51 - Cambiare.

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Passo dopo passo. Chilometri. Non mi sono fermata un attimo. Vago senza meta per Firenze e l'importante è andare. Non so dove, non so fino a quando. Non voglio fermarmi, voglio solo perdermi. Strade nuove, deserte, mai fatte. Poi tornerò indietro. Poi andrò a comprare il test.
Poi. Prima o poi.

Sono in periferia e noto che all'angolo della strada c'è una farmacia. È aperta. Oggi è domenica. Lungo il tragitto ne ho viste diverse, tutte con la serranda abbassata.
Era un sollievo andare oltre.

La prossima.
Alla prossima mi fermo. Se sarà aperta.
L'ho ripetuto nella mia testa affinché potesse allontanare le mie paure.
Posticipare tutto, un minuto dopo, un secondo dopo.
Poi. Rinviare. Fino a quando?

La partenza di questa passeggiata infinita, di questo percorso labirintico era iniziata dal suo studio. Aveva parcheggiato lì la sua auto. Avrebbe lavorato fino a tardo pomeriggio. Io gli avevo promesso di comprare il test e di farlo poi insieme.
Non avevo pranzato. Non avevo fame. Avevo solo un buco allo stomaco soprattutto per paure e ansie. Sensazioni, non proprio positive.
Avevo il presentimento che qualunque cosa fosse successa, l'incantesimo si sarebbe spezzato. Qualcosa si sarebbe incrinato.

La tasca dei miei jeans vibra. È lui.
La sua voce dolce mi rassicura.

"Pronto?"

"Veronica. Dove sei?"

"Non lo so."

"Cosa vuol dire non lo so?"

"Sono davanti ad una farmacia."

"L'hai comprato?"

"Si."

"Ti raggiungo a casa tua? Così lo facciamo?"

"Domani saresti libero?"

"Solo in serata."

"Allora facciamo domani sera."

"Veronica va tutto bene? Ci vediamo più tardi?"

"Si va tutto bene. Dopo torno a casa, ceno e vado a dormire. Sono stanca. Non ho dormito stanotte."

"Come vuoi. Ti penso sempre piccola. Riposati. Allora a domani?"

"Si."

Domani. Tiro un sospiro di sollievo.
Domani. Un parola che è un'arma a doppio taglio.
Mi fa stare bene perché ho la percezione di allontanare anche solo per un secondo qualcosa che non vorrei. Fare, vedere, provare.
E allo stesso tempo mi spaventa. Perché è il DOMANI. E tutto potrebbe cambiare.

Ti nasconderai
Dentro i sogni miei
Ma io non dormirò
Mi dovrà passare.

È la seconda notte di fila che non dormo. Ho maledettamente paura. So che non sono sola. So che mi sosterrebbe in ogni caso. Ma non basta, perché non mi basto io questa volta.

Ogni problema ho sempre voluto affrontarlo da sola, senza l'aiuto di nessuno. Non ho mai voluto il sostegno di qualcuno, né morale né emotivo. Non ho mai voluto qualcuno che mi facesse forza. Ho sempre pensato di avere dentro di me una carica tale da superare ogni cosa. Ero sempre stata la confidente di me stessa. Da sola mi spronavo. Da sola mi facevo coraggio, battendomi una mano sul petto e urlando contro lo specchio. Ferocia, grinta, rabbia.
Sapevo i miei tempi.
Nessuno può conoscersi più di sé stesso.

Questa situazione è diversa. È oscurità, è oblio per me. È tutto sconosciuto. E non ho la visione, la percezione di me stessa. Per questo ho paura. Per questo rimando. Voglio che il momento della verità sia il più lontano possibile.

CONTE. LOSE CONTROL.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora