White Wine. Red Passion.

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ONE SHOT. Parte 1.

5 anni dopo.

Mi guardo per l'ennesima volta allo specchio senza convincermi pienamente della perfezione del rossetto sulle mie labbra. Non l'ho mai sopportato ma per occasioni come queste è quasi d'obbligo.

Sono arrivata a Verona ieri sera e questa sarà solo la prima di lunghe giornate di fuoco. Il Vinitaly è un evento che ho aspettato con trepidazione tutto l'anno, da quando ho messo piede nell'azienda vinicola a qualche chilometro dalla mia città natale. È stata un'avventura cominciata per caso ma che mi ha travolto e stravolto la vita completamente.

Dopo la laurea in giurisprudenza avevo iniziato pratica forense a Milano ed è stato proprio in occasione di una fiera che ho scoperto questa realtà e questa azienda.
Così ho mollato tutto.
Forse una pazzia ma, nonostante la vita frenetica dell'hinterland milanese, sentivo ormai le giornate vuote, di non essere pienamente soddisfatta di quello che facevo e della mia vita in generale. Mi sentivo sola e forse anche complice la vicinanza con la mia città, ho deciso di iniziare questa nuova avventura.

L'azienda era alla ricerca di una figura un po' insolita: la wine blogger. Sostanzialmente si tratta di far conoscere un prodotto, il vino in questo caso, tramite i social con video e immagini ma mi hanno assicurato che questo è solo un punto di partenza per me. L'obiettivo è quello di diventare brand ambassador, figura importante per l'azienda che instaura pubbliche relazioni, una professione che si basa sulla comunicazione, la persuasione e la vendita.
Attualmente è Giorgio che si occupa di questo aspetto da tanti anni, un uomo elegante e professionalmente impeccabile. Ma complice l'età e la necessità di dare un'impronta più femminile all'azienda, il team ha visto in me una potenziale figura per questa svolta.
Giorgio lo considero il mio mentore e in questi giorni imparerò tantissimo da lui: gli sarò accanto per poter apprendere come una spugna i suoi segreti.

All'evento però dovrò fare anche il cosiddetto "lavoro sporco", il lavoro dietro le quinte ed occuparmi quindi dell'allestimento del nostro spazio al Vinitaly, controllare i calici mancanti e le bottiglie vuote da portare sul retro, i volantini e biglietti da visita affinché vada tutto per il meglio.

Per questo ho optato per un tacco comodo insieme ad una gonna ad altezza ginocchio, stretta al punto giusto, una blusa semplice senza fronzoli ed infine la giacca.

Non so quante persone siano attese per questo evento ma ho scoperto che ci sarà anche Lui.

Sono anni che non lo vedo ma ne ho un buon ricordo. Abbiamo passato un periodo travolgente però, dopo qualche tempo, ritagliavamo sempre meno spazi per noi fino quasi a non sapere più nulla l'uno dell'altro. Così decidemmo di troncare definitivamente e di non vederci più. Era difficile mantenere comunque freddezza in facoltà quando per caso ci incrociavamo. Sapevo di piacergli ancora e lui su di me aveva sempre lo stesso effetto: pugno nello stomaco e respiro mozzato.

Sapevo di piacergli ancora perché fu lui a dirmelo. In ascensore, in facoltà. Ci ritrovammo da soli dopo esserci lasciati, dopo qualche mese in quello spazio piccolo. Fu un secondo, una mano sfiorata per sbaglio, uno sguardo e le nostre bocche erano già lì a mordersi senza ritegno, senza la possibilità di respirare.
Eravamo avvinghiati, i miei fianchi tra le sue mani salde che mi attiravano al suo bacino e le mie dita tra i suoi capelli morbidi.
Ci staccammo quando l'ascensore si fermò al piano, senza dirci niente. Quella stessa sera si presentò a casa mia. Mi chiese solo se fossi sola in quel momento per poi avventarsi su di me. Io non feci alcuna resistenza, non aspettavo altro. Nonostante ci fossimo lasciati era costantemente nella mia testa e sapevo di non essere ancora pronta per altre relazioni. Facemmo l'amore promettendoci che non sarebbe mai più successo. Lui capì che continuando a vederci non ne sarei mai uscita.

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