Capitolo 5: Sara

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È passata una settimana da quando Zac e Marina hanno litigato dopo che lo abbiamo visto baciarsi con Violet. Da quello che lei mi ha raccontato e che lui mi ha detto è stata lei a baciarlo, ma resta il fatto che lui non si sia scansato fino a che non ha visto mia sorella andarsene. Da allora ogni mattina Marina esce di casa prima che io e i ragazzi siamo pronti così che non è costretta a venire in macchina con Zac e anche per il ritorno, con tutti gli impegni che ha, è riuscita a non farsi riaccompagnare a casa. Ho provato in tutti i modi a convincerla a chiedere a papà di accompagnarci, ma lei insiste col fatto che io mi comporti come sempre con loro, quindi nonostante tutto decido di accontentarla. Zac da parte sua, dopo il mio invito a lasciarle i suoi spazi, non ha fatto domande e si è limitato a guardarla da lontano.

Sono quasi le 16 quando vado all'armadietto per prendere i libri che mi serviranno per studiare per domani. La scuola è praticamente deserta dato che sono rimaste solo le squadre maschili e le cheerleader ad allenarsi e qualche studente in biblioteca a studiare con i tutor. Anche io ero là fino a due minuti fa con un ragazzino di prima per aiutarlo in scienze. Mi ci è voluta tutta la mia pazienza per non prenderlo a schiaffi; nonostante non riuscisse a capire la differenza tra cellula eucariote e procariote aveva continuato a mandare messaggi col cellulare per quasi tutta l'ora, ma alla fine, dopo averlo minacciato di raccontare tutto al preside, ero riuscita ad ottenere la sua attenzione.

Continuo a pensare a quello stupido ragazzino quando Zac arriva alle mie spalle facendomi sobbalzare.

«Cavolo Zac mi hai fatto venire un infarto»

«Scusa. Senti devo chiederti un favore» al che lo guardo male

«Lo so che non sono nella posizione di chiederti nulla, ma al contrario di quello che pensi ci tengo molto a tua sorella e voglio farmi perdonare. Questa settimana mi sono fatto da parte perché volevo lasciarle del tempo come mi avevi suggerito tu» dice tutto d'un fiano

«Okay Zac riprendi fiato. Qual è questo favore?»

«Non è che potresti tornare a casa con Ian oggi?»

«Perché?» gli chiedo confusa e un po' frustrata

«Lo so che voi due non andate molto d'accordo» dice notato la mia espressione, poi continua «Ma volevo portare Alex fuori e spiegarle per bene come sono andate le cose e con un po' di fortuna riuscire a farmi perdonare»

Resto un momento a pensare poi rispondo: «D'accordo»

«Davvero? Oddio grazie, sei la migliore ti devo un favore Sa»

«Un enorme favore. Ora vai dovrebbe aver finito anche lei le ripetizioni» gli urlo dietro dato che sta già correndo verso la biblioteca.

Torno a concentrarmi sull'armadietto, prendo il libro di Economia e Letteratura Inglese e mi dirigo verso il campo di football. Appena arrivo cerco Ian con lo sguardo, ma è difficile notarlo dato che portano tutti il caschetto, ma ad un fischio del coach tutti si radunano intorno a lui e si tolgono il casco per rinfrescarsi ed è allora che lo riconosco. Porta il numero 19 sulla maglietta e anche se ha addosso le protezioni la maglia sudata gli fascia la vita stretta e gli addominali scolpiti mettendoli in risalto. Come se sentisse il mio sguardo addosso si gira nella mia direzione abbozzando un sorriso che ricambio arrossendo prima di salire sulle gradinate e sedermi. Oltre alla squadra di football anche quella delle cheerleader si sta allenando, ripassando a bordo campo le varie coreografie. Noto subito Amanda e Violet e loro fanno altrettanto con me cominciando a parlottare e ridere tra loro, non voglio darli soddisfazione così apro lo zaino e prendo il libro di Letteratura Inglese cominciando a studiare. Dopo circa mezz'ora sento qualcuno che mi chiede: «Oscar Wilde eh?»

Alzo lo sguardo per vedere a chi appartiene la voce e mi trovo davanti una delle cheerleader. È piuttosto bassina, mora, occhi verde smeraldo e ovviamente un fisico da urlo.

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