42 - Ora tocca a te.

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"Ti aspetto qui."

Svuoto il mio zaino sul mio letto togliendo i libri e i quaderni e lo riempio di tutto ciò che potrebbe servirmi, poi chiamo i miei. Non ho accennato niente sull'incidente, non vorrei spaventarli.

"È quello tutto ciò che ti serve?" dice mentre raggiungiamo la sua auto.

"Bè si, starò due giorni, credo ci sia tutto."

"Veronica, puoi restare quanto vuoi a casa mia."

"Lo so, ma torno dai miei nel weekend."

Avverto una leggera delusione nel suo volto.

"Hai ragione. L'importante è che te la senti e stia bene."

"Sto bene. Stai tranquillo."

L'odore della pioggia era ancora molto forte e nel giardino davanti alla sua abitazione, il terreno e l'erbetta non sembrano completamente asciutti. Appena entrati in casa togliamo le scarpe che ormai hanno cambiato colore.

"Vado in bagno a lavare le mani, sono piene di terreno."

Mi guardo allo specchio e vedo la mia faccia stravolta, i capelli arruffati e lo sguardo perso. Ho decisamente bisogno di relax.

Entra anche lui in bagno per fare la stessa cosa che stavo facendo io.

"Devo fare una doccia."

"Ho finito, esco subito."

"Non intendevo cacciarti."

Mi prende il volto tra le mani e mi bacia. Poi mi mette seduta sul lavandino e si impossessa ancora una volta delle mie labbra.

"Hai bisogno anche tu di una doccia, no?" Quella voce calda, suadente mi manda già in estasi.

Il suo bacio è lento ma intenso e tutti i piccoli dolori che avevo svaniscono. Mi spoglia e ogni tanto si stacca da me per verificare la temperatura dell'acqua. Togliamo ogni vestito sul nostro corpo e ci ritroviamo nudi davanti allo specchio del bagno: riusciamo a vedere i nostri corpi a metà. Lui mi cinge il corpo alle mie spalle, morde l'orecchio e allo stesso tempo mi guarda negli occhi attraverso lo specchio. A tratti non riesco a sostenere il suo sguardo pieno di bramosia. Cazzo, quanto è eccitante.

Nella doccia sento il rumore dell'acqua che scroscia e vedo il vapore dato il caldo che si sta addensando. È abbastanza grande per starci in due.

"È calda?" dice mentre l'acqua scivola sui nostri corpi.

"Direi di si."

Mi schiaccia contro il muro della doccia facendomi sentire tutta la sua possessività e la sua eccitazione. I suoi capelli sono completamente bagnati e schiacciati sulla sua testa, ogni tanto li sistema all'indietro: così conciato sembra un ragazzino.

Prende un pò di bagnoschiuma e comincia a far scorrere delicatamente la sua mano dal collo, ai miei seni, all'addome fino alle gambe. Poi mi fa girare ed è la volta delle spalle fino al fondoschiena. Mi lascia dei casti baci sul collo, poi preme il suo corpo sul mio e comincia a mordermi l'orecchio. Sto gemendo e il suo respiro si fa sempre più pesante.

Poi mi sussurra all'orecchio: "ora tocca a te."

Io faccio gli stessi suoi movimenti, partendo dalla testa e accarezzandogli i capelli mentre continuiamo a baciarci.

Poi scendo sulle spalle e sul suo petto. Lascio dei piccoli baci che seguono la mia mano. Arrivo più giù all'addome e alla sua erezione, soffermandomi e compiendo lenti movimenti.

Sento che sta impazzendo e cerca i soffocare i suoi gemiti.

Quando mi stacco mi dice con voce roca:
"Non credo tu abbia finito."

Mi abbasso per poter procedere sulle sue gambe ma non resisto e bacio il suo membro.

"Continua, ti prego."

È fuori controllo totalmente quando lo accolgo nella mia bocca. L'acqua continua a scrosciare su di me e su di lui bagnandomi i capelli.
Lui me li raccoglie cercando di sistemarli in una coda serrata tra le sue mani affinché non mi diano fastidio.

"Guardami piccola."

Lo guardo negli occhi e vedo il suo volto famelico, meraviglioso. Ha gli occhi socchiusi, i suoi denti stringono il suo labbro inferiore. È bello da mozzare il fiato.

"Sei bellissima, Veronica."

Riprendo quel movimento meccanico accelerando sempre di piu e serrando maggiormente i denti racchiusi nelle labbra.

"Cazzo, fammi venire così, non fermarti."

Riesco in tempo a guardarlo mentre si lascia andare in un intenso orgasmo.

Mi fa sollevare e dice: "Ora tocca a te."

Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose.
Si fa un po' meno presto a convincersi che sia così
Io non so se è proprio amore
Faccio ancora confusione
So che sei la più brava a non andarsene via
Forse ti ricordi
Ero roba tua

Non va più via l'odore del sesso
Che hai addosso
Si attacca qui all'amore che posso
Che io posso

E ci siamo mischiati la pelle
Le anime, le ossa
Ed appena finito ognuno ha ripreso le sue

Tu che dentro sei perfetta
Mentre io mi vado stretto
Tu che sei più brava a rimanere mania
Forse ti ricordi SONO roba tua.

[Ligabue - L'odore del sesso]

CONTE. LOSE CONTROL.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora