06/01/'99
Sono solo due giorni che Ale e Martina se ne sono andati e già mi mancano un sacco. Dato che siamo stati via diversi giorni e visto che domani ricomincia la scuola, ho passato gli ultimi due giorni a finire i compiti delle vacanze; questo mi ha permesso di non pensare a loro, ma mi ha anche tolto del tempo per stare con Ian. Stasera, però, niente compiti d'altra parte è anche il giorno di "Befana".
Dopo esserci preparati tutti, siamo venuti dagli zii per cena. Siamo a tavola e lo zio parla con papà di lavoro quando ad un certo punto si volta verso me e Marina e chiede:
«Ragazze, per domani mattina come siete organizzate per andare a scuola? Devo portarvi tutte e tre io?»
Domani oltre al primo giorno di rientro dalle vacanze di Natale è anche il primo giorno di Silvia nella nuova scuola. Fino ad ora non l'ho vista troppo in ansia, ma appena sente suo padre fare quella domanda la vedo innervosirsi.
«In realtà di solito ci accompagnano Zac e Ian» comincia a dire Marina
«Sì, esatto» continuo io «Se a voi sta bene potrebbero portare anche lei»
«Sono ragazzi davvero affidabili Stefano» ci sostiene papà vedendo lo zio non troppo entusiasta
«D'accordo mi avete convinto»
«L'unico problema è il pomeriggio perché i ragazzi e Marina hanno sport e io faccio la tutor o rimango a studiare in biblioteca quindi rientriamo spesso la sera» dico
«Nessun problema, io tanto per quell'ora sarò già tornata dal lavoro quindi posso passare a prenderla io quando voi non ci siete» dice la zia.
Una volta finita la cena mamma, papà e Marina salutano gli zii e Silvia e tornano a casa mentre io ho deciso di restare ancora un po' lì con lei.
Saliamo in camera sua e ci sdraiamo sul letto.
«Allora vuoi dirmi che c'è?» le chiedo
«Niente, sono solo un po' nervosa»
«Ti capisco! Anche per noi all'inizio non è stato facile»
«Sì lo so, ma voi avete cominciato all'inizio dell'anno mentre entrando adesso sarò per tutti "quella nuova"»
«Ma dai Silvia, non siamo in uno di quei film in cui tutti guardano la ragazza nuova e la prendono di mira. All'inizio è ovvio che ti noteranno, ma a parte le cheerleader sono tutti abbastanza tranquilli. Poi non sarai sola, ci saremo noi»
«Hai ragione non ha senso preoccuparsi troppo, andrà come deve andare»
«Ecco ora sì che ti riconosco. Non credo di averti mai vista così giù di tono di solito sei molto sicura di te»
«Già, ma qua è tutto diverso e se sbagliassi a dire qualcosa?»
«Prima di tutto non sbaglierai, parli l'inglese benissimo. Secondo me neanche si accorgeranno che non sei americana. Poi anche se sbagli che importa? Tutti sbagliano, anche loro»
Sta per rispondermi quando sentiamo bussare alla porta.
«Avanti» dice Silvia
È la zia che chiede rivolta a me:
«Sono le quasi le 22. Ti fermi a dormire qui tesoro?»
Guardo Silvia chiedendole mentalmente se preferisce che io resti, ma lei mi dice:
«Tranquilla, va tutto bene. Vai pure»
«D'accordo. Ci vediamo domani mattina» dico avviandomi alla porta «Ah, non fare tardi che per quello basto io altrimenti Mari ci uccide a tutte e due»
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Change-Il cambiamento
Teen FictionPremetto che la storia deriva da un mio pazzo sogno fatto qualche anno fa con protagoniste due gemelle, è una storia scritta a quattro mani, speriamo vi piaccia. Tratto dal testo: La vita delle due gemelle viene sconvolta improvvisamente. All'età di...