera. Non era la prima volta che aveva questi atteggiamenti con me. C'erano sempre ammiccamenti da parte sua, ogni scusa era buona per potermi sfiorare il braccio o la spalla, ogni volta che la incrociavo nel corridoio mi salutava sempre calorosamente. Più volte aveva provato un approccio così. E oggi l'ha fatto in modo così spudorato, prendendomi il volto tra le mani e costringendomi a guardarla a due centimetri dal suo viso.
Non era una brutta donna. Semplicemente non mi interessava. Semplicemente il mio cuore batteva solo per quella che lei stava considerando una ragazzina.
Oh Veronica. Questa volta ti ho davvero distrutto l'anima. Potrai mai perdonarmi stavolta???
"Giuseppe!!! Vai Cazzo!! Valla a recuperare e spiegale la situazione, dille che è stato un equivoco. Non vorrei trovarmi nella merda."
Sta' zitta stronza. Per colpa tua forse ho mandato in frantumi una delle più belle meraviglie capitata tra le mie braccia.
'Fanculo.
Devo raggiungerla. Adesso.Se qualcosa non funziona, può essere riparata.
Ciò che si fonde, può essere diviso.È tutto sotto controllo.
Prendo velocemente la giacca, l'iPhone e le chiavi della macchina. Sono sconvolto.
Un equivoco.
Riuscirai mai a esserne consapevole, Veronica?
Riuscirai ad ascoltarmi in silenzio? Non credo. Sarà una furia. È bastato vedere quel suo pugno alla porta.Percorro il corridoio correndo. Per le scale vengo fermato da un mio collega.
"Ohi Giusè, cercavo proprio te."
Non ora cazzo. NON ORA. Vorrei urlare, scappare, raggiungerla. Invece sono di nuovo bloccato, stavolta perché impedito da qualcun altro.
"Potresti scambiare la lezione di Venerdì delle 12 con la mia del pomeriggio? Si tratta di una cosa eccezionale, nel pomeriggio si laurea mia figlia e volevo esserci alla discussione della tesi e alla cerimonia. Mi faresti questo favore?"
Ho lezione Venerdì alle 12? Non ricordo più un cazzo della mia vita, Veronica me l'ha stravolta.
I giorni ormai si distinguevano perché un giorno la vedevo e l'altro no.
Un giorno sentivo il suo profumo e l'altro no.
Un giorno facevo l'amore con lei e l'altro no.Non so neanche se potrei farlo quello scambio di orario ma non mi importa.
"Si si, figurati! Però devi avvisare tu la segreteria così i ragazzi possono essere informati"
"Certo! Ma... hai una faccia! Tutto bene?"
"No, per niente. Scusa devo scappare, ho avuto un problema."
"Spero possa risolversi. Grazie Giusè, ti aggiorno appena so qualcosa."
Mi precipito giù percorrendo le ultime scale e sono fuori dalla facoltà.
Dove può essere andata? Come faccio a cercarla? Potrebbe essere ovunque.Per prima cosa vado alla fermata dell'autobus. Sto correndo per strada, urlerei anche davanti a tutti pur di fermarla. Già da lontano vedo che non c'è nessuno, la panchina per l'attesa dei mezzi è deserta.
Forse ha deciso di andare a piedi verso casa. Mi precipito alla mia auto e nel frattempo compongo il suo numero di telefono.
Squilla. A vuoto.
Cazzo Veronica, rispondi.Riprovo all'infinito fino a quando non arrivo alla mia macchina. Continua a squillare ma non c'è mai una risposta.
Sono nervoso, stringo il volante maledicendomi.Avevo lasciato fare quella vipera, le avevo permesso di giocare con me ma speravo che con l'indifferenza le sue provocazioni cadessero nel vuoto. Invece no.
Proprio mentre stavo per togliere quelle zampe dal mio volto, mi sono girato di scatto sentendo il tonfo della porta che si sbatteva. Lei aveva visto tutta la scena. Sono nella merda.
Non voglio perderla.Sono giù a casa sua. L'androne non ha il portone e quindi arrivo fino su senza intoppi.
Comincio a suonare come un pazzo, a bussare e ad urlare.
Butterei giù la porta in questo momento."Veronica apri!!"
Provo ad origliare e dall'altra parte c'è silenzio. Ho il cuore che batte all'impazzata.
Un po' come qualche sera fa quando le feci quello scherzo stupido per farla spaventare.
Già prima che aprisse la porta, l'eccitazione pervadeva il mio corpo.
Il mio cuore esplodeva. Ora sta implodendo.
E Lei non mi apre.Riprovo a chiamarla. Stavolta non squilla nemmeno.
Il telefono può essere spento o non raggiungibile.Cazzo, non ci voleva. L'avrà spento perché aveva visto le mie chiamate e non vuole parlarmi.
Oh Veronica non può finire così.
Devi almeno lasciarmi spiegare.
Mi abbandono sul pianerottolo di casa sua, ho il volto tra le mani e la testa che scoppia.Sarei disposto ad aspettarla qui tutta la notte ma sento i ripetuti fischi di un vigile.
Merda! La macchina è in doppia fila. Non c'era un parcheggio libero quando sono arrivato.
Ho il fiatone ma velocizzo quanto più posso i miei passi. Dopo aver chiarito la situazione decido di darmi una calmata, per quanto possibile.
Tutto ciò che hai perso, puoi riconquistarlo.
Se qualcosa puoi toccarla,
puoi anche trasformarla.Tutto ciò di cui hai bisogno è TEMPO.
Cos'altro potevo fare? Era lei ad aver troncato ogni ponte con me, ogni forma di contatto. Ma devo beccarla, dovrà tornare qui prima o poi.Decido di tornare a casa mia per farmi una doccia e mangiare qualcosa. Sarei ritornato alla sua abitazione più tardi, doveva pur tornare a dormire, no?
Sono ancora tra le strade della città e non posso sfrecciare spingendo sull'acceleratore. Ad un tratto vedo un incrocio bloccato con centinaia di persone adunate.
Accosto e decido di avvicinarmi per capire cosa stia succedendo. Le persone intorno a me vociferano e provo a chiedere informazioni.
"Ah non si sa nulla. Non so dirle, qui non vediamo niente."
Mi faccio spazio tra la folla chiedendo a qualcuno informazioni sperando in una risposta più esaustiva.
"Pare sia una donna."
Mi faccio largo tra la folla quando sento:
"È una ragazza."
Comincio ad avere paura.
Non voglio neanche pensarci.Arrivo quasi vicino all'incrocio e qualcuno dice: "Eh, brutto incidente credo."
Vedo le luci delle sirene dell'ambulanza e la barella che sta per essere caricata.
Mi si stringe il cuore, ogni forza svanisce, fisica e mentale.
Mi fermo, tutto il mondo intorno a me si ferma.Su quella barella, dormiente, con il viso tumefatto e sanguinante c'è lei.
Inspira. Espira.
[Bloc Party - The Pioneers]
STAI LEGGENDO
CONTE. LOSE CONTROL.
FanfictionVeronica sta frequentando il primo anno di specialistica all'università di Firenze dove insegna il Prof. Conte ormai da qualche tempo. Pur essendo una ragazza molto razionale, perderà il controllo dei suoi gesti e dei suoi pensieri quando comincerà...