White Wine. Red Passion.

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Parte 3.

 Il mio sguardo passa velocemente dai suoi occhi dolci ma taglienti, alla sua bocca schiusa, fino alle sue dita che sapientemente sta destreggiando tra cravatta e camicia bianca.

"È tutto il giorno che la porto..." si giustifica.

Credo di essere incapace di ribattere e per questo bevo ancora un sorso di vino. Quando poggio il bicchiere noto che continua a fissarmi.

"Hai il rossetto sbavato. Un po'... qui." dice indicando sulle sue labbra il punto in cui dovrei toglierlo.

Cavolo. È tra le cose che odio di più, credo sia successo quando ho mangiato le ostriche. Recupero velocemente il mio cellulare dato che non trovo lo specchietto e provo a guardare il mio riflesso, toccando le labbra nel punto indicato da lui.

"Non vedo granché." rido. "Sono riuscita a togliere le parte sbavata?"
 
"Hai peggiorato la situazione." dice guardandomi divertito.

"È difficile toglierlo."

"Secondo me basta fare un po' di forza, insistere di più."

"Non sapevo fossi diventato un esperto." ribatto con sarcasmo mentre continuo senza successo a toccarmi le labbra e a non togliere la parte sbavata.

"Penso che io ci riuscirei. Se provassi, secondo me si toglierebbe."

"Non credo." dico cercando di far cadere la provocazione.

"Non credi che andrebbe via o non credi che proverei a toglierlo?"

Socchiude gli occhi a mo' di sfida.

"Non credo che andrebbe via." Lo guardo negli occhi e sorrido in modo beffardo per provocarlo. Mi guarda con un sorriso compiaciuto: di fatto, con quella risposta, gli avevo dato il permesso di toccarmi le labbra.

Stiamo filtrando e questo gioco sta diventando sempre più pericoloso. Una gara a chi si scotta di più. Si sposta lentamente sul divano avvicinandosi di molto, senza staccare gli occhi dai miei. Poggia una mano sotto il mio mento e con il pollice comincia a toccare la zona in cui c'era ancora il rossetto sbavato. Comincia a premere con più forza per poi cambiare il movimento del suo pollice e farlo oscillare avanti e dietro sul mio labbro.

I miei occhi sono bassi sulle sue dita ma poi si spostano sulla sua bocca: è leggermente aperta e percepisco il suo respiro. Il suo labbro inferiore mi fa impazzire: in questo momento vorrei baciarlo lentamente per poi morderlo e stringerlo tra le mie labbra.
Schiudo leggermente la bocca e comincia a torturare anche il labbro superiore per qualche secondo. Poi stacca da me e guarda le sue dita.

"Allora è vero che non va via."

Torno a respirare dopo non so quanto tempo. Sa flirtrare, è un gran seduttore e io mi sto lasciando fregare. Gli salterei addosso in questo momento, su questo divano. Scaccio via questo pensiero prendendo la bottiglia di vino e  versandone ancora nel calice.

"Ne vuoi ancora?"

"Certo."

Il suo sguardo tagliente e la sua voce roca mi fa capire che ha colto un doppio senso che non avevo intenzione di fare. 
Sorrido sarcastica mordendomi il labbro.
Mentre verso il vino, si accorge di un piccolo tatuaggio sul polso destro.

"Carino." Dice indicandolo e osservando attentamente.

"Ne ho un altro."

"Davvero?"

"Si, é più nascosto. È qui."

Poso la bottiglia e mi giro dandogli le spalle.  Poi sposto i capelli per scoprire la nuca e soprattutto l'orecchio dato che è proprio lì sotto.

CONTE. LOSE CONTROL.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora