Capitolo 5.1: 12/10/'98 Marina

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Caro diario,

Questa settimana è stata un inferno, ho evitato Zac più che potevo anche se durante teatro non ho potuto farlo; Violet è stata malata e a me è toccato sostituirla quindi in quelle ore sono stata molto con lui anche se subito dopo le prove scappavo a casa per non dovergli parlare. So che effettivamente sono stata una vigliacca, per poterlo evitare al meglio sono uscita di casa sempre prima che mia sorella scendesse e che loro arrivassero riuscendo così ad evitare i passaggi di quel bugiardo. Sara si è molto arrabbiata con me, ha cercato in tutti i modi di convincermi a farci accompagnare da nostro padre, ma dopo averle spiegato come mi sentivo e che volevo che lei si comportasse il più naturale possibile ha acconsentito a continuare ad andare con loro.

La sveglia sta suonando quindi caro diario ti lascio, alla prossima.

Spengo la sveglia, rimetto il diario al suo posto e inizio a prepararmi a questa giornata, mentre prendo la cartella vedo la mia immagine riflessa nello specchio e mi rendo conto che, sovrappensiero, mi sono vestita come il giorno del mio primo appuntamento con Zac. Anche se provo a non pensarlo è evidente che nel mio subconscio lui è un chiodo fisso.

La mattina, al contrario di quello che credevo appena sveglia, comincia meglio del previsto dato che papà si offre di portarci lui a scuola. Anche il resto della giornata procede bene, non vedo Zac per tutto il giorno, forse oggi non è venuto. Alle 16 sono in biblioteca, ho appena finito di fare ripetizioni, ma non ho voglia di tornare a casa così decido di restare qui a studiare.

A un certo punto mi distraggo dal libro vedendo con la coda dell'occhio qualcuno sedersi al mio fianco, alzo gli occhi per vedere chi è, Zac.

«Cosa vuoi?»

«Solo parlarti»

«E chi ti dice che io voglia parlare con te?»

«Ti prego Alex dammi una possibilità!» esclama guardandomi con sguardo implorante.

«E va bene, ma una sola»

«Grazie, ti giuro che non te ne pentirai»

«Lo spero per te»

«Metti via i libri e vieni con me»

«Va bene, ma dove andiamo?»

«È una sorpresa»

Zac mi trascina fino alla macchina dove mi fa posare la cartella e accomodare sul sedile del passeggero e appena mi siedo mi benda.

«Zac così non vedo niente!!» esclamo un po' divertita

«Lo scopo è quello almeno non ti rovini la sorpresa, e prima che tu dica qualcosa, tua sorella sa che siamo insieme e se i tuoi faranno domande ci penserà lei quindi non hai problemi.»

«Traditrice, almeno possiamo ascoltare un po' di musica?»

«Certo è tutto pronto»

«Le notti non finiscono
All'alba nella via
Le porto a casa insieme a me
Ne faccio melodia
E poi mi trovo a scrivere
Chilometri di lettere
Sperando di vederti ancora qui»

«Ma tu come fai...?»

«A sapere che è la tua canzone preferita? Lo so, sul tuo mp3 è il titolo che ho visto di più»

«E poi all'improvviso
Sei arrivata tu
Non so chi l'ha deciso
M'hai preso sempre più
Una quotidiana guerra
Con la razionalità
Ma va bene purché serva
Per farmi uscire»

Zac canta il pezzo della canzone insieme a Max ed io sono emozionatissima. Nessun ragazzo mi aveva mai dedicato una canzone, credo che alla fine lui ci tenga davvero a me sennò non avrebbe imparato una strofa della mia canzone preferita, tanto più che per lui è una lingua straniera.

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