Quella mattina ci svegliammo insieme. O forse lui era sveglio già prima di me. Mi teneva stretta e mi baciava dolcemente le guance fino a farmi svegliare.
"Buongiorno piccola."
"Ehi."
Non sono una dormigliona ma quella mattina sarei rimasta tutto il giorno nel letto con lui accanto.
"Hai lezione?"
"Si alle 10. Tu Prof.?"
"Io nel pomeriggio. Ti accompagno in facoltà se vuoi."
"Ma sei impazzito?" dico con gli occhi sbarrati e dandogli le spalle.
"Si, pazzo di te."
Non perde occasione per farmi sentire contro il mio sedere la sua erezione mattutina. Comincia a baciarmi il collo e a stuzzicare i miei seni. Io allungo la mia mano verso le sue parti basse e lo stringo forte.
"Per quanto mi piaccia l'idea credo che per te sia tardi."
"Uffa!" dico mettendo il broncio come una bambina alla quale è stato appena negato il suo giocattolo.
Abbiamo fatto colazione insieme, poi mi ha accompagnato nelle vicinanze della facoltà con la sua auto.
"Niente baci, promesso."
"Bravo!" applaudo ironicamente mentre vedo prendere forma un sorriso beffardo sul suo viso.
"Però posso toccarti altro. Non se ne accorge nessuno."
"Metti giù le zampe!" dico schiaffeggiando le sue mani che erano quasi su uno dei punti più sensibili del mio corpo.
Sono passati due giorni da quella mattina. Non ci siamo più visti. Ieri sera però trovai una sua chiamata persa. Avevo il cuore che batteva all'impazzata e lo richiamai subito dopo. Era bellissimo sentirlo al telefono, non so dire se sia più imbarazzante averlo davanti agli occhi o ascoltarlo mentre cerca di sedurti solo con quella voce. E ci riesce benissimo, anche dicendo le cose più stupide. Ma come fa?
"Sai, torna agibile la mia stanza in facoltà, così posso riprendere il ricevimento come tutti."
"Finalmente! Il ricevimento avverrà come sempre?"
"Si, ma per te posso farne uno speciale."
Ho il volto in fiamme. Non avrà intenzione di prendermi come ha fatto fino ad oggi anche in facoltà?!?!? Devo ammettere che è una cosa molto eccitante solo pensarla, ma anche all'università no, dai.
Arriva, infatti, una mail nella casella di posta universitaria dicendo che comincia proprio tra due giorni. Durante la chiamata, però, mi aveva detto che già da oggi si barricava lì nei suoi momenti liberi in modo da ordinare tutti i documenti che era stato costretto a trasferire nel suo ufficio.
Sto pensando se cogliere la sua provocazione e presentarmi lì, rimanendo però a debita distanza sull'uscio della porta perché altrimenti significherebbe ritrovarmi a carponi sulla sua scrivania.
Oggi ho lezione dal pomeriggio, quindi posso pranzare comodamente a casa per poi prendere il mio solito autobus verso la facoltà.
Temo che questa assenza di autocontrollo
sia senza fine,
controllando, confondendo ciò che è reale,
strisciando sotto la mia pelle.La musica accompagna come sempre il mio tragitto. Dalla riproduzione casuale parte "Crawling" dei Linkin Park e la voce di Chester mi dà un carica pazzesca. Anche la versione acustica è da brividi, ma oggi voglio racchiudere ogni energia nella mia testa. E la potenza della versione originale è l'apoteosi.
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CONTE. LOSE CONTROL.
FanfictionVeronica sta frequentando il primo anno di specialistica all'università di Firenze dove insegna il Prof. Conte ormai da qualche tempo. Pur essendo una ragazza molto razionale, perderà il controllo dei suoi gesti e dei suoi pensieri quando comincerà...