Mi sta riaccompagnando a casa. Sono le 9 del mattino e mi godo questa tranquillità. Ho dormito a casa sua stanotte. È stato tanto bello quanto imbarazzante.
"Veronica non c'è motivo che tu torni a casa" mi aveva detto ieri. " Lo spazzolino? Ne ho uno nuovo, lo metto lì per te. Il pigiama? Ti serve il pigiama? Non starai dicendo davvero?!?!"
Adorava prendermi in giro. Nei suoi occhi leggevo sarcasmo e sulla sua bocca vedevo quel sorriso meraviglioso insieme a quelle fossette.
Mi aveva trascinato sul suo letto e lì l'abbiamo fatto ancora prima di addormentarci.
Mi sembrava strano farlo a casa sua. Non so dire il perché.
Sotto il piumone mi continuava a stringere, a baciare, ad accarezzarmi con le sue dita esperte. Io ero in balia delle sue mani senza alcun controllo.Ci addormentammo abbracciati, anche lui senza il pigiama: aveva solo la canotta e i boxer. Il calore dei nostri corpi ci riscaldava.
Al risveglio eravamo staccati, ognuno nella sua parte di letto."Devo legarti, Veronica."
Questa frase mi riporta alla realtà durante il viaggio verso casa.
Che cosa ha detto? Poi con quella voce? Oh mio Dio. Sono a bocca aperta."C-Cosa? "
"Ho detto che devo legarti quando siamo a letto."
Ma lo fa apposta? Mi guarda e vede le mie guance in fiamme e lo sguardo perso fuori dal finestrino.
"Devo legarti perché sei irrequieta mentre dormi. Sono rimasto senza coperte stanotte. Le hai tirate tutte dalla tua parte." sta sghignazzando e io tiro un sospiro di sollievo.
Oddio, legata? Pensieri peccaminosi si susseguono nella mia mente provocandomi un fremito nel mio basso ventre.
"Scusa, mi agito molto nel sonno, non me ne accorgo. Calci? Te ne ho dati?" dico ridendo per stemperare quell'eccitazione che mi aveva provocato."Quelli no. Il letto è abbastanza grande. Sei stata bene?"
"Si, tanto."
"Torniamo a casa mia?" La sua mano sulla mia coscia dall'inizio del tragitto si stringe di più e ride.
"E uno stacanovista come te può permettersi questo?"
"Posso essere stacanovista in tanti ambiti, piccola." dice facendo l'occhiolino.
Non appena arriviamo giù a casa mia, ferma la macchina e si sporge per baciarmi.
"Che fai?" gli dico allontanandomi.
"Vuoi negarmi un bacio?"
"Certo che no, ma ti sei accorto di quanta gente sta passeggiando in questa strada?"
Si guarda intorno e annuisce rassegnato. A quel punto prende la mia mano e con galanteria la bacia. La sfiora con la sua bocca in modo che possa sentire il suo respiro sulla mia pelle. Poi poggia delicatamente le sue morbide labbra per qualche secondo.
"Ci vediamo piccola. A che ora hai lezione oggi?"
"Nel pomeriggio dalle 14 in poi."
"Io avrò già finito a quell'ora. Chiamami quando vuoi."
"E come faccio se non ho il tuo numero di telefono?"
"Hai ragione."
Mi passa il suo biglietto da visita.
"Chiamami quando vuoi. Tu non disturbi mai."
****
Sono finalmente a casa. La prima cosa che faccio è salvare il suo numero.
Vado su Whatsapp e vedo la sua foto. Lui in bicicletta, spensierato. Quanto è bello.
Non la salvo, altrimenti starei lì a guardarla ogni secondo.Provo a mettere un po' in ordine i miei pensieri, dopo un giorno e una notte in cui non ho pensato a niente o comunque ho cercato di vivermi ogni secondo senza star lì a pensare.
È stata una giornata altalenante ieri. Le risate con Ivan, il suo sguardo rude fuori dal bar, lui bagnato fradicio che si avvicina alla macchina.
Lui che prende possesso di me sulla porta, sulla sua scrivania e nel suo letto. Lui e la sua gelosia immotivata. Lui e il suo sorriso e il suo modo di farmi ridere.
È difficile non essere coinvolta da uno come lui. È difficile non essere coinvolta in questa situazione. Ci sono solo scintille quando ci lasciamo andare entrambi al nostro desidierio, alla nostra passione, quando entrambi ci lasciamo andare.
Se dovesse succedere cosa accadrebbe? Ci innamoriamo l'uno dell'altro?
Si, figurarsi. Andiamo, come potrebbe mai accadere? Lui magari è preso. Da me, certo, ma soprattutto dalla situazione. Con questo modo clandestino di viversi... devo dire eccita anche me.
Ma di qui ad innamorarsi... Non credo proprio. È pur sempre un uomo, che conosce i suoi limiti, conosce i suoi sentimenti.
Adesso non posso far altro che lasciare libere le mie sensazioni. E sono tutte positive. Finalmente.
L'anima vola, le basta solo un po' d'aria nuova.
Se mi guardi negli occhi cercami il cuore,
non perderti nei suoi riflessi.Non mi comprare niente.
Sorriderò se ti accorgi di me fra la gente.
Sì che è importante che io sia per te in ogni posto,
in ogni caso quella di sempre.Un bacio è come il vento quando arriva piano,
però muove tutto quanto.
E un'anima forte che sa stare sola,
quando ti cerca è soltanto perché lei ti vuole, ancora.
E se ti cerca è soltanto perché l'anima osa.
E' lei che si perde poi si ritrova.Mi basta fermare insieme a te un istante
e se mi riesce poi ti saprò riconoscere
anche tra mille tempeste.[Elisa - L'Anima vola]
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CONTE. LOSE CONTROL.
FanfictionVeronica sta frequentando il primo anno di specialistica all'università di Firenze dove insegna il Prof. Conte ormai da qualche tempo. Pur essendo una ragazza molto razionale, perderà il controllo dei suoi gesti e dei suoi pensieri quando comincerà...