22 - Con.Te.

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Sento la delicatezza delle sue mani sul mio viso e mi bacia dolcemente, sospirando.

Mi mancavano le sue labbra, le sue mani. Mi mancava lui.

"Oh Veronica, non sai quanto ti ho pensato in questi giorni." dice accarezzandomi le guance e facendo scorrere i suoi pollici sul mio labbro inferiore.

Il suo sguardo indugia sulla mia bocca. La guarda, la desidera. Ma non accenna ad avvicinarsi e a baciarmi ancora.

"Ti desidero tanto. Ora."

In me sale l'eccitazione.
Oh, baciami ti prego. Sto già quasi ansimando per l'attesa di questo bacio.
Poi finalmente mi attira a sé e mi fa sedere sulle sue gambe. Mi tiene stretta sul suo petto ed io inspiro il suo profumo. Le sue braccia mi avvolgono in un abbraccio e mi bacia la fronte.

Poi abbassa di più la testa e finalmente mi bacia ancora. Gli prendo il volto tra le mie mani. È un bacio dolce, lento, passionale.

Mi toglie le scarpe. Poi si solleva mettendosi in piedi, con me ancora tra le sue braccia: mi sembra di volare. Chiudo gli occhi e mi faccio piccola contro di lui mentre percorre il corridoio che porta alla mia stanza.

Mi adagia sul letto e mi segue distendendosi quasi su di me senza staccare la sua bocca dalla mia.
Il suo sguardo ardente è sufficiente per perdere il controllo di tutto.

Toglie anche lui le scarpe. Poi comincia a slacciarmi i pantaloni e li sfila delicatamente. I suoi occhi non si scostano dai miei.

Poi è la volta della maglietta. Mi lascia un casto bacio sulle labbra e me la toglie lentamente.

"Ora tocca a te."
La sua voce è profondamente cambiata, molto bassa e rauca. Mi manda in estasi.

Mi metto sulle ginocchia davanti a lui. Mentre lui slaccia i bottoni dei polsini della camicia, io provo a fare la stessa cosa con quelli sul torace. Non ho il suo stesso movimento fluido, le mie mani stanno tremando. E bottone dopo bottone lui mi fissa sempre più ardentemente. È sempre più difficile, fino agli ultimi, quelli più in basso. Ho il respiro cortissimo, sto quasi ansimando.

"Hai freddo? Vuoi stare sotto le coperte?"

Annuisco e mi infilo sotto il lenzuolo. Non che mi facesse freddo, anzi avevo le guance in fiamme. Ma quanto meno non provavo cosi tanto imbarazzo: è come se quel lenzuolo e quella coperta fossero i miei scudi e coprissero un po' la mia timidezza.

Lui si siede accanto a me. La luce fioca della lampada illumina leggermente le sue spalle e io guardo mentre si sfila i pantaloni. Riesco a vedere solo i suoi capelli e la sua schiena. Ora indossa una canottiera blu a mezza maniche e i boxer.

Non appena si infila nel letto, mi stringe forte tra le sue braccia.

"È da quando sei entrata nel mio studio che immagino questo momento con te."

Mi prende il volto tra le mani e si impossessa delle mie labbra, in modo carnale e focoso. I nostri respiri si fanno sempre più corti e le nostre gambe si intrecciano perfettamente.
Sento la sua erezione premere sulla mia gamba.

Il suo tocco delicato passa dai fianchi alle mie braccia. Mi slaccia il reggiseno e le sue mani stringono i miei seni. Gemo quando me li stringe con più forza.

Le mie mani sono fisse sul suo torace. Mi piace il suo petto morbido ma forte sul quale sentirsi sicuri. Non l'avevo mai toccato prima d'ora, nè tanto meno l'avevo visto. Ha quel po' di pancia che non guasta mai.

Torna a stringermi tra le sue braccia e le sue gambe. Le sue mani si spostano in modo più irruento sul mio sedere facendolo ondeggiare contro di lui.
 
Poi, prende la mia mano ancora sul suo petto e le fa scivolare giù sulla sua erezione. Gemiamo entrambi.

"Ti voglio. Ora."

Si sposta mettendosi a cavalcioni su di me. Traccia una linea di baci su tutto il mio corpo, poi si ferma sui miei slip e me li sfila via lentamente. Non smette di guardarmi negli occhi e io vorrei tornare a nascondermi sotto le coperte.

Lui è in ginocchio sul letto, su di me. La vista da qui è da mozzare il fiato. Si toglie la maglietta quasi strappandola via e scopro i suoi peli sul petto.
Dio mio, quanto è sexy.
Poi sfila via i boxer liberando la sua erezione. Oddio. È la prima volta che lo vedo completamente nudo. È uno spettacolo.

Si adagia su di me e continua a baciarmi mentre comincia a penetrarmi.

"Oh si, piccola"

Si muove dapprima lentamente, poi le spinte diventano via via sempre più forti.

"Guardami Veronica"

Pur essendo una goduria di uomo non riesco a guardarlo. Ho il volto in fiamme e mi imbarazza gemere in quel modo così assordante davanti a lui.

"Ti prego, guardami. Sei bellissima."

Provo a farlo, ma le sue spinte cominciano ad essere forti e veloci. Mi sto contorcendo sul letto per il piacere. Con le mani afferro i lembi delle lenzuola ai miei lati. Rovescio la testa, sono quasi al culmine.  E credo anche lui.

"Cazzo!" è il suo gemito più forte.

Sento il suo liquido caldo riversarsi sul mio addome. Ha ancora il respiro corto quando tocca la mia intimità ed esplodo subito in un potente orgasmo.

Siamo entrambi senza fiato.
Si adagia su di me, e bocca contro bocca dice:

"Oh Veronica, cosa mi stai facendo?"



Ciao, sono quello che hai incontrato alla festa.
Ti ho chiamata solo per sentirti e basta.
Si, lo so, è passata appena un'ora,
ma ascolta: c'è che la tua voce, chissà come,
mi manca.

Se in quello che hai detto ci credevi davvero,
vorrei tanto che lo ripetessi di nuovo.
Dicono che gli occhi fanno un uomo sincero.
Allora stai zitta, non parlarmi nemmeno.

Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso,
ancora il solito sesso.

Max Gazzé

CONTE. LOSE CONTROL.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora