Perchè sento come se stessi annegando?
Come se mi mancasse l'aria?
Perchè sento come se stessi precipitando
quando non sono ancora vicino alla cima?Dimmelo,
puoi essere quello che mi stringe
e non mi lascia andare?Ho bisogno di sapere,
potresti essere tu quello che posso chiamare
quando perdo il controllo?Ho bisogno del tuo amore.
[Lose Control - Meduza]
Mi volto e smetto di ballare. Sta salutando Marco e Andrea di cui è stato il relatore durante la triennale. Poi è la volta Giulia e la bacia sulle guance, era stato suo Professore, come anche di Ivan.Si sta avvicinando sempre di più a me. Vedo il suo profilo serrarsi in una linea dura mentre stringe la mano forse con troppo vigore a Ivan che al contrario é molto sorridente.
Non può avercela con lui ancora per quella storia del bar. No eh.Poi si volta verso di me. Ha un abito nero, la camicia bianca e la cravatta un po' allentata, i capelli perfettamente al loro posto forse un po' sudati dato il caldo che c'è qui dentro.
Non è legale conciato così.Mi guarda negli occhi con uno sguardo indecifrabile. È come se volesse dirmi tante cose. Non mi sfiora minimamente con le mani che, invece, stringono un calice di vino.
Mi da due baci sulle guance ma sono più che altro ai lati della bocca. Reclina anche un po' la testa e mi sfiora volutamente il naso in modo da sentire il suo respiro. Sto per avere un mancamento.
Non riesco a dirgli niente. Lui si allontana e continua a fissarmi con i suoi occhi enigmatici.
"Professore ora è tra i giovani! Via quella cravatta!" dice Marco.
"Hai proprio ragione." Dice lasciando il bicchiere a qualcuno e sorridendo.
Comincia a sfilarsi la cravatta e smetto di guardarlo. Non posso, è troppo. Cerco di mantenere la calma guardando Giulia ma l'effetto è lo stesso: ha la bocca aperta ed è incantata.
Sorrido per quella visione della mia amica e mi nascondo dietro un sorso al mio drink. Quando lo riguardo ha i primi due bottoni della camicia aperti e si sta sistemando la giacca mettendo la cravatta in tasca.
Mi sta ignorando, non so se lo sta facendo volutamente ma forse è meglio così. Non vorrei cominciasse a provocarmi come fa solitamente.
Mentre lui parla con i ragazzi, io resto immobile, non riesco più a ballare. Lo fisso per qualche secondo e poi distolgo lo sguardo. Così, all'infinito. Ivan si avvicina al mio orecchio per farsi sentire e mi cinge il fianco:
"Tutto bene?"
Faccio un cenno di assenso con la testa e gli sorrido. Nel frattempo lui ci stava guardando, ancora con quello sguardo criptico.
Poi si mette al mio fianco e mi sussurra all'orecchio: "Tutto bene?"Ma che hanno oggi questi? Mah.
Rispondo anche a lui nello stesso modo. Io gli sorrido ma lui resta serio.Averlo così vicino mi immobilizza sempre di più. Tutti intorno si stanno scatenando e muovendo, tranne io e lui. Mi imbarazza ballare mentre mi è di fronte. Tengo fissa la canuccia vicina alla mia bocca e bevo pochi sorsi alla volta. Vorrei non finisse mai questo cocktail, almeno mi tiene impegnata nel fare qualcosa e mi toglie da questo enorme imbarazzo.
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CONTE. LOSE CONTROL.
FanfictionVeronica sta frequentando il primo anno di specialistica all'università di Firenze dove insegna il Prof. Conte ormai da qualche tempo. Pur essendo una ragazza molto razionale, perderà il controllo dei suoi gesti e dei suoi pensieri quando comincerà...