45 - Il bacio di Klimt.

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"Mamma, allora io vado."

"Veronica... sei elegantissima."

"Eh si, la festa lo richiede."

"Allora rimaniamo come sempre? Se fate tardi resti da Lavinia? Però avvisami, non farmi stare in pensiero."

"Tranquilla. Appena posso ti mando un messaggio."

"Prudenza, sempre."

Avevo scelto il vestito più decente che avevo a casa e tacchi vertiginosi. Non c'era nessuna festa, a raccontare balle ero sempre stata la migliore.
Stamattina, dopo aver fatto l'amore con lui, ci eravamo accordati sul cosa fare in serata. Io avevo optato per un pub informale, lui per un ristorante con la cucina tipica umbra.
Alla fine aveva vinto lui, come sempre.

Quando andavo alle feste negli anni scorsi, restavo sempre a dormire dalla mia amica Lavinia. Lei abita fuori città e generalmente era suo padre a venirci prendere a fine festa e poi restavo da lei. Quando mi è servito, mi ha sempre coperto senza fare domande e ho sempre ricambiato il favore.
Oggi era un giorno di quelli e non vedevo l'ora di stare con lui.

Sento l'ansia che mi sale mentre lo aspetto, ho il cuore a mille.
Appena entro in macchina sento la sua voce calda che mi dice:

"Veronica, sei incantevole."
Mi bacia con galanteria il dorso della mano.

"Grazie. Anche tu sei niente male. Andiamo in quel ristorante che ho proposto?" Ha i capelli perfettamente in ordine, l'abito blu scuro e la cravatta. È bellissimo.

"Io avrei cambiato i programmi se non ti dispiace."

"Cioè?"

"Sorpresa! Non ti dirò niente."

Parcheggia davanti all'appartamento che aveva affittato per questi giorni di permanenza qui e scende dalla macchina per poi aprirmi lo sportello.

"Hai dimenticato qualcosa?"

"Si, di darti un bacio"

Mi prende il volto e mi bacia, mi morde le labbra e il suo respiro si fa pesante. Fortunatamente siamo in periferia e in giro qui, pur essendo sabato sera, non c'è un'anima.

"Ti prenderei qui Veronica ma devo cercare di resistere. Sei così provocante, sei bellissima."

Mi prende per mano e raggiungiamo il pianerottolo. Si sfila la cravatta e lo fa in quel modo sexy da perdere i sensi.

"Ti spogli già qui?"

"Non sarebbe male come una idea ma credo che dovremmo aspettare un po'."

Mi benda gli occhi con la sua cravatta e ora sento solo il rumore delle chiavi che rigirano nella toppa.

"Non vedo niente. Resta vicino a me."

Sento le sue labbra schiudersi sulle mie dandomi un bacio.

"Va bene così vicino?"

"Direi di sì."

Quando entriamo in casa si allontana dicendomi:
"Resta qui e soprattutto non sbirciare."

Sento qualche rumore indecifrabile e dopo qualche minuto sento i suoi passi avanzare verso di me.

"Posso guardare?"

"Non ancora, vieni."

Non so in che punto della casa siamo. Si mette alle mie spalle e mi sussurra all'orecchio: "Questa potrebbe servirci dopo" e mi sfila la cravatta dagli occhi. Un fremito mi attraversa il corpo.

Davanti a me, vedo il soggiorno con le luci soffuse e il tavolo apparecchiato con candele, vino e sushi. È tutto meraviglioso.

Resto incantata, estasiata. Mi giro e lo bacio. Lui si lascia trasportare dalla bramosia dei nostri corpi che si sfiorano, dai nostri sguardi che si cercano e le nostre lingue che si intrecciano.

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