È tutta la sera che mi provochi.
Siamo vicini con gli sguardi bassi sulle nostre bocche. Ci annusiamo, ci sfioriamo e sembriamo morderci mentre i nostri corpi sono uno incollato all'altro.
Le nostre labbra diventano calamite mentre cominciamo a baciarci. Sono baci lenti, scanditi, profondi, pieni di desiderio. Le lingue si scontrano, si cercano, sanno di vino.
Mi scosta i capelli e comincia a mordermi il collo salendo sempre più su, fino al lobo che stringe tra i denti quasi facendomi male.
Reclino la testa all'indietro sopraffatta dai suoi baci e dalla sua lingua mentre continuo a tenere le mani sul suo fondoschiena per tenerlo ancorato a me. La sua erezione ancora contenuta nei pantaloni è ben evidente e comincia ad ansimare tra i denti mentre spinge il suo corpo sul mio bacino ripetutamente fino a schiacciarmi alla parete e restare imprigionata senza fiato.Gli tolgo la giacca per poi lanciarla a caso e mi dedico alla sua morbida camicia bianca. Nonostante il corpo si sia appesantito con l'avanzare del tempo, il solo fatto di toccargli l'addome e il petto attraverso la stoffa mi eccita da impazzire. Salgo sempre più su, con le dita impazienti di sfiorare le spalle e il collo fino al suo volto che prendo tra le mie mani e percepisco al tatto la pelle rimasta morbida. Affondo poi le dita tra i capelli e la sua bocca è di nuovo intenta a mordermi il collo con foga.
Mentre le mie mani cercano si slacciare velocemente i bottoni della sua camicia, il suo sguardo si posa sulla scollatura della mia maglia che toglie via d'impeto e si lascia andare ad un gemito soffocato alla visione del mio reggiseno in pizzo. Sfiora i seni scendendo lentamente lungo i fianchi, sempre più giù, fino a trovare la zip della gonna che lascia scivolare lungo le mie gambe. È visibilmente eccitato alla visione dei miei slip brasiliana coordinati con la parte superiore. Schiude la bocca e sento sempre più forte il suo respiro mozzato.
Le sue dita affondano con decisione sul mio fondoshiena facendomi staccare dal muro facendomi sbilanciare un po' dato che sono ancora sui tacchi e cerco di aggrapparmi alle sue spalle possenti.
"Mi gira la testa." dico con un filo di voce avvicinandomi al suo orecchio e mordendolo.
"È colpa del vino?"
"No. È colpa tua."
Prende il volto tra le sue mani costringendomi inizialmente a seguirlo attaccata alla sua bocca.
Non appena le mie mani si posano sulla sua cintura con l'intenzione di aprirla, mi prende per il polso costringendomi ad interrompere il movimento e mi ritrovo di spalle al suo corpo.
Mi tiene ancorato a lui in piedi mentre é intento a strusciare la sua erezione contro il mio sedere cercando sollievo."Oh Veronica..."
Quando sento il mio nome sussurrato e ansimato vicino al mio orecchio reclino la testa all'indietro sulla sua spalla incapace ormai di controllare i miei sospiri che diventano sempre più forti.
Mi fa sedere sul letto mentre lui resta in piedi come un Adone davanti a me con la camicia aperta.
Lo attiro prendendolo dalla cintura per farlo avvicinare quanto più possibile a me. Poggio le labbra sul rigonfiamento dei suoi pantaloni quasi a voler lasciare un bacio morbido lungo la sua erezione ancora contenuta negli indumenti.
Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi famelici mentre serra il labbro inferiore tra i suoi denti.Senza interrompere il contatto visivo, slaccio la cintura e abbasso in un colpo solo i pantaloni e i boxer e lo accolgo nella mia bocca.
Riesco a percepire il suo godimento dai versi che stenta ormai a tenere imprigionati dentro di se. Io inumidisco lentamente con la lingua la sua lunghezza soffermandomi all'apice e lo guardo divertita in modo beffardo sapendo dell'effetto che gli sto provocando data la lentezza dei movimenti.
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CONTE. LOSE CONTROL.
FanficVeronica sta frequentando il primo anno di specialistica all'università di Firenze dove insegna il Prof. Conte ormai da qualche tempo. Pur essendo una ragazza molto razionale, perderà il controllo dei suoi gesti e dei suoi pensieri quando comincerà...